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Questo breve lavoro vuole offrire una panoramica sulla situazione dei migranti minori che arrivano in Europa e la loro difficile posizione tra essere minori, e quindi protetti dal diritto internazionale in quanto tali, ed essere anche migranti, sottoposti alle leggi nazionali in tema di immigrazione.
Il nodo da sciogliere é al livello degli stati nazionali che optano per lo ‘status’ di migranti, trascinandoli spesso nel limbo dell’incertezza.
Con una panoramica cerchiamo di vedere chi sono, quanti sono e da dove vengono.

Minori in Transito.
Almeno 300.000 bambini non accompagnati e separati sono stati registrati in circa 80 paesi nel 2015-2016, piu di 66.000 rispetto al 2011, (UNICEF, maggio 2017). Circa 200.000 bambini non accompagnati e separati hanno chiesto l'asilo nel 2015 e nel 2016 in circa 80 paesi secondo i dati disponibili, mentre circa 100.000 sono stati arrestati al confine tra Messico e Stati Uniti nello stesso periodo. Insieme, questi numeri - 300.000 bambini - mostrano un aumento drammatico, rispetto ai 66.000 registrati nel 2010-2011.
Il numero di minori non accompagnati che cercano di raggiungere l'Europa in barca è raddoppiato nell'ultimo anno, con migliaia di persone che tentano l'attraversamento del Mediterraneo ogni mese. Più di 25.000 giovani - nove su dieci di loro non accompagnati – hanno fatto il drammatico viaggio nel 2016.
Secondo il Rapporto di IOM ed UNICEF 11.000 immigrati adolescenti (14-17 anni) e giovani (18-24 anni) sono stati oggetto dell'indagine “Displacement Tracking Matrix Flow Monitoring Surveys” (Settembre 2017). La storia che emerge dai dati conferma la tragedia che gli adolescenti pagano un prezzo elevato per un sogno di una vita migliore.

Ma chi sono i minori migranti non accompagnati? Secondo la ‘Qualification Directive’ dell’Unione Europea:“minore migrante non accompagnato e’ un Non-UE o stateless persona al di sotto di 18 anni che arriva nel territorio di uno stato membro senza l’accompagnamento di nessuno dei genitori o di un adulto responsabile per lei/lui, incluso coloro che incorrono nello stato di essere “non-accompagnati”  dopo essere entrati nel territorio di uno degli stati dell’Unione Europea.

Il 2015 e’ stato l’anno chiave per la migrazione nel Mediterraneo. Più di un milione di persone hanno raggiunto l'Italia e la Grecia via mare. La maggior parte di essi sono giovani uomini e donne, tra cui 250.000 bambini. Secondo i dati dell'UNHCR/IOM, la Grecia ha ricevuto il 94% dei minori migranti che sono arrivati ​​in barca, mentre un gruppo molto più piccolo è arrivato in Italia, circa 16.500 minori. Mentre solo il 10% dei minori migranti  è arrivato in Grecia senza genitori o tutori secondo una stima dell'UNHCR, in Italia i bambini non accompagnati sono stati la stragrande maggioranza (75%) di coloro che hanno fatto il pericoloso viaggio attraverso il Mediterraneo. Uno sguardo più attento ai dati sugli arrivi in ​​Italia e in Grecia mostra notevoli differenze in termini di paesi di origine tra i percorsi, ma mostra anche variazioni in termini di viaggi (cioè accompagnati o non accompagnati) all'interno di una determinata rotta. La stragrande maggioranza dei minori provenienti dall'Egitto (98%) e dal Gambia (96%) si sono imbarcati da soli nel pericoloso attraversamento del mare dal Nord Africa, mentre i giovani siriani hanno viaggiato in gran parte con un genitore o un tutore. In Grecia, i siriani e gli afghani sono i più grandi gruppi nazionali, ma mentre i siriani hanno più probabilità di viaggiare con qualcuno responsabile di loro, questo non avviene per i minori afghani.

Grecia
Italia
tot
tot
820.000
150.000
Minori
Minori
133.500
16.500

La percentuale dei minori non accompagnati arrivati in Italia è salita al 92%  nel 2016 ed e’ rimasto a questo livello nei primi due mesi del 2017. La maggior parte di questi bambini provenivano da Eritrea, dalla Gambia, dalla Nigeria, dall'Egitto e dalla Guinea.
Queste sono le tre rotte principali del mar Mediterraneo:
1.    East Mediterranean Route (EMR): la Grecia come punto di arrivo, gli immigranti che la intraprendono provengono dalla Siria, dall’Afganistan, dal Bangladesh, dal Pakistan e le altre rotte asiatiche.
2.    Centre Mediterranean Route (CMR) : l’Italia come paese di approdo, gli immigranti provengono soprattutto dall’Africa via Libia. Tutti i paesi sub sahariani piu il Magherb.
3.    West Mediterranean Route (WMR): la Spagna come paese di arrio, sia via terra per la localizzazione delle enclaes di Ceuta e Melilla nel territorio del Regno del Marocco, sia via mare con la destinazione delle coste dell’Ándalusia. La provenienza é soprattutto marocchina ed algerina, pero´come la geografia all’interno del continente africano é in continuo divenire, sempre piu´sono presenti le nazionalitá dellÁfrica sub sahariana occidentale, come Mauritania, Senegal e Mali.
La rotta CMR e’ la piu’ frequentata, delle tre la piu pericolosa, per il rischio di sfruttamento e per la mortalita’.

