La crudeltà della Mafia dei trafficanti rivelate dalle cicatrici dei migranti

Profondi tagli da pugnalate, ferite da arma da fuoco e segni di violenza sessuale sono alcuni dei marchi che i migranti soccorsi nel Mediterraneo portano con se.

Segni che rivelano il modo in cui vengono trattati dalla mafia dei trafficanti i migranti. La colpa di tutti ciò non è solo della Mafia dei trafficanti, questa è anche la conseguenza di politiche migratorie che tendono a privilegiare Muri e respingimenti anziché Canali Umanitari, spingendo i migranti nelle mani di uomini senza scrupoli, tanto da brutalizzare anche i bambini.

Queste le più vistose cicatrici che i medici soccorritori sono costretti a curare, a cui si uniscono cicatrici più profonde, cicatrici nell’animo di uomini, donne e bambini che difficilmente saranno cancellate.


La Dott.ssa Anna Crepet, di Medici Senza Frontiere, afferma: "Abbiamo molti casi di tortura, ossa rotte, ferite di coltello, percosse con fucili e danni neurologici dovuti a traumi alla testa” e, aggiunge "Le donne e i bambini sono i più vulnerabili, quelli che soffrono di più la tortura e la violenza, spesso vittime di sfruttamento sessuale".

Molte donne, la maggior parte delle quali poco più che bambine, in particolare provenienti dal Corno d'Africa e la Nigeria, spesso “sono state costrette a prostituirsi in Libia per un lungo periodo di tempo affinché potessero accumulare il danaro per potersi pagare il viaggio" per il Mediterraneo.

Molte di loro, soltanto all’arrivo, scoprono, a seguito del Test di gravidanza, di essere in stato di attesa. Quando si aprono,  raccontano spesso di essere state ripetutamente violentate. Alcune invece arrivano già in avanzato stato di gravidanza.

"Ci sono molti bambini che hanno subito violenza” con diversi "casi molto gravi".


"Quasi tutti i bambini, specialmente quelli che viaggiano da soli - i c.d. minori non accompagnati – presentano profonde cicatrici sul busto ed evidenti segni di tortura sulla testa e sul viso" causati da "estorsioni, stupri, sequestri e sfruttamento nei campi di lavoro".

Uno dei casi più difficili, che la Dott.ssa Crepet ha dovuto affrontare, è stato il caso del minore colpito alla testa così forte che gli hanno trafitto il timpano o, il caso di una ragazza di circa 15 anni alla quale è stato provocato un trauma cerebrale con conseguenti, seri, danni neurologici.

La Dott.ssa di Medici Senza Frontiere dice: "Abbiamo un ampio repertorio di storie dell’orrore”.

Per il direttore dei programmi Europa - Italia di Save The Children, Raffaela Milano, questi drammi confermano "la violenza inflitta a migliaia di bambini".

Dall'inizio dell'anno, hanno raggiunto le nostre coste almeno 7.600 minori non accompagnati. Eritrei, Somali e Sudanesi in maggioranza, non mancano anche bambini provenienti dall'Africa sub-sahariana e Occidentale (Gambia e Nigeria in particolare), in condizioni quasi sempre critiche a causa delle violenze e degli abusi subiti.

Una delle cose più preoccupanti è la progressiva diminuzione dell’età di coloro che intraprendono il viaggio migratorio da soli, bambini di 11, 12 e 13 anni.

LEONARDO CAVALIERE
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