Al via “Pruma”, progetto Oim e Ue per il ricongiungimento dei minori stranieri


L’iniziativa si rivolge a bambini e ragazzi non accompagnati che giungono in Europa per chiedere protezione internazionale e hanno parenti in uno degli stati membri. “Un diritto di cui pochi di loro sono consapevoli” Nel 2011, 2 mila domande di asilo di minori nell’Ue
ROMA – Facilitare il ricongiungimento dei minori stranieri non accompagnati con i parenti residenti in Paesi dell’Unione europea: è questo, in sintesi, l’obiettivo che si pone “Pruma”, il progetto finanziato dall’Ue e gesto dall’Oim (Organizzazione internazionale migrazioni) di Roma, dedicato a quei bambini e ragazzi che arrivano in Europa in cerca di protezione internazionale. L’obiettivo è favorire il trasferimento di questi minori nel Paese europeo in cui il parente risiede, così da evitare che il ragazzo prosegua da solo un viaggio difficile e pericoloso, in cui rischia di diventare vittima di tratta o sfruttamento.

L’iniziativa è stata avviata a gennaio, in collaborazione con gli uffici Oim di Parigi, Berlino, Atene, Malta e Londra. La rete dei partners comprende la direzione Libertà civili e Immigrazione del ministero dell’Interno italiano, Save the Children, Civico Zero onlus, l’ong greca Praksis, il British Refugee Council, l’ong tedesca Bund.-Umf, l’ufficio Unhcr di Bruxelles, il ministero greco per l’ordine pubblico e la protezione dei cittadini e la Polizia di Malta.
“Nel 2011 sono state oltre 12 mila le domande di asilo di minori stranieri non accompagnati presentate nei 27 paesi dell’Unione Europea – ricorda il direttore dell’Ufficio di coordinamento Oim per il Mediterraneo, José Angel Oropeza – Sono minori che provengono da paesi come Afghanistan, Siria, Iraq, Eritrea e Somalia e che vogliono raggiungere i loro parenti in un paese dell’Ue. Secondo il Regolamento Dublino III (Reg. EU N°604/2013), potrebbero richiedere il ricongiungimento familiare con i parenti entro il quarto grado che si trovano in maniera regolare in altri Stati dell’Unione, ma purtroppo in pochissimi sanno di questa possibilità e molti cercano di raggiungere i propri cari da soli, correndo il rischio di diventare vittime di sfruttamento o tratta. “Pruma” intende contribuire al rafforzamento del diritto all’unità familiare promuovendo la tempestiva applicazione di questa procedura prevista dal Regolamento Dublino.”
Concretamente, “verranno create procedure comuni volte a migliorare la cooperazione fra le Unità Dublino nazionali e le altre autorità competenti spiega ancora Oropeza – Intendiamo contribuire a chiarire e ad accelerare le diverse tappe del processo di ricongiungimento: dall’identificazione del minore fino al suo trasferimento presso lo Stato membro in cui risiedono i suoi parenti, tenendo sempre presente il superiore interesse del minore e le garanzie giuridiche che lo determinano”. Le procedure standard saranno elaborate da un comitato di esperti del settore e verranno proposte alle autorità competenti in Italia, Malta, Grecia, Francia, Regno Unito e Germania.
“Il progetto – conclude Oropeza – prevede il coinvolgimento di due strutture di accoglienza per minori non accompagnati in Grecia e in Italia. Saranno inoltre avviate attività di consulenza legale e verrà fornita assistenza al ricongiungimento familiare a minori non accompagnati particolarmente vulnerabili”. Pruma avrà la durata di 12 mesi e si concluderà a dicembre 2014 con un workshop internazionale, nel corso del quale verranno presentate alla Commissione dell’Unione europea le linee guida condivise dagli Stati membri coinvolti.
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