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La "Corsa a ostacoli verso l'Europa" dei Migranti. La denuncia di Medici Senza Frontiere che lancia l'allarma sulla questione dei profughi che tentano di entrare ed attraversare l'Europa. Pubblico, aderendo all'appello, il comunicato stampa.

In particolare denunciamo che le temperature che toccano anche i -20° sotto zero al confine tra Macedonia e Serbia, i bambini in viaggio lungo la rotta dei rifugiati sono a rischio di ipotermia, polmonite e altre malattie respiratorie potenzialmente mortali. 
Al confine tra la Serbia e la Macedonia ci troviamo di fronte a neve alta 15 centimetri  e bambini che hanno le labbra livide, sofferenti e tremanti per il freddo. Le madri, esauste, non sanno come tenere i loro figli al caldo, all’asciutto e scivolano portandoli in braccio sulle strade ghiacciate.
MSF denuncia, in un rapporto diffuso oggi a livello internazionale, il catastrofico fallimento dell’Unione Europea nel rispondere ai bisogni umanitari di rifugiati, richiedenti asilo e migranti nel 2015 e presenta una fotografia drammatica, emersa dai progetti MSF per la migrazione, dell’impatto medico-umanitario delle politiche europee su migliaia di persone in fuga.


“Non solo l’Unione Europea e i governi hanno fallito collettivamente nell’affrontare la crisi, ma con le loro barriere e la risposta caotica ai bisogni umanitari delle persone in fuga hanno di fatto peggiorato le condizioni di migliaia di uomini, donne e bambini già vulnerabili” ha dichiarato Brice de le Vingne, direttore delle operazioni di MSF.

Attraverso le testimonianze dirette di operatori e pazienti di MSF e i dati medici raccolti in decine di progetti, il rapporto “Corsa a ostacoli verso l’Europa” mostra le conseguenze umanitarie delle decisioni europee e dimostra come le politiche di deterrenza abbiano costretto MSF e altre organizzazioni ad aumentare drasticamente le proprie attività nei punti di ingresso all’Europa.


“Mai prima d’ora abbiamo dovuto avviare così tanti progetti in Europa o imbarcarci per salvare vite in mare. Mai prima d’ora abbiamo dovuto assistere così tanti disperati alle frontiere, curando le conseguenze fisiche e psicologiche dei drammatici viaggi, delle violenze subite e della mancanza di assistenza” ha detto ladott.sa Federica Zamatto, responsabile medico progetti migrazione MSF. “Nel 2016 i paesi europei devono fare un bilancio del costo umano delle loro decisioni, assumersi le loro responsabilità e imparare dagli errori commessi per mettere al centro i bisogni dei più vulnerabili.”

Nel 2015 i numeri dell’azione MSF per la migrazione in Europa sono triplicati. Tra il 1° gennaio e il 15 dicembre, MSF ha effettuato oltre 100.000 consultazioni mediche e psicologiche – sulle navi di ricerca e soccorso e nei progetti in Italia, Grecia e Balcani – e tra maggio e dicembre ha soccorso 23.747 persone in mare. In tutto MSF ha speso circa 31,5 milioni di euro e mobilitato 535 operatori umanitari per rispondere ai bisogni di rifugiati e migranti in Europa e nel Mediterraneo.

Il rapporto di MSF descrive gli ostacoli che l’Europa e i governi europei hanno imposto lungo il percorso di oltre un milione di persone, la maggior parte delle quali in fuga da guerre e persecuzioni: mancanza di alternative alle pericolose traversate del mare, recinzioni di filo spinato per chiudere i confini, continui cambiamenti nelle procedure amministrative e di registrazione, condizioni di accoglienza del tutto inadeguate in Italia e Grecia, fino a veri e propri atti di violenza in mare e alle frontiere di terra. Per MSF, un approccio atroce e inaccettabile, che ha avuto conseguenze drammaticamente concrete sulla salute, sia fisica che psicologica, delle persone.

“È appena iniziato un nuovo anno ma sappiamo che nessuna politica restrittiva fermerà le persone dal cercare un futuro per loro stessi e le loro famiglie, anche a costo di rischiare la vita. Chiediamo con forza all’Europa di smettere di giocare con le vite e la dignità delle persone e garantire un passaggio sicuro verso il continente” ha detto Stefano Argenziano, coordinatore progetti migrazione MSF. “Questa crisi è tutt’altro che finita e l’assistenza resta del tutto insufficiente in Italia, Grecia e Balcani. Nel 2015, gli stati europei hanno attuato politiche inumane per proteggere i propri confini da persone vulnerabili.


