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“I minori non devono essere detenuti per fini di immigrazione” e la Commissione europea dovrebbe agire contro gli Stati membri dell’UE “in caso di detenzione prolungata e sistematica dei minori e delle loro famiglie”, ha dichiarato il Parlamento in una risoluzione non legislativa approvata per alzata di mano.
Vulnerabili alla tratta, alla violenza e allo sfruttamento. Secondo le stime, sono 5,4 milioni i bambini migranti che vivono in Europa, rileva la risoluzione. Si tratta di 1 bambino migrante su 6 nel mondo (dati UNICEF). 
I deputati sottolineano che la mancanza di informazioni affidabili e la lunghezza del ricongiungimento familiare e delle procedure di nomina dei tutori, nonché il timore di essere detenuti, rinviati o trasferiti, si traducono molto spesso nella fuga dei bambini, che vengono così esposti alla tratta, alla violenza e allo sfruttamento.
Il Parlamento esorta le autorità nazionali ad accelerare le procedure per la nomina di tutori per i minori non accompagnati, i quali dovrebbero essere poi ospitati in strutture separate da quelle degli adulti, al fine di evitare qualsiasi rischio di violenza e abuso sessuale.
I deputati chiedono sia data priorità al trasferimento di minori non accompagnati dalla Grecia e dall’Italia, ma anche che tutte le procedure pendenti di ricongiungimento familiare siano portate a termine senza ritardi.
Nella risoluzione si sottolinea poi l’importanza di istituire un solido sistema di identificazione e registrazione per garantire che i minori entrino in sistemi di protezione nazionali. Richiede inoltre una maggiore cooperazione tra le autorità preposte all’applicazione delle norme e alla tutela dei minori per individuare e proteggere i bambini scomparsi.
I deputati sono particolarmente preoccupati per lo sfruttamento delle ragazze a fini di prostituzione e chiedono agli Stati membri di intensificare gli sforzi e la cooperazione transfrontaliera per identificare i minori vittime di tratta, abuso e ogni altra forma di sfruttamento.
Per quanto riguarda le procedure di verifica dell’età, la risoluzione sottolinea che le visite mediche dei bambini dovrebbero sempre essere effettuate “in modo non invadente e nel rispetto della loro dignità”. Il Parlamento ha inoltre respinto l'uso della coercizione per l'acquisizione di dati biometrici dei bambini.

Minori migranti. Il Parlamento UE dice no alla detenzione in attesa della definizione dello status e chiede il diritto all'istruzione

“I minori non devono essere detenuti per fini di immigrazione” e la Commissione europea dovrebbe agire contro gli Stati membri dell’UE “in...
Il Parlamento Europeo denuncia: in Europa, quando si parla di migranti, la solidarietà è parola sconosciuta. Migranti abbandonati a se stessi, quando non li si riesce a respingere. E questo accade anche nel caso dei minori. Tutti i Paesi (tranne Italia, Grecia e Germania, che sono i punti di arrivo e che quindi devono essere aiutate e non aiutare) non rispettano i loro obblighi nel ricollocamento dei migranti arrivati.  Questo il vergognoso quadro riportato da Repubblica che cita un Rapporto del Parlamento Europeo.
“Un largo fronte europeista chiede ora a Juncker di battere un colpo”, commenta il vicepresidente dell’Europarlamento, David Sassoli mentre Renzi invita il Continente “a non voltarsi dall’altra parte” davanti alla spinta migratoria e Laura Boldrini avverte che “l’Unione avrà un futuro solo senza muri e senza paura”.
Nel primi 4 mesi del 2017, solo 18 mila persone sono state ricollocate nei vari Paesi europei, sulle 160 mila previste. E su 5000 minori non accompagnati da ricollocare, solo uno lo è stato effettivamente (ad opera della Finlandia, ndr)
Mancano cioè 4999 posti e nel suo rapporto Strasburgo chiede anche alla Commissione Ue di partire davvero con la procedura di infrazione e conseguente sanzione per chi non rispetta le norme decise in materia.
Italia, Grecia e Germania fanno già il possibile nella gestione del fenomeno in quanto paesi di arrivo: sono loro a dover essere aiutati nel controllo dei flussi da tutti gli altri. Ma questa solidarietà si limita a pochissimi stati. Ma tra gli altri paesi soltanto la Finlandia e Malta rispettano gli obblighi.
Come è noto, Ungheria e Slovacchia rifiutano la ricollocazione e hanno portato la Commissione Ue davanti alla Corte europea di giustizia. Austria, Polonia e Repubblica Ceca sono fra i Paesi che fanno di meno. “Ma la maggior parte degli stati membri è ancora molto in ritardo, sebbene si siano registrati alcuni progressi”.

“Alcuni Stati – sintetizza Repubblica dal Rapporto – membri utilizzano criteri restrittivi e discriminatori nel rifiutare le quote di accoglienza. Ricollocano soltanto le madri sole o escludono richiedenti di alcune nazionalità, ad esempio gli eritrei. Al 7 maggio scorso la Grecia si era vista respingere 961 persone che avevano i requisiti per essere trasferiti altrove”. Per questo Strasburgo chiede alla Commissione di partire davvero con le sanzioni che scattarono per i decimali di sforamento del deficit (la manovra correttiva chiesta da Bruxelles all’Italia è per l’0,2 per cento). “Se i paesi non incrementeranno rapidamente le loro ricollocazioni, i poteri della commissione vanno usati senza esitazione”. 

Il Parlamento Europeo denuncia: solo un minore ricollocato in Ue su 5000

Il Parlamento Europeo denuncia : in Europa, quando si parla di migranti, la solidarietà è parola sconosciuta. Migranti abbandonati a se s...
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