50 MILIONI DI RIFUGIATI. 3,4 MILIONI IN PIù RISPETTO AL 2013.

L’Alto Commissariato dell’Onu per i Rifugiati (UNHCR) presenta il nuovo rapporto Mid-Year Trends 2014 ed il numero delle persone costrette a lasciare le proprie case segna un preoccupante aumento.
Si specifica che il rapporto è basato su dati provenienti dai governi e dagli uffici dell’UNHCR nel mondo e le informazioni disponibili a questo punto dell’anno sono incomplete, quindi non mostrano il totale delle persone in fuga globalmente.


Le guerre in Medio Oriente e in diverse zone dell’Africa hanno costretto 5,5 milioni di persone ad abbandonare le proprie abitazioni.


5,5 milioni di persone, un numero impressionante, per rendere l’idea immaginate che circa 3 volte l’intera popolazione di Roma fosse costretta a fuggire.

Di questi 5,5 milioni di persone, 1,4 milioni è fuggita fuori dai propri confini, mentre la restante parte è fuggita all’interno dei propri paesi (c.d. IDPs)

Il 23% è di nazionalità siriana, e con oltre 3 milioni (dato di giugno 2014) di persone costrette a lasciare le proprie case, per la prima volta rappresentano la popolazione di rifugiati più grande al mondo superando gli afghani.


Quest’ultimi, anche se nel 2014 sono i secondi, con 2,7 milioni di rifugiati, gli afghani rappresentano la popolazione di rifugiati più grande al mondo sul lungo periodo. (l'UNHCR definisce una "situazione di rifugiato di lunga data", quando sussiste da almeno cinque anni).

Gli altri rifugiati provengono da Somalia (1,1 milioni), Sudan (670.000), Sud Sudan (509.000), la Repubblica Democratica del Congo (493.000), Myanmar (480.000) e Iraq (426 mila).


Il paese che ospita all’interno dei propri confini la maggiore parte dei rifugiati è il Pakistan con 1,6 milioni di rifugiati afghani. Altri paesi sono Libano (1,1 milioni), Iran (982.000), Turchia (824.000), Giordania (737.000), Etiopia (588.000), Kenya (537.000) e Chad (455.000).


I dati indicati comunque restano incompleti dato che l’UNHCR assiste gli sfollati interni solo nei paesi dove il governo richiede l’intervento dell’Agenzia, ciò indica che il numero è molto più elevato.


“Nel 2014 abbiamo visto crescere senza precedenti il numero di persone sotto la nostra protezione. Fintanto che la comunità internazionale continuerà a fallire i tentativi di trovare soluzioni politiche ai conflitti esistenti e di prevenirne di nuovi, noi ci troveremo ad avere a che fare con le drammatiche conseguenze umanitarie” ha affermato l’Alto Commissario ONU per i Rifugiati António Guterres. “I costi economici, sociali e umani di assistere i rifugiati e gli sfollati interni è sostenuto soprattutto dalle comunità povere, coloro che possono permetterselo di meno. E’ un dovere incrementare la solidarietà internazionale se vogliamo evitare il rischio che sempre più persone vulnerabili vengano lasciate senza un adeguato sostegno”.

Mentre nel 2013, l’Asia ed il Pacifico rappresentavano le regioni che ospitavano più rifugiati, quale conseguenza della crisi in Siria, oggi il Nord Africa e il Medioriente sono i luoghi che accolgono il maggior numero di rifugiati.


Prendendo i dati complessivi della popolazione esistente di persone in fuga, i rimpatri volontari e i reinsediamenti, il numero di persone che sono state assistite dall’UNHCR è di 46,3 milioni a partire da metà 2014. Un incremento di circa 3,4 milioni in più rispetto al 2013. Un nuovo record.


Con 50 milioni, un numero senza precedenti possiamo affermare senza essere smentiti che il mondo ha perso la capacità di risolvere e prevenire i conflitti.

Il rapporto completo e le tabelle allegate sono disponibili all’indirizzo http://goo.gl/kupfdi



LEONARDO CAVALIERE
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