Hotspot di Pozzallo bocciato senza mezzi termini dalla commissione d'inchiesta sui centri di "accoglienza"

La commissione parlamentare d'inchiesta sui centri di accoglienza ha 'bocciato", e non poteva essere altrimenti, senza mezzi termini l'Hotspot di Pozzallo. A seguito della visita di ispezione effettuata, sono state evidenziate carenze e criticità, prima fra tutte l'inadeguatezza delle strutture, il sovraffollamento, la promiscuità e la permanenza oltre i termini. In particolare, si sottolinea la grave e lunga permanenza all'interno del centro, nonchè la mancanza di un ambiente protetto per i minori e madri in gravidanza presenti nel centro. La commissione presieduta da Federico Gelli ha ascoltato, tra gli altri, il prefetto Maria Carmela Librizzi, il responsabile della cooperativa che gestisce la struttura ed il sindaco di Pozzallo Luigi Ammatuna. «Bisogna cambiare qualcosa - ha detto Gelli - e organizzarsi diversamente per tenere aperto il centro e soprattutto individuare soluzioni alternative per il soggiorno dei minorenni non accompagnati».
Il sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna, ha dichiarato di aver fatto il possibile per mantenere su buoni standard organizzativi l'hotspot di Pozzallo durante questi anni di emergenza, ma con "fondi ridotti e senza aiuti dello Stato non è possibile fare di più".

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