Appello alle forze politiche: anche i CIE nell'agenda politica


Appello alle forze politiche: anche i CIE nell'agenda politica

La campagna LasciateCIEntrare si rivolge a tutte le forze politiche che partecipano alla competizione elettorale, e ai singoli candidati che aspirano a ottenere un seggio in Parlamento, affinché prendano un impegno specifico per la prossima legislatura rispetto alla questione dei Centri di Identificazione e Espulsione (ex Cpta).

Che la detenzione amministrativa e le strutture in cui vengono trattenuti gli immigrati privi di permesso di soggiorno siano due elementi di forte criticità del nostro sistema è cosa ben nota a tutti gli schieramenti.


Le gravi violazioni dei diritti umani dei migranti detenuti nei centri e una non corretta applicazione della stessa normativa sono state più volte denunciate in  tutti i più recenti rapporti nazionali e internazionali: citiamo tra tutti il Rapporto del Commissario per i Diritti umani del Consiglio d'Europa e il Rapporto sullo stato dei diritti umani nei centri penitenziari e nei Cie a cura della Commissione straordinaria Diritti umani del Senato.

Il sistema della detenzione amministrativa per i migranti rappresenta un vulnus nel nostro sistema giuridico: viene privato della libertà personale chi non ha commesso alcun reato se non quello  “formale” dell'assenza di permesso di soggiorno (reato amministrativo introdotto dalla legge 94/2009 cd. “legge sicurezza”).

I centri si sono dimostrati nel corso degli anni inefficaci e fallimentari. I tanti episodi di rivolte e di fughe, di suicidio, di autolesionismo, le molteplici violenze subite, l’alto tasso di consumo e l'abuso di psicofarmaci indispensabili a sopportare un “regime carcerario” legalizzato, sono comprovati non solo dalla cronaca ma anche da approfondite ricerche. Lo stesso rapporto curato dalla Commissione De Mistura, istituita dal Governo italiano nel 2007, propose il progressivo superamento dei CPTA.

Ma da allora la situazione dei centri di detenzione è ulteriormente peggiorata nonostante la direttiva 2008/115/CE abbia specificato nel frattempo che la detenzione amministrativa dovrebbe essere utilizzata solo come estrema ratio e non come strumento ordinario di esecuzione delle espulsioni, come avviene in Italia.

Non ci sono alternative: chiudere i CIE e studiare nuove modalità di identificazione e di espulsione è l'unica strada per garantire i diritti umani, rispettare i principi della normativa nazionale e europea e porre fine a uno spreco di denaro pubblico che non è più tollerabile.

Chiediamo pertanto a tutti i candidati al Parlamento di impegnarsi concretamente a trovare soluzioni che vadano verso la chiusura dei Centri di Identificazione ed Espulsione, ad esprimersi in modo chiaro sulla propria posizione rispetto a una immediata riforma del Testo Unico sull'immigrazione e a comunicarci se intendono aderire alla campagna firmando l'appello allegato.

La campagna si rende disponibile sin da ora a collaborare con i membri del futuro Parlamento.

Roma, 4 febbraio 2013


Il coordinamento LasciateCIEntrare
FB LasciateCIEntrare
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