I recenti sbarchi in Puglia, Calabria e Sicilia, evidenziano, anche con un cambio di strategia, il crescente e drammatico commercio di persone.
Addirittura più redditizio del commercio della droga.
Addirittura più redditizio del commercio della droga.
L’11 gennaio è stato designato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite come lo Human Trafficking Awareness Day, giorno in cui poter sviluppare la consapevolezza sul traffico degli esseri umani.
Dall’istituzione di questa giornata mondiale la consapevolezza è cresciuta, ma i rimedi, efficaci, sono lenti e scoordinati. I rimedi spesso non sono accessibili alle vittime della tratta a causa di lacune nelle norme internazionali e nazionali.
Esistono degli standard internazionali riaffermati da quadri giuridici Nazionali o regionali come ad esempio la Convenzione del Consiglio d'Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani. Nonostante gli standard internazionali e regionali, in molti paesi hanno scarsa attuazione a causa delle risorse limitate messe in campo dal governo e delle infrastrutture, inoltre c’è la tendenza a criminalizzare le vittime, e le politiche restrittive in materia di immigrazione.
Fondamentalmente ci sono tre fonti della tratta di persone. Il primo, come evidenziato dalle navi intercettate, sono rifugiati da conflitti armati.
La seconda categoria sono persone che lasciano il loro paese per motivi economici - migrazione per una migliore qualità della vita.
Una terza categoria - o una sottocategoria della migrazione economica - è il commercio del sesso, di solito le donne, ma anche i bambini.
La piaga del traffico di persone continuerà a crescere se non verranno adottate contromisure certe e condivise. Sarebbe necessario da parte dei governi inserire all’ordine del giorno la lotta al traffico degli esseri umani.
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Leonardo Cavaliere
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