E domani si parte.





Da oggi, ho il piacere di ospitare il reportage di attivisti per i diritti dei migranti che partiranno da Bergamo alla volta di Calais e della Grand Synthé per capire e testimoniare la situazioni dei due campi nel cuore d'Europa, ma soprattutto per incontrare la speranza e la voglia di libertà delle tante donne, dei tanti minori e uomini desiderosi di raggiungere il loro sogno. Sul blog verrà pubblicato giornalmente il "diario di viaggio".
Leonardo Cavaliere




Domani partiamo per Calais e la Grand Synthé perché siamo in un momento storico che non ci permette di guardare oltre, di far finta di niente. Andiamo per incontrare persone che vivono con la speranza di raggiungere Dover, l’Inghilterra, nonostante siano fermi in condizioni davvero difficili da mesi, alcuni anche da anni. Andiamo per conoscere quella rete di servizi che ruotano attorno a queste persone costrette a vivere in una tenda.


Partiamo perché siamo un gruppo di adulti e giovani (siamo di Bergamo) che da diverso tempo si sta informando e sta cercando di capire le situazioni che migliaia di migranti e profughi stanno vivendo. Siamo andati a Lampedusa, per ascoltare i racconti degli abitanti di quell’isola, la porta d’Europa, capaci da soli di accogliere centinaia di migranti; siamo andati a Idomeni, per conoscere gli uomini, le donne e i bambini bloccati sul confine greco.


Anche nel nostro territorio abbiamo cercato di “aprire i nostri confini”: l’amministrazione comunale, insieme con la Caritas delle parrocchie, ha deciso di ospitare 5 ragazzi profughi (4 del Gambia e 1 del Senegal). È molto bello vedere come la comunità si sta muovendo: anche solo un invito a pranzo è diventato un enorme gesto di solidarietà. Sono diversi, ma sempre pochi, i comuni bergamaschi che si stanno mobilitando per poter ospitare profughi nel proprio paese.


Prima di giungere a Calais, ci fermeremo al Parlamento Europeo a Bruxelles, per incontrare l’On. Barbara Spinelli molto attenta al tema dei migranti. Arrivati nella città francese, incontreremo una serie di associazioni che ci daranno una mano a capire la situazione attuale, come Medici Senza Frontiere, le municipalità, l’associazione Salam e Secours Catholique, ma soprattutto i volti e le storie di coloro che lì attendono con speranza di portare a termine il loro progetto migratorio.



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I Minori Stranieri non Accompagnati

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