Speriamo che nel 2016 non dovremo più proteggere queste persone dalle politiche europee.”MSF rinnova la richiesta di un passaggio sicuro all’Europa, attraverso: canali legali e sicuri per i richiedenti asilo (anche tramite la possibilità di chiedere asilo alle frontiere di terra e il ricorso facilitato a misure di riunificazioni familiari, visti umanitari e ricollocamenti); percorsi di migrazione legali per ridurre viaggi pericolosi e reti di trafficanti; un meccanismo ambizioso di ricerca e soccorso in mare, da effettuare vicino alle coste di partenza e con luoghi di sbarco predefiniti che garantiscano condizioni umane e assistenza medica; investimenti nell’accoglienza invece che nella deterrenza; schemi di ricollocamento più ambiziosi; l’eliminazione di violenze e abusi da parte delle autorità.

Alle persone in fuga MSF ha dedicato la campagna #Milionidipassi, per restituire dignità al tema delle migrazioni forzate e garantire il diritto di tutti ad avere salva la vita. www.milionidipassi.it #milionidipassi #safepassage"

La "Corsa a ostacoli verso l'Europa" dei Migranti. La denuncia di MSF

La "Corsa a ostacoli verso l'Europa" dei Migranti. La denuncia di Medici Senza Frontiere che lancia l'allarma sulla ques...
Profondi tagli da pugnalate, ferite da arma da fuoco e segni di violenza sessuale sono alcuni dei marchi che i migranti soccorsi nel Mediterraneo portano con se.

Segni che rivelano il modo in cui vengono trattati dalla mafia dei trafficanti i migranti. La colpa di tutti ciò non è solo della Mafia dei trafficanti, questa è anche la conseguenza di politiche migratorie che tendono a privilegiare Muri e respingimenti anziché Canali Umanitari, spingendo i migranti nelle mani di uomini senza scrupoli, tanto da brutalizzare anche i bambini.

Queste le più vistose cicatrici che i medici soccorritori sono costretti a curare, a cui si uniscono cicatrici più profonde, cicatrici nell’animo di uomini, donne e bambini che difficilmente saranno cancellate.


La Dott.ssa Anna Crepet, di Medici Senza Frontiere, afferma: "Abbiamo molti casi di tortura, ossa rotte, ferite di coltello, percosse con fucili e danni neurologici dovuti a traumi alla testa” e, aggiunge "Le donne e i bambini sono i più vulnerabili, quelli che soffrono di più la tortura e la violenza, spesso vittime di sfruttamento sessuale".

Molte donne, la maggior parte delle quali poco più che bambine, in particolare provenienti dal Corno d'Africa e la Nigeria, spesso “sono state costrette a prostituirsi in Libia per un lungo periodo di tempo affinché potessero accumulare il danaro per potersi pagare il viaggio" per il Mediterraneo.

Molte di loro, soltanto all’arrivo, scoprono, a seguito del Test di gravidanza, di essere in stato di attesa. Quando si aprono,  raccontano spesso di essere state ripetutamente violentate. Alcune invece arrivano già in avanzato stato di gravidanza.

"Ci sono molti bambini che hanno subito violenza” con diversi "casi molto gravi".


"Quasi tutti i bambini, specialmente quelli che viaggiano da soli - i c.d. minori non accompagnati – presentano profonde cicatrici sul busto ed evidenti segni di tortura sulla testa e sul viso" causati da "estorsioni, stupri, sequestri e sfruttamento nei campi di lavoro".

Uno dei casi più difficili, che la Dott.ssa Crepet ha dovuto affrontare, è stato il caso del minore colpito alla testa così forte che gli hanno trafitto il timpano o, il caso di una ragazza di circa 15 anni alla quale è stato provocato un trauma cerebrale con conseguenti, seri, danni neurologici.

La Dott.ssa di Medici Senza Frontiere dice: "Abbiamo un ampio repertorio di storie dell’orrore”.

Per il direttore dei programmi Europa - Italia di Save The Children, Raffaela Milano, questi drammi confermano "la violenza inflitta a migliaia di bambini".

Dall'inizio dell'anno, hanno raggiunto le nostre coste almeno 7.600 minori non accompagnati. Eritrei, Somali e Sudanesi in maggioranza, non mancano anche bambini provenienti dall'Africa sub-sahariana e Occidentale (Gambia e Nigeria in particolare), in condizioni quasi sempre critiche a causa delle violenze e degli abusi subiti.

Una delle cose più preoccupanti è la progressiva diminuzione dell’età di coloro che intraprendono il viaggio migratorio da soli, bambini di 11, 12 e 13 anni.

LEONARDO CAVALIERE
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La crudeltà della Mafia dei trafficanti rivelate dalle cicatrici dei migranti

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