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Medici per i Diritti Umani (MEDU) rende noti i dati completi sui centri di identificazione ed espulsione (CIE) italiani (vedi tabella 1 sui centri e tabella 2 sulle nazionalità) ad integrazione di quelli già pubblicati nel febbraio di quest’anno.

Chiudere l’arcipelago CIE. I dati completi dei centri di identificazione ed espulsione per centro e per nazionalità

Medici per i Diritti Umani (MEDU) rende noti i dati completi sui centri di identificazione ed espulsione (CIE) italiani ( vedi tabella 1  s...
Per la seconda volta in soli due anni, la Commissione Diritti Umani del Senato punta il dito contro i Centri di identificazione ed espulsione, già definiti nel 2012 "peggiori delle carceri". Il nuovo Rapporto sui Cie in Italia della Commissione presieduta dal senatore Luigi Manconi stabilisce che sono "al di sotto degli standard di dignità" e li definisce "centri chiusi verso l'esterno, strutturalmente afflittivi, spesso inadeguati nei servizi offerti e con scarsi mezzi di gestione". 

Cie sono inadeguati, afflittivi e sotto gli standard di dignità" Il rapporto della Commissione diritti umani del Senato

Per la seconda volta in soli due anni, la  Commissione Diritti Umani del Senato  punta il dito contro i Centri di identificazione ed esp...
Di seguito riportiamo una bellissima inchiesta sui CIE, e sugli affari che ci sono dietro, di Raffaella Cosentino e Alessandro Mezzaroma, pubblicata su Repubblica.it.

Un dossier segreto commissionato dal Viminale

Illeciti ed Irregolarità sulla pelle degli immigrati e dei cittadini onesti

Di seguito riportiamo una bellissima inchiesta sui CIE, e sugli affari che ci sono dietro, di Raffaella Cosentino e Alessandro Mezzaroma, pu...
Le associazioni Senza Confine, Asgi e Laboratorio 53 annunciano azioni legali con l’obiettivo di porre immediatamente fine all’illegittimo trattenimento del ragazzo ritrovato in mare il 15 febbraio scorso nel corso dei pattugliamenti nel contesto dell’operazione Mare Nostrum
Roma – Ha 17 anni ed è stato ritrovato in mare il 15 febbraio scorso nel corso dei pattugliamenti nel contesto dell’operazione Mare Nostrum, mentre tentava la traversata del Mediterraneo diretto dalla Libia verso le coste italiane. Ora si trova in un CIE a Roma.

Minorenne trattenuto nel Cie di ponte Galeria, “grave violazione”

Le associazioni Senza Confine, Asgi e Laboratorio 53 annunciano azioni legali con l’obiettivo di porre immediatamente fine all’illegittimo ...
Quattro stranieri, tre di origine eritrea e uno di origine iraniana, si sono opposti alla decisione del tribunale inglese che stabiliva di rimandarli in Italia dove, essi sostengono, “siamo a rischio di trattamenti inumani e degradanti”. La Corte Suprema di Londra ha accolto il loro ricorso con una sentenza che si appella alla violazione dell'art. 3 della Convenzione Europea sui Diritti Umani.

I CIE Italiani sono inumani e degradanti e fanno notizia anche all’estero Cosa intende fare il governo Renzi?

Quattro stranieri , tre di origine eritrea e uno di origine iraniana,  si sono opposti alla decisione del tribunale inglese che stabiliva d...
Medici per i Diritti Umani (MEDU) rende noti i dati nazionali  sui centri di identificazione ed espulsione (CIE) relativi all’anno 2013. Secondo la Polizia di Stato, nel 2013 sono stati 6.016 (5.431 uomini e 585 donne) i migranti trattenuti in tutti i centri di identificazione ed espulsione (CIE) operativi in Italia. Meno della metà di essi (2.749) è stata però effettivamente rimpatriata, con un tasso di efficacia (rimpatriati su trattenuti) che è risultato inferiore del 5% rispetto all’anno precedente: 50,5% nel 2012 versus 45,7% nel 2013. Il numero complessivo dei migranti rimpatriati attraverso i CIE nel 2013 risulta essere lo 0,9% del totale degli immigrati in condizioni di irregolarità che si stima essere presenti sul territorio italiano (294.000 secondo i dati dell’ISMU al primo gennaio 2013). 

