40 minori non accompagnati diventano fornai a Bologna

40 minori non accompagnati diventano fornai a Bologna. I 40 minori stranieri non accompagnati (Msna)  provengono dal Gambia, Senegal, Nigeria, Albania, Egitto, Marocco e questa estate hanno preso parte a ‘Panis, pane che unisce, pane che differenzia’, un corso professionale gestito dalla cooperativa Eta Beta insieme con Ceis. 
Joan Crous, presidente della coopetativa EtaBeta dice che i msna “per 10 settimane hanno lavorato in due gruppi di 20 persone e hanno imparato ad usare il forno a legna e quello a temperatura controllata”. 



“Hanno preparato pane, focaccia e pizza: farine a tutto tondo. Hanno avuto maestri d’eccezione, tra cui l’equipe del Celler de Can Roca di Girona, primo posto nella classifica World’s best restaurant 2015”. Panis è un progetto di integrazione e di formazione: “L’estate per questi ragazzi è un periodo difficile, la noia può essere pericolosa. Così abbiamo pensato a un modo per tenerli impegnati: insegnare loro un lavoro -soprattutto- ma anche metterli a parte dei diritti e dei doveri che li riguardano previsti dalla Costituzione. Quando arrivano in Italia credono che da lì in poi sarà tutto facile, ma non è così. Ci si deve impegnare reciprocamente”. Esperienza, quella di Panis, promossa anche da Giancarlo Ringon, neuropsichiatra infantile consulente del progetto per Ceis: “Questi ragazzini hanno subito traumi fisici e morali. Iniziative simili sono fondamentali, per una serie di motivi: favoriscono l’integrazione tra coetanei e con gli adulti e l’uso della lingua; insegnano il rispetto di alcune regole operative e di convivenza, l’autonomia sociale”.
Amelia Frascaroli, assessore al Welfare del Comune di Bologna sottolinea l’importanza e la portata formativa del progetto Panis: “Fu il sindaco Zanardi che, durante la prima guerra mondiale, fece costruire un forno per distribuire pane al prezzo della farina, prima e poi aprì i cosiddetti negozi Zanardi, per evitare la speculazione sui generi alimentari. Per questo noi, oggi, scegliamo il pane come veicolo di integrazione”. Panis è stato ospitato dallo Spazio Battirame in Zona Roveri: luogo dismesso fino al 2013, quando un bando comunale l’ha assegnato a Eta Beta, cooperativa che, da metà degli anni Novanta organizza percorsi terapeutici, riabilitativi e di inserimento al lavoro per persone svantaggiate attraverso l’attività artistico-artigianale. Oggi accoglie laboratori, una cucina, alcuni orti, e si prepara, nel futuro prossimo, ad aprire anche al pubblico. 



LEONARDO CAVALIERE
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