2. Profilo giuridico:
Il concetto di protezione del minore che emigra è parte della nostra definizione di famiglia, del senso dell'unità del gruppo, del diritto univoco e inviolabile, del nucleo protettivo ancestrale e da qui comincia il nostro sgomento di fronte alla vulnerabilità dei bambini che arrivano da soli nei nostri paesi.
La protezione del minore che emigra si fonda sulla protezione del fanciullo, come categoria unica ed inviolabile.

2.1 Struttura Giuridica Internazionale :
1.     Dichiarazione dei Diritti del Minore del 1959, proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Risoluzione 1386 (XIV), del 20 novembre 1959.
2.     Convenzione delle Nazioni Unite (ONU) sui Diritti del Bambino (UNCRC) 1989
Tre Protocolli su:
2.1  Minori coninvolti nei conflitti armati:Protocollo opzionale alla Convenzione sui diritti del fanciullo concernente il coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati e sulla vendita di bambini, la prostituzione infantile e la pornografia infantile Protocollo (54/263) (16 marzo 2001) .
2.2  Tratta, prostituzione e pornografia di minori:Protocollo opzionale alla Convenzione sui diritti del fanciullo (CRC) sulla vendita di bambini, la prostituzione infantile e la pornografia infantile (risoluzione A / RES / 54/263 del 25 maggio 2000.
2.3  Procedure:Protocollo opzionale alla Convenzione sui diritti del fanciullo concernente una procedura di comunicazione adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 19 dicembre 2011 da risoluzione A / RES / 66/138.

3.     Risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, "Un mondo a misura di bambino", A / RES / S-27/2 del 10 maggio 2002.

4.     Risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo, risoluzione A / RES / 61/146 del 19 dicembre, 2006.

5.     Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo (CRC C / SR.1715) 18 Giugno 2012

6.     Revisione della Convenzione dell'Aja del 1996 sulla protezione internazionale dei bambini. Sulle Convenzioni dell'Aja riguardanti i bambini (Convenzione dell'Aia del 1980 sugli aspetti civili della sottrazione internazionale di minori adottati dalla Conferenza de L'Aia il 25 ottobre 1980 e la Convenzione dell'Aja del 29 maggio 1993, relativo alla protezione dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale).

7.     Dichiarazione sui principi sociali e giuridici applicabili alla protezione e il benessere dei bambini, con particolare riferimento all'adozione e il posizionamento in luoghi di custodia, a livello nazionale e internazionale (risoluzione 41/85) (3 Dicembre 1986 ).
8.     Dichiarazione di Stoccolma contro lo sfruttamento sessuale dei bambini a fini commerciali (24 agosto 1996).
9.     Dichiarazione della commemorativa riunione plenaria ad alto livello dedicato al monitoraggio dei risultati della sessione speciale sui bambini (13 dicembre 2007).
10.  Dichiarazione, 15 ottobre 2014, il Comitato delle Nazioni Unite per la promozione e protezione dei diritti dei bambini [Organizzazione delle Nazioni Unite Comitato 3: Promozione e tutela dei Diritti del Minore.
11.  Principi raccomandati e linee guida sui diritti umani e traffico di esseri umani. Rapporto dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani al Consiglio economico e sociale (20 maggio 2002).
12.  Accordo di Lubiana definitivo sulla violenza contro i bambini e le ragazze (01/01/2007).
13.  New York Declatarion on Refugees and Migrants, September 2016.
I diritti dell’infanzia sono ascritti nei diritti universali:
a.     Convenzione ONU sui Rifugiati del 1951.
b.     Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, 1948
ComitatoONU sui diritti del fanciullo.
Chiudo con la dichiarazione di Osarobo, un adolescente di Benin City, partito con il cugino che é morto in uno dei naufragi nel Mar Mediterraneo: “Io non ho paurare di annegare, io non ho paura di morire, io ho paura dellínsicurezza, io ho paura della poverá” – (intervista di UN Migration).

Patrizia Rinaldi (Universidad Pontificia Comillas, Madrid – Spagna)


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I Minori Stranieri non Accompagnati


L’interesse superiore del fanciullo

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