Centri di identificazione ed espulsione: i dati nazionali del 2013.Strutture sempre più inutili e afflittive

Medici per i Diritti Umani (MEDU) rende noti   i dati nazionali   sui centri di identificazione ed espulsione (CIE) relativi all’anno 2013....
Al CIE di Ponte Galeria ieri 15 migranti hanno iniziato lo sciopero della fame e della sete. In serata 13 di loro si sono cuciti nuovamente la bocca in segno di protesta, dopo averlo fatto a dicembre scorso. Sono di origine marocchina, sbarcati a Lampedusa a fine ottobre e rinchiusi nel CIE di Ponte Galeria da novembre. Da allora continuano a chiedere di sapere quale sia la loro sorte, cosa le istituzioni italiane decideranno del loro destino.
Nei giorni scorsi, hanno saputo che altri migranti marocchini sono stati fatti uscire dal CIE di Caltanissetta e chiedono anche per loro la libertà. Due di questi intendono rimanere in Italia, gli altri vogliono raggiungere le loro famiglie in altri paesi d’Europa.

AL CIE DI PONTE GALERIA RITORNANO LE BOCCHE CUCITE La testimonianza della campagna LasciateCIEntrare

Al CIE di Ponte Galeria ieri 15 migranti hanno iniziato lo sciopero della fame e della sete. In serata 13 di loro  si sono cuciti nuovament...
Caro Khalid Chaouki,

solitamente alle iniziative individuali preferiamo quelle che nascono e si sviluppano come processi collettivi. Nonostante questo non possiamo però che apprezzare e sostenere la protesta che stai conducendo all’interno del centro di Contrada Imbriacola, a Lampedusa.

Lampedusa - Caro Khalid Chaouki, noi ci siamo, ora però andiamo fino in fondo

Caro Khalid Chaouki, solitamente alle iniziative individuali preferiamo quelle che nascono e si sviluppano come processi collettivi. Nonosta...
Il clamoroso gesto contro il protrarsi della permanenza nella struttura di Ponte Galeria. I magrebini sono stati  soccorsi dagli agenti e da un medico. Uno di loro avrebbe dovuto lasciare il centro lunedì prossimo
Protesta choc al Centro di accoglienza immigrati di Ponte Galeria a Roma: quattro magrebini, ospiti della struttura, si sono cuciti la bocca per protestare contro il protrarsi della permanenza nel centro.  I quattro africani, subito soccorsi dagli agenti e assistiti da un medico, si erano cuciti la bocca in alcuni punti, questa mattina, Con una sorta di ago ricavato dalla graffetta di un accendino e hanno utilizzato il filo di una coperta. La situazione è poi tornata tranquilla. 

Cie di Roma 4 immigrati si cuciono la bocca. URLIAMO NO CIE

Il clamoroso gesto contro il protrarsi della permanenza nella struttura di Ponte Galeria. I magrebini sono stati  soccorsi dagli agenti e d...
La mafia che gestisce l’immigrazione clandestina usa anche i bambini, vendendoli a chi cerca di entrare in Europa o di evitare l’espulsione una volta scoperti. Questa crudele tratta è stata scoperta dalla Guardia Civil spagnola che dopo due anni di indagini complesse, alle quali ha partecipato anche l’Interpol di diversi Paesi europei e africani, ha liberato dieci bambini e ha arrestato 12 persone.

Immigrazione: Spagna, bimbi comprati per agevolare ingressi

La mafia che gestisce l’immigrazione clandestina usa anche i bambini, vendendoli a chi cerca di entrare in Europa o di evitare l’espulsione...
Il CIE di Gradisca va chiuso ... come tutti i CIE, questo è quanto sosteniamo sin dall'apertura di questo blog appoggiando campagne come LasciateCIEntrare e molte altre campagne in tutta Europa e nel mondo, urlando in primis il nostro NO AI MINORI NEI CIE. Di seguito diffondiamo il comunicato di Tenda per la Pace e i diritti.

Con la notte passata (tra il 2 e il 3 novembre) sono 3 di seguito le notti di fuoco, interventi dei vigili del fuoco, feriti, ambulanze, scontri e arresti.
Le stanze sono tutte inagibili, pensate a delle stanze in cui per 3 notti si agisce con gli idranti...solo questo basterebbe a non poterci stare dentro, ma il CIE è nel caos completo, non si  sa dove mettere le persone, i reclusi, circa 60 persone, sono ammassati in due stanze e nei corridoi interni. Anche se la Prefettura non dichiara ufficialmente l'inagibilità del CIE, l'ingestibilità è palese.

