V Rapporto Minori Stranieri non Accompagnati Anci - Cittalia

FASSINO: “SUBITO UNA LEGGE ORGANICA, INTANTO I MINORI SIANO ACCOLTI NELLE STRUTTURE SPRAR”
“Una legge che affronti in modo serio ed organico il tema dei minori stranieri non accompagnati” e nel frattempo “la possibilità di inserire i minori che arrivano nel nostro paese all’interno del sistema dello Sprar così da assicurare loro l’adeguata tutela giuridica di cui sarebbero altrimenti privi”.
Sono le proposte che il presidente dell’Anci, Piero Fassino, ha avanzato nel corso della presentazione del V Rapporto ANCI-Cittalia sui minori stranieri non accompagnati in Italia, che fotografa un costante incremento dei flussi di questa categoria sensibile di immigrati verso le regioni meridionali.
“In tema di immigrazione e soprattutto di minori – spiega Fassino - siamo di fronte a fenomeni strutturali e non emergenziali, per i quali è opportuno dotarsi di adeguati strumenti normativi ed operativi. Serve subito una legge, che al momento manca, con cui gestire bene il fenomeno proteggendo ragazzi che ora sono abbandonati e quindi privi di tutela”.
Una condizione che li mette, peraltro, di fronte al rischio di finire preda di organizzazioni criminali, pronte a gestire le prime fasi del loro arrivo in Italia. Da qui l’auspicio di Fassino  perché “venga approvata rapidamente la proposta di legge della vicepresidente della Commissione parlamentare per l'Infanzia e l'adolescenza, Sandra Zampa”. Un testo che ha appena avviato il suo iter parlamentare con l’appoggio trasversale di quasi tutti i gruppi parlamentari.
Tuttavia, in attesa della legge e proprio per facilitarne la sua applicazione, bisogna predisporre strumenti per governare un fenomeno che solo nei primi quattro mesi del 2014 ha visto arrivare sulle nostre coste 4 mila minori, di cui 2,3 non accompagnati. “Chiediamo che il ministero dell’interno, d’intesa con l’Anci, consenta di accogliere da subito i minori stranieri all’interno delle strutture di accoglienza dello Sprar, che – ribadisce Fassino – deve avere una copertura finanziaria adeguata”.
Nell’ambito della legge di stabilità è stato messo a punto un fondo di assistenza per i minori di 40 milioni, 30 dei quali sono stati assicurati dai Comuni prelevandoli dal fondo di solidarietà intercomunale. “Non sono certo sufficienti ma intanto – conclude il presidente Anci – cerchiamo di utilizzarli al meglio per consentire l’inserimento dei minori in adeguate strutture che garantiscano loro la dovuta tutela”. 

Gli interventi di Giorgio Pighi, delegato Anci all’Immigrazione; Sandra Zampa, vicepresidente della Commissione parlamentare per l'Infanzia e l'adolescenza; Rodolfo Sabelli, presidente dell’Associazione nazionale magistrati.

RAPPORTO MSNA - SABELLI (ANM): “STRATEGICA LA PRIMA ACCOGLIENZA, NECESSARIO COORDINAMENTO NAZIONALE”
“La prima fase di accoglienza dei minori stranieri ha un’importanza centrale nella costruzione di adeguate politiche nei loro confronti, che possano sfociare in un inserimento sociale effettivo”. Il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli, intervenendo alla presentazione del rapporto Anci rileva come dalla conoscenza dipende “la qualità stessa dell’accoglienza che non deve essere solo materiale ma soprattutto socio-culturale".
Dal presidente dell’Anm arriva anche il riconoscimento del lavoro fatto dai Comuni nella gestione del fenomeno migratorio: “Non possiamo lasciare sole le amministrazioni locali, serve un coordinamento nazionale che permetta di seguire la storia personale dei minori, una volta che essi si spostano sul territorio nazionale”.

RAPPORTO MSNA - ZAMPA: “PROCEDURA D’URGENZA PER LEGGE SUI MINORI, COMUNI NON SIANO LASCIATI SOLI”
Potrebbe seguire la procedura d’urgenza l’approvazione della legge sui minori stranieri non accompagnati che è stata presentata due giorni fa in Parlamento. E’ quanto si augura la vicepresidente della Commissione parlamentare per l'Infanzia e l'adolescenza, Sandra Zampa, intervenuta alla presentazione del V rapporto Anci-Cittalia sui minori. “Il testo di legge è stato iscritto presso la prima commissione e spero si arrivi ad una approvazione il più possibile celere”, spiega Zampa.
La vicepresidente della commissione Infanzia sottolinea come il fenomeno dell’immigrazione dei minori necessiti di un’attenzione finanziaria particolare verso gli enti territoriali. “In virtù della Convenzione di New York, i Comuni con minori stranieri sul territorio non possono esimersi dalla prima accoglienza. E, visti i magri bilanci, ciò significa spesso dover limitare gli interventi di welfare verso i cittadini”. “Per questo – osserva la deputata Pd – le legge deve prevedere un fondo di solidarietà il più corposo possibile. Non si possono lasciare soli i Comuni, intervenire dipende anche dalla lungimiranza politica verso un fenomeno ormai strutturale”.

