MSNA - Visita a sorpresa di alcuni parlamentari alla Polizia di Frontiera

Laurent Carre - Libération
Sabato mattina, una dozzina di attivisti pro-migranti e tre parlamentari hanno fatto una visita a sorpresa alla stazione di polizia di Mentone, sul confine franco-italiano.
L'operazione è stata tenuta segreta fino all'alba.
Quando il senatore Guillaume Gontard, dell'EELV ( Europa Ecologia I Verdi è un partito politico francese ecologista di centro-sinistra fondato nel 2010 dalla fusione de Les Verts e della lista elettorale Europa Ecologia), si presenta alla stazione di polizia di Mentone, l'Ufficiale di turno, dopo una lunga trattativa, durata quaranta minuti, può finalmente entrare. 
Ai giornalisti, invece, è stato negato l'accesso.
Secondo quanto riportato da Libération, i migranti vengono normalmente rinchiusi in una stanza chiusa con un lucchetto, dove le condizioni sono più che spartane, senza acqua e senza cibo.
Le donne, a volte, sono in promiscuità con gli uomini.
I minori sono quasi sempre rispediti in Italia, in aperta violazione delle leggi.
Un'altra visita a sorpresa, guidata da Michèle Rivasi, anch'egli membro dell'EELV, è stata fatta alla Stazione di polizia della Stazione Menton - Garavan.
Radio France - Pauline Renoir

Radio France - Pauline Renoir

Tutti i giorni la polizia ferroviaria ispeziona i treni provenienti da Ventimiglia, in cerca di migranti. Quando i migranti vengono rintracciati, la polizia li rimanda dall'altra parte del confine, che attraversano a piedi.
Questo modus operandi è stato più volte denunciato, anche su questo blog, dall'Associazione nazionale per l'assistenza alle frontiere per gli stranieri (Anafé).
Il deputato Rivasi ha rilevato che almeno tre eritrei e ivoriani di età inferiore ai 18 anni sono stati rimandati illegittimamente in Italia dalla polizia.
Il deputato Rivasi denuncia anche il fatto che la polizia effettua questi respingimenti senza comunicare i propri diritti ai migranti e senza chiedere se hanno intenzione di presentare domanda d'asilo. 
Radio France - Pauline Renoir
Tra le circa 20 persone che hanno dormito in stazione, un giovane Maliano ha detto: «On ne nous dit même pas pour la demande d’asile, c’est comme si on n'était jamais entrés. On prend juste notre nom et notre date de naissance. Mais je n’ai pas récupéré le bon papier, ce n’est pas mon nom et la bonne date, je l’ai signalé au policier, il m’a dit que c’est pas son problème. Ils donnent le même formulaire à tout le monde, où c’est coché que tu veux retourner en Italie.» Questo trattamento è riservato anche ai tanti minori non accompagnati che attraversano il confine.

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