CIE di Gradisca va chiuso ... come tutti i CIE

Il CIE di Gradisca va chiuso ... come tutti i CIE, questo è quanto sosteniamo sin dall'apertura di questo blog appoggiando campagne come...
Ospitalità MADE IN ITALY. Dopo la commozione per la Strage di Lampedusa, l'Italia ha saputo dare il meglio di sé nell' "ospitalità dei migranti". Nel Centro di Accoglienza di Lampedusa, sempre più affollato, oltre mille persone, si vivono e si sono vissuti momenti di tensione. In molti dormono all'aperto, sotto la pioggia da tre giorni.Di seguito riportiamo il reportage dell' inviato Alfredo di Giovampaolo di Rainews24.

A voi i commenti:

Ospitalità MADE IN ITALY dopo la Strage di Lampedusa

Ospitalità MADE IN ITALY. Dopo la commozione per la Strage di Lampedusa, l'Italia ha saputo dare il meglio di sé nell' "ospital...

A poche ore dalla strage di Lampedusa, che ha visto coinvolti centinaia di potenziali rifugiati eritrei e somali, dobbiamo fare i conti con un’altra realtà agghiacciante. L’Europa sembra in preda ad un raptus xenofobo al limite dell’assurdo. Niente di strano, si potrebbe pensare. Quello che colpisce è che questa volta, i protagonisti sono proprio alcuni tra gli stati più progrediti d’Europa. Tra questi, infatti, troviamo il Belgio e il Regno Unito.

ONDATA XENOFOBA IN EUROPA. QUESTA è LA "CIVILE" EUROPA CON LA QUALE BISOGNA FARE I CONTI.

A poche ore dalla strage di Lampedusa, che ha visto coinvolti centinaia di potenziali rifugiati eritrei e somali, dobbiamo fare i conti co...
Sono arrivati in regione i 50 immigrati sopravvissuti a una delle tragiche traversate di cui è teatro l'isola di Lampedusa, costata la vita a quasi 100 persone, tra cui molte donne e bambini.  Sono arrivati attorno alle 14 al Centro di prima accoglienza istituito nelle strutture dell'ex caserma Polonio di Gradisca d'Isonzo. Giunti dalla Sicilia all'aeroporto di Ronchi dei Legionari, gli immigrati (29 adulti e 21 bambini) sono originari prevalentemente di Siria ed Eritrea. Il Centro accoglie ora 200 persone, tutte provenienti da Lampedusa e giunte nelle scorse settimane.

L'Italia piange sull'emozione della tragedia di Lampedusa e poi ecco cosa succede agli immigrati Sopravvisuti

Sono arrivati in regione i 50 immigrati sopravvissuti a una delle tragiche traversate di cui è teatro l'isola di Lampedusa, costata la ...
Affluenza record di bambini migranti in questi giorni all’interno del Centro di Primo Soccorso e Accoglienza di Contrada Imbriacola a Lampedusa: oggi sono130 tra bambini e adolescenti, la maggior parte sono giunti con i genitori in fuga dalla Siria. “Tanti hanno ancora lo zainetto addosso, come se fossero appena usciti da scuola, e negli occhi - accanto al sollievo per essere arrivati - la guerra”, racconta Lilian Pizzi, psicologa e coordinatrice del progetto Faro di Terre des Hommes. “Stanno ormai arrivando famiglie di ogni ceto sociale, molti non avevano mai convissuto con miseria e disperazione fino a pochi mesi fa”, spiegaFederica Giannotta, Responsabile Advocacy di Terre des Hommes. “Dalle loro testimonianze emergono le più incredibili atrocità di cui non solo gli adulti, ma anche i bambini, sono stati vittime o involontari testimoni. La cosa più straziante per queste persone è l’aver dovuto lasciare dei figli in patria. Terre des Hommes chiede che venga riconosciuta immediata protezione sussidiaria alle famiglie siriane affinché sia reso possibile subito il ricongiungimento famigliare coi loro figli e familiari oggi ancora in Siria”.

Lampedusa, mai così tanti bambini piccoli, in maggioranza siriani

Affluenza  record   di bambini migranti  in questi giorni all’interno del Centro di Primo Soccorso e Accoglienza di Contrada Imbriacola a...
Luoghi dove si vive un tempo sospeso, senza fare nulla. E che costano allo Stato oltre 143 milioni di euro all’anno.
Nelle periferie delle città, magari a due passi da casa nostra, per i Cie sono transitate lo scorso anno 8 mila persone. I Centri di identificazione ed espulsione sono stati istituiti per dare effettività ai provvedimenti di allontanamento coattivo nei confronti dei cittadini stranieri senza permesso di soggiorno, nei casi in cui non risultino immediatamente eseguibili. I motivi che possono ostacolare l’esecuzione immediata dell’espulsione sono essenzialmente due: la mancata identificazione della persona o l’indisponibilità del mezzo di trasporto necessario per effettuare il rimpatrio.

