7000 MINORI STRANIERI ESPULSI SENZA UN GIUSTO PROCESSO.

In questi giorni 7000 minori non accompagnati sono stati allontanati con provvedimento dell’autorità giudiziaria dagli Stati Uniti d’America.
Un gran numero di questi bambini provengono dall'America Centrale e fanno parte dei tanti minori che dal 2013 fino all’estate del 2014 hanno attraversato  il confine degli Stati Uniti per sfuggire alle gravi violenze di molti paesi dell’America Centrale.

 L'elevato numero di ordini di espulsione, come ovvvio,  ha suscitato un forte allarme tra le ONG e gli attivisti dei diritti dei migranti. Tra le incongruenze che vengono sottolineate, la prima è che a molti di questi minori non è stata comunicata la data d’udienza, venendo meno il principio del giusto processo.

Gli avvocati sostengono che le comunicazioni a volte sono arrivate ​​in ritardo, all'indirizzo sbagliato o per niente. In alcuni casi, ai bambini è stato ordinato di comparire in un tribunale vicino a dove sono stati inizialmente segnalati e arrestati, piuttosto che dove vivevano, con evidenti problemi di spostamento.

 "Quella che era una crisi di confine è ormai diventata una crisi del giusto processo", ha detto Wendy Young, presidente di Kids in Need of Defense, un gruppo di pressione e attivismo per i diritti dei minori migranti.
Nel mese di febbraio, decine di Associazioni e attivisti hanno chiesto al governo di bloccare temporaneamente l'emissione di provvedimenti di allontanamento nei casi in cui un bambino non riesce a comparire davanti il tribunale, e di riaprire i casi in cui sono state ordinate le espulsioni.

Il governo Americano ha circa 62.363 richieste di espulsione contro minori che tra ottobre 2013 e gennaio di quest'anno si sono riversati negli USA per sfuggire alla crescente violenza delle gang dell’America Centrale, in particolare in Honduras e El Salvador.

Almeno 7.706 richieste di espulsione sono state accolte perché i minori non sono riusciti a presentarsi dinanzi il tribunale.

Dai dati raccolti non si sa quanti di questi bambini erano a conoscenza delle loro audizioni e non hanno scelto di comparire.

Segnalazioni di errori di notifica, sono aumentate, e non è un caso, non appena l'amministrazione Obama ha accelerato le audizioni di espulsione al fine di dissuadere altri minori dall’intraprendere il viaggio verso nord, provocando un corto circuito del diritto.

Diverse sono le responsabilità per la situazione che si è venuta a creare.

Dana Leigh Marks, presidente dell'Associazione Nazionale dei Giudici dell’Immigrazione ha dichiarato "Il nostro sistema è tutt'altro che infallibile”, ha aggiunto "è difficile sapere quale percentuale di questi casi sono errori dovuti alla mancanza di comprensione e notifica, e quale la percentuale di persone che non compaiono dinanzi al tribunale consapevolmente cercando di evitare il processo".

Marks dice che da parte sua dà spesso ai migranti una seconda possibilità di comparire prima di ordinare la loro espulsione. Ma lei ha detto che altri giudici non lo fanno, forse per la loro interpretazione di una legge del 1996 che irrigidì le conseguenze per gli immigrati che non si presentano ad un processo sul loro status di migranti.

 LEONARDO CAVALIERE

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