Ancora scontri a Lampedusa

Non accenna a dimunuire la tensione sfociata ieri nell'incendio del CIE e in mattinata alcuni isolani hanno avuto un faccia a faccia con gli “ospiti”, sfogando la loro rabbia lanciando pietre contro gli “ospiti” tunisini che, dopo aver passato la notte all'aperto, parte nello stadio e parte sul molo Favarolo, giravano liberi per l'isola. La rabbia di alcuni Lampedusani si scatenata in mattinata contro un giornalista e un cameramen della TV satellitare Sky che a loro dire perchè i mezzi di informazione sono la causa del caos di questi giorni e sono colpevoli di veicolare una visione distorta dell'isola.

Nella stessa giornata, circa 300 tunisini hanno manifestato al grido di “Libertà, Libertà” per le vie di Lampedusa.

Sembrerebbe che ancora in diverse parti dell'isola si registrano disordini, in un clima da "caccia all'uomo" che sta “Scoinvolgendo” l'antico spirito ospitale dei Lampedusani. Si sono registrati anche alcuni feriti, tanto da spingere il responsabile sanitario, Pietro Bartolo, ha chiedere l'invio di altre ambulanze al centro di accoglienza, dove continuano gli scontri.


Il sindaco Bernardino De Rubeis si appella al presidente della Repubblica Napolitano: "Ho cercato di parlare con il presidente Berlusconi e il ministro Maroni ma non è mai stato possibile. Non è più il tempo delle chiacchiere e dei ragionamenti buonisti. Il Viminale porti via tutti i tunisini. Ci aiuti il presidente Napolitano che si è sempre dimostrato sensibile nei nostri confronti". Poi quasi intima: "Venga da noi. La situazione è ad alto rischio, occorre fare presto qualcosa". Infine si scusa: espressioni irrispettose.


La tensione si avverte anche tra la polizia, che non riesce più ad avere il controllo della situazione.

Il segretario generale del sindacato di polizia Coisp dice: "Quello che succede a Lampedusa è la prova dell'incapacità del governo. Se ci scapperà il morto sappiano quei politici che oggi dormono o stanno a guardare, che non accetteremo lacrime istituzionali o inutile solidarietà".

Il Viminale ha promesso che entro 48 ore gli “ospiti” saranno tutti via da Lampedusa per essere rimpatriati. Naturalmente un governo xenofobo e razzista come questo ha pensato bene di Espellere piuttosto che Accogliere.

De Rubeis in proposito ha detto che: "Il Viminale ha già predisposto 11 voli per trasferire nelle prossime ore tutti i tunisini che si trovano ancora a Lampedusa. Maroni mi ha detto che Lampedusa non sarà più considerata 'porto sicuro', in quanto priva di un centro di prima accoglienza, e dunque gli immigrati soccorsi in mare nel corso di operazioni Sar saranno trasferiti con le motovedette direttamente a Porto Empedocle o in altri scali siciliani".

In conclusione la situazione lampedusana è riconducibile alla criminale politica che da anni i governi che si sono succeduti hanno meticolosamente perpetrato. Infatti le politiche migratorie adottate negli anni hanno tutti avuto un unico leit motiv, privare degli elementari diritti umani, esasperare gli animi, costruire i diversi, i nemici, i loro e i noi, alimentando la vile guerre tra poveri. Quindi le tensioni di questi mesi culminate nelle violenze di ieri e di oggi sono l'inevitabile conseguenza della politica di un governo che considera gli stranieri come criminali (...da che pulpito), come problema di ordine pubblico, come animali da laboratorio.
Purtroppo questo atteggiamento, privo del rispetto dell'essere umano, ha la sua più spregevole espressione ne la mancanza di tutela e assistenza dei Minori e ancor di più dei Minori Stranieri Non Accompagnati. Non ultimo il sovraffollamento delle strutture, la promiscuità tra adulti, minori, nuclei familiari e donne sole nonché la carenza di assistenza di base e la privazione dei diritti fondamentali.
minoristranierinonaccompagnati.blogspot.com confida nell' “italiani, brava gente” che permetterà di capire che i migranti tutti sono, prima che qualsiasi altra definizione “legale”, ESSERI UMANI, PERSONE.

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