RAPPORTO MSNA - PIGHI: “MODELLO SPRAR SIA ESTESO AI MINORI, SERVE DIALOGO TRA COMUNI ED AUTORITÀ GIUDIZIARIE”
“Le politiche di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati non possono prescindere da quelle già realizzate in questi anni dai Comuni anni nei confronti dei richiedenti asilo e rifugiati. Il modello Sprar va esteso alla categoria sensibile dei minori”. Lo afferma il delegato all’Immigrazione Anci, Giorgio Pighi, nel suo intervento alla conferenza stampa di presentazione del V Rapporto Anci-Cittalia.
Citando i numeri eloquenti della recente operazione ‘Mare Nostrum’, Pighi evidenzia come il suo impatto a livello di arrivi sulle nostre coste, sia di richiedenti asilo che di minori, abbia cambiato completamente l’approccio al fenomeno migratorio. “Serve un nuovo modello di gestione che tenga conto, però, di quanto gli enti territoriali hanno fatto in questi anni”. Un modello - aggiunge il delegato Anci – che “deve partire da una positiva dialettica sul territorio tra l’autorità giudiziaria ed i Comuni che si fanno carico del peso gravoso della prima accoglienza”.
Per il sindaco di Modena, è questa la strada da percorrere affinché, nel rispetto delle diverse responsabilità istituzionali, venga scongiurato il rischio di scaricare sugli enti locali la gestione di emergenze facilmente prevedibili”.

RAPPORTO MSNA - CRESCE IL TEMPO DI PERMANENZA NEI CENTRI DI ACCOGLIENZA
Il numero di minori che sono rimasti per almeno un mese all’interno delle strutture di accoglienza in cui sono stati collocati dai servizi sociali è in forte crescita: si è passati dal 34,5% nel 2006, al 34,5% nel 2008, a quasi il 60% nel 2010 fino a giungere a 7 minori su 10 nel 2012. E’ quanto emerge dal V Rapporto Anci Cittalia che prende in esame, quali importanti indicatori relativi alla tutela e all’integrazione dei minori, proprio il tempo di permanenza nelle strutture di prima accoglienza e gli allontanamenti.
Nel 2012 le regioni in cui la permanenza media prolungata è stata più accentuata sono al nord con la Lombardia (81%) e il Piemonte (83,5%), al centro il Lazio (86,1%) mentre al sud la Campania (88%). In Trentino-Alto Adige (64%), Friuli Venezia Giulia (60,7%), Veneto (54%) ed Emilia Romagna (48%) nel corso del 2012 si sono registrate percentuali inferiori rispetto alla permanenza dei minori accolti.
Per quanto riguarda, invece, gli allontanamenti, l’indagine mostra un trend in diminuzione: passando infatti dal 62,3% del 2006 di minori fuggiti durante il periodo di prima accoglienza al 26,6% del 2012. Le regioni in cui si verifica nel 2012 il maggior numero di irreperibilità in valore assoluto è  il Lazio con 507 minori fuggiti su 2.685 accolti ma con un’incidenza (rapporto tra accolti e allontanati) inferiore alla media nazionale (18,9%). Mentre in termini percentuali la Toscana con quasi il 53% di fuggiti sul totale degli accolti, la Sicilia con il 39,5%, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia con il 37%, così come Emilia Romagna e Marche si attestano sopra la media nazionale di allontanamenti (3 minori su 10).

