Migliaia di minori non accompagnati richiedenti asilo deportati in zone di guerra


Sono migliaia i minori non accompagnati che hanno cercato rifugio nel Regno Unito e sono stati deportati proprio in quei paesi da cui fuggivano. Questa notizia è apparsa sull’Independent.co.uk a firma della giornalista Maeve McClenaghan



Dal 2007 sono stati deportati nelle mani dell’Isis e dei Talebani, da cui scappavano 2748 minori non accompagnati, molti dei quali si erano perfettamente integrati in Gran Bretagna, ricostruendosi una vita.

I dati sono stati pubblicati dal Ministero degli Interni correggendo i dati precedenti, fortemente sottostimati.

2.018 in Afghanistan, di cui cinquantasette nel 2015;
657 in Iraq, di cui sessanta dal 2014, anno in cui l’Isis ha preso il controllo di alcune aree del paese;
68 in Iran;
4 in Libia;
1 in Siria;



Le cifre riportate sono scioccanti e svelano in che modo vergognoso vengono trattati i minori non accompagnati, poco considerati e sempre più vulnerabili tra i vulnerabili.


Il problema delle deportazioni si verifica quando i minori diventano maggiorenni, per via del c.d. paradosso della maggiore età. Paradossale è che con il compimento della maggiore età l’ex MSNA passa dallo status di minore, altamente tutelato, alla condizione di straniero, soggetto ad una legislazione molto restrittiva.


Tutto il complesso di tutele che aveva accompagnato il minore nel suo percorso non esiste più.


La parlamentare Laburista Louise Haigh dichiara : “Children who flee countries ravaged by war in the most appalling of circumstances are granted safe haven and build a life here in the UK, but at the age of 18 can be forced on to a flight and back to a dangerous country they have no links to and barely any memory of.
“With many more vulnerable young children due to arrive in the UK over the next five years the Government needs to answer serious questions and provide a cast-iron guarantee that vulnerable young people will not be sent back to war zones.”

Mentre, Tim Farron, leader liberal-democratico, dichiara: “It is a sad state of affairs that the Government is stripping the protective blanket of safety we have offered these children on their 18th birthday. Many will have integrated into their communities.”

Dopo questo scandalo occorre comprendere come la Gran Bretagna sarà in grado di accogliere e supportare anche dopo la maggiore età i futuri minori rifugiati.


CLICCA QUI per La storia di un Minore non accompagnato deportato a Kabul



LEONARDO CAVALIERE

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