AL CIE LA RIVOLTA DELLE BOCCHE CUCITE

Una nuova forma di protesta, forse più violenta di una rivolta vera e propria. E' quanto sta avvenendo da sabato 21 dicembre al CIE di Ponte Galeria. Hanno iniziato in 4, poi in 8 e da ieri in 15 migranti si sono CUCITI LE BOCCHE. Un gesto estremo, per denunciare quanto sia insopportabile il trattenimento nei centri di identificazione ed espulsione.
Quello che chiedono è la tutela della dignità umana, tempi di trattenimento o di espulsione più rapidi, assistenza legale e sanitaria. DIRITTI CHE SONO SISTEMATICAMENTE VIOLATILa campagna LasciateCIEntrare è entrata nel CIE di Ponte Galeria sabato sera con i parlamentari di SEL Pellegrino, Zaratti e Bordo. Domenica con il Presidente del PD Gianni Cuperlo. Lo scorso ottobre il documento MAI PIU' CIE era stato diffuso e presentato a Bruxelles e in Italia al Ministro dell'Interno, al Ministro dell'Integrazione, al Ministro degli Esteri, ai Presidenti delle Commissioni Speciali per la Tutela e la Promozione dei Diritti Umani del Senato e della Camera, e a tutti i parlamentari.
Oggi il parlamentare del PD di origine marocchina Khalid Chaouki si è "autorinchiuso" al centro di primo soccorso ed accoglienza di Lampedusa, per denunciare la presenza di alcuni migranti sopravvissuti alla tragedia del 3 ottobre scorso. Secondo i termini di legge in quel centro i migranti devono rimanere non oltre le 96 ore.
Questi centri sono il buco nero della democrazia e della politica italiana.
Non possiamo più aspettare: i CIE devono essere chiusi.

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