RAPPORTO MSNA - NELLE GRANDI CITTÀ IL 68,2% DEGLI ‘ACCOLTI’, ROMA E MILANO IN TESTA
Sono le grandi città che nel biennio 2011-2012 hanno accolto il maggior numero di minori stranieri non accompagnati: in quelle con più di 100mila abitanti si è concentrato il 68,2% dei minori accolti, mentre il 16,9% dei minori (di cui il 9,4% sono presenti nei Comuni  tra i 60 e 100mila abitanti) ha trovato rifugio nei centri medi (tra i 15 e 100mila abitanti). Lo afferma il V Rapporto Anci che indica tra le città più accoglienti Roma (17%, ovvero 565 minori), Milano, ma anche Otranto (299), Palma di Montechiaro (92) e Catania (81).
Discorso diverso per la seconda accoglienza che scatta quando non ci sono le condizioni né per l’affidamento né per il rimpatrio volontario ed il minore viene inserito in un progetto di vita individualizzato. Tra il 2011 e il 2012 i minori stranieri non accompagnati per i quali il Comune ha predisposto tale percorso sono stati il 44% degli accolti in prima accoglienza, soprattutto nel centro Italia (26,1% nel 2011 e 30,1% nel 2012); la quota più bassa nelle isole (14,2% nel 2011 e 11,8% nel 2012) e nel nord-ovest (17,8% e 14,3% rispettivamente nel 2011 e nel 2012). A differenza della prima accoglienza, i minori in seconda accoglienza si concentrano nel Lazio (25%), Puglia(13%), Emilia Romagna (11%) e Lombardia (10%).
I Comuni che accolgono l’85% dei minori stranieri non accompagnati in seconda accoglienza (3.556 su 4.181) sono 67, in netta crescita rispetto ai 45 comuni del 2010 e ai 30 del 2008.
E’ Roma in testa ai Comuni che ospita in seconda accoglienza 871 minori, pari al 20,8% del totale, seguita da Milano con 265, Bari con 195, Bologna (197), Venezia (117), Trento (76), Torino (73), Padova (71), Modena (68), Otranto (67) e Gagliano Del Capo con 56.
Si tratta nella maggior parte dei casi di minori maschi (il 95,4%) provenienti soprattutto dal Bangladesh (23,2%), Egitto (15%), Albania (10,8%) e Afghanistan (8,3%); questi quattro paesi, sommati, coprono oltre il 57% dei minori accolti in seconda accoglienza. 

RAPPORTO MSNA - IN CRESCITA IL NUMERO DEI RICHIEDENTI PROTEZIONE INTERNAZIONALE
Tra i minori presi in carico/contattati dai servizi sociali dei Comuni si registra un aumento di minori richiedenti protezione internazionale, che si teme possano subire persecuzioni nel paese d’origine per motivi di razza, religione, nazionalità o per opinioni politiche. Nel biennio 2011-2012 sono cresciuti sia in termini quantitativi, passando da 556 a 1.582, sia per quanto riguarda l’incidenza di questo segmento sul totale dei minori presi in carico dai servizi sociali (17,2% nel 2011 e 16,4% nel 2012). E’ uno degli aspetti evidenziati dal V Rapporto Anci Cittalia sui minori stranieri non accompagnati presentato oggi presso la sede nazionale dell’Associazione.
Dal Rapporto Anci emerge che il 74% dei minori non accompagnati presi in carico è stato accolto in strutture di prima/pronta accoglienza con un aumento considerevole nel biennio 2011-2012 rispetto agli anni precedenti: i minori collocati in accoglienza sono stati infatti oltre 7mila nel 2011 e 6.551 nel 2012.
Nel 2012 la più alta concentrazione di minori accolti in prima accoglienza è quella relativa al Centro (corrispondente al 46,3% del totale nazionale), seguita dal Sud (corrispondente a quasi il 17,8%), nord-est (14,3%) e isole (10,4%), mentre il nord-ovest registra il valore più basso (pari al 10,4% del totale nazionale). Dal 2006 ad oggi  si è assistito ad una diminuzione di minori accolti al nord a fronte invece di un incremento degli inserimenti in strutture di prima/pronta accoglienza nelle regioni centrali (+224,8%) e meridionali (+72%) del Paese. Nel 2012 i comuni di Lazio (41%), Puglia (14%), e Sicilia (11,2%) hanno accolto in prima/pronta accoglienza oltre il 66% dei minori stranieri non accompagnati.

