Hotspot di Pozzallo ancora presenti 161 minori non accompagnati

All' hotspot di Pozzallo sono ancora presenti 161 minori non accompagnati, nonostante il trasferimento di 85 ragazzi verso centri di accoglienza del Piemonte. Nonostante la bocciatura senza mezzi termini dell'Hotspot di Pozzallo da parte della Commissione Parlmentare di giugno scorso si continua a detenere in soprattutto minori e donne in gravidanza in un centro inadeguato e sovraffollato, in condizioni di promiscuità. Si attende il collocamento di altri 50 migranti adulti per rientrare nella capienza del centro di detenzione informale che è pari a 180 unità. Anche Human Rights Watch qualche giorno fa ha denunciato la preoccupante situazione dei minori non accompagnati detenuti nel centro progettato per permanenze di breve durata a causa della mancanza di spazi, dove bambini migranti rimangono per oltre un mese insieme ad adulti, mettendo questi a rischio di abusi sessuali e violenza da parte di adulti. L'Asgi parla di “Doppia violazione dei diritti”. A dichiararlo è Nazzarena Zorzella, di Asgi (associazione degli studi giuridici sull’immigrazione): “In questo momento gli hotspot non hanno basi giuridiche – spiega – perché non ci sono leggi italiane che regolano il loro funzionamento. Questa è la violazione più grave. Inoltre, secondo l’articolo 13 della Costituzione il trattenimento al loro interno dovrebbe avvenire solo nei casi previsti dalla legge o previa autorizzazione di un giudice. Se ad essere trattenuti sono dei minori, inoltre, siamo in presenza di una doppia violazione – aggiunge – perché non si stanno rispettando le procedure: i minori dovrebbero essere inseriti subito in una comunità protetta, dovrebbe essere informato il tribunale dei minori e ci dovrebbe essere un tutore legale che faccia le funzioni dei genitori”.

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