Giornata Mondiale dei Rifugiati 2017: sono 65,6 milioni le persone costrette alla fuga

La Giornata Mondiale dei Rifugiati è stata istituita il 20 giugno per commemorare la Convenzione di Ginevra. La giornata mondiale si celebra dal 2001, giorno del cinquantesimo anniversario del trattato ONU che stabilisce chi siano i profughi, quali siano i loro diritti e quali le responsabilità delle nazioni che garantiscono l'asilo.
Dagli ultimi dati i profughi nel mondo sono oltre 65milioni, quindi non si può parlare di emergenza, ma è la nostra normale quotidianità, per cui non servono politiche emergenziali. Il Presidente della Repubblica Mattarella in occasione della Giornata Mondiale dei Rifugiati dice che "Occorre, quindi, che il nostro approccio sappia superare la dimensione emergenziale per elaborare, come già stiamo facendo, sempre più efficaci risposte strutturali e di lungo periodo". E ringrazia tutti coloro - singoli, associazioni e istituzioni - che sono messi al servizio di una soluzione. 
I dati, come sopra riportati, testimoniano che oggi ci troviamo davanti alla più grave crisi dalla seconda guerra mondiale. Oggi e solo oggi, noi tutti dobbiamo fare la nostra parte e tutelare tutti quei soggetti costretti a fuggire. Tra i rifugiati oltre la metà sono minori, i migranti più vulnerabili. 
Oggi viene pubblicato dall’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, il Rapporto Global Trends 2016, che rappresenta la principale indagine sui flussi migratori a livello mondiale condotta dall’Agenzia, afferma che alla fine del 2016 le persone costrette ad abbandonare le proprie case in tutto il mondo sono 65,6 milioni - circa 300.000 in più rispetto all’anno precedente. Questo dato rappresenta un numero enorme di persone che necessitano di protezione in tutto il mondo. Il fenomeno delle migrazioni forzate causate da guerra, violenze e persecuzioni in tutto il mondo ha raggiunto nel 2016 il livello più alto mai registrato. La Siria è ancora il Paese con il numero più alto di persone in fuga: 12 milioni di individui (quasi due terzi della popolazione) sfollati interni al Paese o fuggiti all’estero come rifugiati o richiedenti asilo.
Lasciando da parte la situazione dei palestinesi rifugiati di lunga data, colombiani (7,7 milioni) e afghani (4,7 milioni) rappresentano anche quest’anno, rispettivamente, la seconda e la terza popolazione di rifugiati più vasta, seguiti da iracheni (4,2 milioni) e sud sudanesi (il cui numero ha raggiunto i 3,3 milioni alla fine dell’anno, seguendo un tasso di incremento maggiore rispetto a qualsiasi altra popolazione del mondo).


Pagina del rapporto digitale

Report completo

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