RAPPORTO MSNA - IN AUMENTO CONTATTATI O 'PRESI IN CARICO' DAI SERVIZI SOCIALI DEI COMUNI
Nel 2011 il numero dei minori stranieri non accompagnati, contattati o presi in carico dai servizi sociali dei Comuni è cresciuto rispetto all’anno precedente (+100,5%) rimanendo pressoché stabile l’anno successivo. Un incremento che ha comportato l’attivazione di interventi, attività e servizi a favore di 9.197 minori nel 2011 e di 9.104 nel 2012. E’ uno degli aspetti messi in evidenza dal Rapporto Anci Cittalia sui minori stranieri non accompagnati presentato oggi presso la sede dell’Associazione.
Rispetto agli anni precedenti, nel corso dei quali la quota più alta di minori presi in carico si trovava nel centro-nord, nel 2012 invece questa si concentra nel centro-sud dove si trova il 71% dei giovani stranieri seguiti dai servizi sociali territoriali. Nello specifico nelle quattro regioni di Lazio (35, 1% del totale, con 3.192 minori contro gli 892 del 2010), Puglia (12%, da 422 a 1.089), Sicilia (11,7%, da 301 a 1.061) ed Emilia Romagna (10%, da 783 a 914 minori) si è registrata la più elevata percentuale di minori presi in carico nel 2012.
A livello comunale, il 53,2% dei giovani sono stati presi in carico dai servizi sociali delle città metropolitane (con oltre 250mila abitanti), il 10% dalle città  con  classe d’ampiezza demografica compresa tra i 100 e i 250mila abitanti.
Nel 2012 si è registrato un incremento di oltre 4 punti percentuale, rispetto all’anno precedente nei Comuni medio-piccoli (sotto i 15mila abitanti) i quali hanno preso in carico il 17% dei minori; I Comuni tra i 15mila e i 60mila abitanti accolgono circa il 13% di minori stranieri non accompagnati, mentre si attesa all’8,3% sul totale nazionale la percentuale riferita ai Comuni tra i 60 e i 100mila abitanti.
Il 95% dei giovani presi in carico dai servizi sociali è di sesso maschile e il 59,7% risultavano diciassettenni, quindi prossimi alla maggiore età. In relazione ai gruppi di età nel 2012 quella dei 17enni è presente in modo particolare nelle zone del centro (76,9%) e in quelle del sud (50,1%); invece la fascia dei sedicenni si concentra  al sud (30%) e nelle isole (31%), mentre quella compresa tra gli 11 e i 14 anni è presente soprattutto nel nord-ovest (13,1%).
Le nazionalità rappresentate nel Programma provengono principalmente da tre paesi: Bangladesh, Egitto e Afghanistan (51,1%), a cui seguono Albania (8,4% del totale), Tunisia (5,6%), Costa d’Avorio (5,2%), Mali, Marocco, Somalia e Senegal. Prevalgono soprattutto giovani provenienti dall’Africa (che sono passati dal 32,6% del 2010 al 42,6% del 2012) e dall’Asia (39,3%), mentre sono in calo i minori che provengono dai paesi europei e da quelli non appartenenti all’Unione europea che sono poco più del 12%.

RAPPORTO MSNA - IN AUMENTO CONTATTATI O 'PRESI IN CARICO' DAI SERVIZI SOCIALI DEI COMUNI
Nel 2011 il numero dei minori stranieri non accompagnati, contattati o presi in carico dai servizi sociali dei Comuni è cresciuto rispetto all’anno precedente (+100,5%) rimanendo pressoché stabile l’anno successivo. Un incremento che ha comportato l’attivazione di interventi, attività e servizi a favore di 9.197 minori nel 2011 e di 9.104 nel 2012. E’ uno degli aspetti messi in evidenza dal Rapporto Anci Cittalia sui minori stranieri non accompagnati presentato oggi presso la sede dell’Associazione.
Rispetto agli anni precedenti, nel corso dei quali la quota più alta di minori presi in carico si trovava nel centro-nord, nel 2012 invece questa si concentra nel centro-sud dove si trova il 71% dei giovani stranieri seguiti dai servizi sociali territoriali. Nello specifico nelle quattro regioni di Lazio (35, 1% del totale, con 3.192 minori contro gli 892 del 2010), Puglia (12%, da 422 a 1.089), Sicilia (11,7%, da 301 a 1.061) ed Emilia Romagna (10%, da 783 a 914 minori) si è registrata la più elevata percentuale di minori presi in carico nel 2012.
A livello comunale, il 53,2% dei giovani sono stati presi in carico dai servizi sociali delle città metropolitane (con oltre 250mila abitanti), il 10% dalle città  con  classe d’ampiezza demografica compresa tra i 100 e i 250mila abitanti.
Nel 2012 si è registrato un incremento di oltre 4 punti percentuale, rispetto all’anno precedente nei Comuni medio-piccoli (sotto i 15mila abitanti) i quali hanno preso in carico il 17% dei minori; I Comuni tra i 15mila e i 60mila abitanti accolgono circa il 13% di minori stranieri non accompagnati, mentre si attesa all’8,3% sul totale nazionale la percentuale riferita ai Comuni tra i 60 e i 100mila abitanti.
Il 95% dei giovani presi in carico dai servizi sociali è di sesso maschile e il 59,7% risultavano diciassettenni, quindi prossimi alla maggiore età. In relazione ai gruppi di età nel 2012 quella dei 17enni è presente in modo particolare nelle zone del centro (76,9%) e in quelle del sud (50,1%); invece la fascia dei sedicenni si concentra  al sud (30%) e nelle isole (31%), mentre quella compresa tra gli 11 e i 14 anni è presente soprattutto nel nord-ovest (13,1%).
Le nazionalità rappresentate nel Programma provengono principalmente da tre paesi: Bangladesh, Egitto e Afghanistan (51,1%), a cui seguono Albania (8,4% del totale), Tunisia (5,6%), Costa d’Avorio (5,2%), Mali, Marocco, Somalia e Senegal. Prevalgono soprattutto giovani provenienti dall’Africa (che sono passati dal 32,6% del 2010 al 42,6% del 2012) e dall’Asia (39,3%), mentre sono in calo i minori che provengono dai paesi europei e da quelli non appartenenti all’Unione europea che sono poco più del 12%.

