L'Italia piange sull'emozione della tragedia di Lampedusa e poi ecco cosa succede agli immigrati Sopravvisuti

Sono arrivati in regione i 50 immigrati sopravvissuti a una delle tragiche traversate di cui è teatro l'isola di Lampedusa, costata la vita a quasi 100 persone, tra cui molte donne e bambini.  Sono arrivati attorno alle 14 al Centro di prima accoglienza istituito nelle strutture dell'ex caserma Polonio di Gradisca d'Isonzo. Giunti dalla Sicilia all'aeroporto di Ronchi dei Legionari, gli immigrati (29 adulti e 21 bambini) sono originari prevalentemente di Siria ed Eritrea. Il Centro accoglie ora 200 persone, tutte provenienti da Lampedusa e giunte nelle scorse settimane.

Ennesima tragedia 
Il bilancio è di 94 i morti (tra cui 4 bambini e almeno 4 donne, una delle quali incinta), 151 sopravvissuti e almeno 250 dispersi. Le prime stime indicano che l'imbarcazione ospitava "almeno" 500 persone. Un barcone carico di immigrati, questa mattina, in prossimità delle coste di Lampedusa, si è incendiato e circa 100 persone sono morte carbonizzate o annegate. Il fuoco era stato acceso dagli stessi immigrati a bordo del barcone per richiamare l'attenzione di altre imbarcazioni.
“È un grido di dolore sempre più forte e drammatico quello che si leva dai mari a sud delle coste Italiane”. Il comandante generale delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera, ammiraglio Felicio Angrisano interviene sull’ennesima tragedia al largo di Lampedusa che conta già 94 vittime e circa 250 dispersi. “Stiamo facendo il massimo sforzo per strappare dal mare quante più vite possibili. Oggi sono state salvate oltre 150 persone altrimenti destinate ad affogare tra le onde”.

Macchina dei soccorsi al lavoro
La macchina dei soccorsi coordinata dalla Guardia Costiera e che coinvolge la Marina Militare, la Guardia di Finanza, e gli equipaggi delle navi mercantili lotta da mesi per strappare a morte certa profughi che tentano la traversata su mezzi insicuri. L’ammiraglio Angrisano lancia un allarme:  “Sono migliaia gli uomini e le donne disperati che fuggono ogni giorno da paesi dilaniati dalla guerra e dalla miseria, imbarcandosi su barconi fatiscenti, obsoleti e stracolmi, destinati ad affondare con il loro carico di vite umane. Le condizioni di mare agitato e l’approssimarsi della stagione invernale aumentano questo rischio. La situazione già drammatica rischia di peggiorare e questo non può  non segnare la coscienza di ognuno.  Per le tante vittime di questi giorni, a nome anche di tutti i miei uomini impegnati nelle opere di soccorso,  esprimo il più profondo cordoglio”.

Il grido di papa Francesco
"Viene la parola vergogna: è una vergogna!". Lo ha esclamato "a braccio" Papa Francesco riferendosi alla tragedia di Lampedusa in cui sono morti decine di immigrati. "Preghiamo Dio per le vittime del tragico naufragio", ha scritto inoltre il Pontefice su Twitter. ilfriuli.it
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