Cie: i costi disumani

Luoghi dove si vive un tempo sospeso, senza fare nulla. E che costano allo Stato oltre 143 milioni di euro all’anno. Nelle periferie delle c...
Dal Friuli alla Calabria divampano le proteste nei Centri di identificazione ed espulsione. Ma le politiche del rifiuto non solo non funzionano ma hanno anche un costo salato: 1 miliardo e 600 milioni in dieci anni. Vi riproponiamo il dossier elaborato da Lunaria

La miccia accesa dei Cie

Dal Friuli alla Calabria divampano le proteste nei Centri di identificazione ed espulsione. Ma le politiche del rifiuto non solo non funzio...
Assenza di personale e di regolamento, soggiorni troppo prolungati: le condizioni dei Cie italiani sono disperate, tanto da far allarmare anche i sindacati di polizia che ora richiedono un intervento atto a risolvere la situazione d’emergenza.
-18 agosto 2013- Le condizioni in cui gli immigrati devono vivere all’interno dei Cie è nota, così come le situazioni di tensione che in essi si verificano, con rivolte da parte degli immigrati che richiedono di essere trattati con dignità e rispetto.

Immigrazione. La polizia contro i Cie: “Sono bombe ad orologeria”

Assenza di personale e di regolamento, soggiorni troppo prolungati: le condizioni dei Cie italiani sono disperate, tanto da far allarmare a...
Si chiamava Moustapha Anaki, era marocchino e aveva 31 anni. È morto in circostanze ancora non chiarite mentre era trattenuto nel Centro di identificazione e di espulsione "Sant'Anna" di Isola Capo Rizzuto, vicino a Crotone. Ufficialmente il decesso è stato causato da un non meglio specificato "malore". L'uomo era recluso nel Cie da circa un mese perché immigrato irregolare in attesa del rimpatrio ed era stato trasferito nel centro calabrese dopo avere scontato una pena nel carcere di Salerno. Si trovava in Italia da sette anni sempre senza permesso di soggiorno, condizione che non costituisce reato, ma solo illecito amministrativo. 
La notizia è trapelata dai familiari che vivono a Roma e in parte in Calabria.

Crotone: chiuso Cie, devastato da una rivolta dopo la morte di un immigrato

Si chiamava Moustapha Anaki, era marocchino e aveva 31 anni. È morto in circostanze ancora non chiarite mentre era trattenuto nel Centro di ...
Gli ultimi giorni all'interno del CIE di Gradisca sono stati drammatici: la tensione portata agli eccessi ha finito per procurare una tragedia, annunciata.
I referenti della campagna LasciateCIEntrare hanno seguito ora per ora tutto quello che è avvenuto da giovedì sera, giorno della fine del Ramadan, festa per la quasi totalità dei cittadini stranieri detenuti e ospiti in un centro dove la negazione dei diritti umani è all'ordine del giorno.
 
Giovedì notte a seguito della richiesta di un'ora d'aria in più, che ha avuto esito negativo, sono iniziati i primi tafferugli.
Dopo 30 giorni di digiuno e regime di preghiera quel giorno doveva e poteva essere una festa. E' iniziata invece la tragedia.
Lancio di lacrimogeni per sedare gli animi. Primi malori - si sta cercando di capire se i lacrimogeni fossero del tipo tossico oppure del tipo "semplice". I primi vetri rotti.
 
Venerdì una nuova visita a sorpresa dell'On. Pellegrino (SEL) sollecitata dalla Tenda per la Pace e i Diritti e di LasciateCIEntrare, dopo la visita ufficiale della campagna dello scorso 26 luglio. A seguito della visita un'interrogazione dell'On. Pilozzi (SEL) è pronta per essere presentata alla riapertura dei lavori del Parlamento. La campagna aveva allora diffuso le foto dei tagli che si infliggono esseri umani che rispondono che tanto quella non è vita.

LASCIATECIENTRARE: IN COMA FARMACOLOGICO un ragazzo marocchino nel CIE di Gradisca.

Gli ultimi giorni all'interno del CIE di Gradisca sono stati drammatici: la tensione portata agli eccessi ha finito per procurare una t...
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