Minorenne trattenuto nel Cie di ponte Galeria, “grave violazione”

Le associazioni Senza Confine, Asgi e Laboratorio 53 annunciano azioni legali con l’obiettivo di porre immediatamente fine all’illegittimo trattenimento del ragazzo ritrovato in mare il 15 febbraio scorso nel corso dei pattugliamenti nel contesto dell’operazione Mare Nostrum
Roma – Ha 17 anni ed è stato ritrovato in mare il 15 febbraio scorso nel corso dei pattugliamenti nel contesto dell’operazione Mare Nostrum, mentre tentava la traversata del Mediterraneo diretto dalla Libia verso le coste italiane. Ora si trova in un CIE a Roma.

“Siamo venuti a conoscenza di una gravissima violazione del diritto d’asilo grazie ad una segnalazione arrivata al Centro Operativo per il Diritto all’Asilo”, dichiara l’associazione SenzaConfine, coordinatrice del Centro attivato a fine 2013 con il supporto di ASGI e di Laboratorio 53.
Insieme agli altri passeggeri dell’imbarcazione sulla quale viaggiava, S.O. è stato trasferito a bordo di una nave militare che li aveva avvistati e lì direttamente sottoposto a fotosegnalamento; i suoi dati sono stati in quel momento trascritti erroneamente dalle autorità di polizia e, nonostante lui si fosse dichiarato più volte minore, è stato emesso nei suoi confronti un decreto di respingimento differito a cui è seguito il suo diretto trasferimento presso il CIE di Ponte Galeria, dove risulta trattenuto, insieme ai connazionali con i quali stava viaggiando, dal 19 febbraio.
“Si tratta di violazione di fondamentali principi del diritto internazionale ed interno quali quelli del favor minoris e di non refoulement, operata da diversi attori istituzionali ed in primo luogo dalle autorità di polizia attive nel contesto dell’operazione “umanitaria-militare” Mare Nostrum” afferma l’avv. Salvatore Fachile dell’ ASGI .
Risulta grave che le autorità coinvolte - la Questura di Ragusa, che ha emesso il provvedimento, la Questura di Roma, competente per il suo trattenimento e la competente autorità giudiziaria - non abbiano spontaneamente provveduto a riconoscere l’ età dichiarata di S.O., il quale si trova in evidente stato di shock anche a causa dei gravissimi episodi di violenza di cui è stato vittima in Libia poco prima della sua fuga.
Alla sollecitazione dei legali in tal senso – segnalano le associazioni – S.O. e’ stato costretto a sottoporsi all’esame radiologico del polso, di cui è risaputa l’inesattezza del risultato di accertamento dell’età. Eppure al richiedente asilo è stata attribuita la maggiore età senza l’indicazione di alcun margine di errore.
Grave anche l’ipotesi che l’audizione per il riconoscimento della protezione internazionale, venga svolta direttamente all’interno del CIE. Questo accade da tempo in caso di gruppi nutriti di richiedenti asilo trattenuti presso il CIE di Ponte Galeria.
“Se questo succedesse – concludono le associazioni promotrici del Centro operativo per il Diritto d’asilo- si determinerebbe una grave violazione del diritto d’asilo, venendo totalmente a mancare il carattere di imparzialità che deve caratterizzare l’operato delle Commissioni Territoriali per il Riconoscimento della Protezione Internazionale”.
Senza Confine, Asgi e Laboratorio 53 stanno intraprendendo azioni legali con l’obiettivo di porre immediatamente fine all’illegittimo trattenimento di S.O., protagonista di una vicenda che getta una cattiva luce sul carattere “umanitario” dell’operazione “Mare Nostrum”, anche per evitare il ripetersi di situazioni analoghe.
Fonte: www.agenzia.redattoresociale.it
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