RAPPORTO MSNA - FORZE DELL’ORDINE IN PRIMA LINEA NELL’ACCOGLIENZA
Nel biennio 2011-2012 i minori stranieri non accompagnati contattati o presi in carico sono stati nel 54,9% dei casi accompagnati ai servizi dalle forze dell’ordine, il 15,6% circa da parenti, poco meno del 5% da connazionali mentre quasi il 9% si presenta autonomamente. L’8,6% viene segnalato dalla Procura o dal Tribunale mentre poco più del 7% dalla Prefettura. E’ uno degli aspetti messi in evidenza dal Rapporto Anci Cittalia sui minori stranieri non accompagnati presentato oggi presso la sede dell’Associazione.
A livello regionale le percentuali più alte di minori portati ai servizi dalle forze dell’ordine si registrano in Veneto (69,6%), Friuli-Venezia Giulia (66,7%), Lazio (63%) e Sicilia (61,7%). La percentuale più alta di minori che si recano ai servizi insieme ai parenti è in Piemonte (41%) seguita dalla Toscana (33,3%); infine, è della Basilicata (33,3%) la più alta percentuale di minori segnalati ai servizi da parte della Procura o del Tribunale. 

RAPPORTO MSNA - SALE IMPEGNO DEI COMUNI, PROGETTI AL 24,2%
Il V Rapporto ANCI-Cittalia sui minori stranieri non accompagnati presentato oggi presso la sede dell’Associazione dei Comuni italiani fa il punto sulle politiche di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati realizzate dai Comuni coinvolti nell’indagine (70% del totale della popolazione residente in Italia al 31 dicembre 2012) nel corso del biennio 2011-2012 focalizzando l’attenzione sui percorsi di integrazione che riguardano la fase di prima e seconda accoglienza.
L’indagine, promossa da oltre un decennio dall’Associazione, coinvolge a cadenza biennale tutti i comuni italiani sull’entità numerica e sulle politiche di protezione e tutela attivate nei confronti dei minori stranieri non accompagnati sia in coerenza con i dettati internazionali che sollecitano le istituzioni pubbliche a raccogliere informazioni complete e aggiornate atte a migliorare e promuovere politiche ed interventi di promozione e tutela nei confronti dei minori particolarmente vulnerabili e sia per rispondere ad una richiesta di prospettiva d’intervento condivisa avanzata in questi anni dagli enti locali coinvolti dal fenomeno.
I Comuni che hanno partecipato attivamente all’indagine rappresentano quasi il 70% del totale della popolazione residente in Italia al 31 dicembre 2012 (5.590 su un totale di 8.092), così distribuiti:  82% nel nord dove si concentra la percentuale più alta delle amministrazioni che hanno dovuto confrontarsi con questo fenomeno; 72,9% al centro; 45,1% nel sud e 68,3% nelle isole.
L’ Emilia Romagna  con oltre il 94% dei Comuni rispondenti è stata la regione più attiva, seguita da Veneto, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Trentino e Lombardia mentre al centro, in Toscana e nelle Marche, si registra la percentuale più elevata pari al 70%. Al sud e nelle isole (con eccezione di Molise 69% e Sicilia 71%) si registrano percentuali  tra il 39 e il 60%, con una rilevazione parziale che ha coinvolto circa la metà dei Comuni presenti in ciascuna regione.
Infine, rispetto agli anni precedenti (2006, 2008, 2010), tra i Comuni rispondenti è aumentata la percentuale delle realtà locali che ha attivato un servizio, una risorsa, un’attività di orientamento, un intervento di tutela o un progetto di accoglienza pari al 24, 2% rispetto al 20,8% del 2006, al 17,7% del 2008 e al 14,2% del 2010. 


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