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Sono circa 300 i Minori Stranieri non Accompagnati, ospiti del centro di accoglienza del quartieri Archi Cep di Reggio Calabria, asserragliati, da stamani, all'interno della struttura ricavata nella ex sede della facoltà di giurisprudenza dell'Università degli Studi Mediterranea per chiedere migliori condizioni di vita.
La legittima richiesta di questi minori è basata sulla mancanza delle condizioni di accoglienza più elementari, come la possibilità di colloquiare con la famiglia d'origine, e soprattutto di essere trasferiti altrove, soprattutto al Nord o all'estero, in Germania, dove hanno contatti con amici o parenti. Infatti, i minori migranti contestano le condizioni precarie in cui sono costretti a vivere, con poco cibo - dicono - mancanza di acqua calda, shampoo e sapone per lavarsi, costretti a dormire su brandine o direttamente sul pavimento in un sacco a pelo.
Sul posto si sono recati funzionari dell'Ufficio immigrazione della Prefettura di Reggio Calabria che stanno cercando di calmare gli animi. "Non ci sono strutture in Italia in grado di ospitare altri minori - spiega una funzionaria della Prefettura - nonostante i nostri continui appelli a tutte le Prefettura d'Italia. (questo la dice lunga sull'attenzione delle istituzioni all'accoglienza dei migranti, in particolare se minori e non accompagnati, ndr) Nel momento in cui si liberano dei posti, cerchiamo di privilegiare i più piccoli, tra gli 11 ed i 13 anni. Questa dei minori non accompagnati è una vera e propria emergenza che stiamo cercando di gestire nel miglior modo possibile. Ma la carenza di posti, di strutture di accoglienza adeguate ha trasformato quello che avrebbe dovuto essere un centro di accoglienza provvisorio, in definitivo".
Il caso di Reggio Calabria purtroppo potrebbe non rimanere isolato, visto che nella stessa situazione, come più volte denunciato su questo blog, ci sono tante altre strutture. Infatti, a causa della mancanza di posti per l'accoglienza, anzichè prediligere un'accoglienza diffusa si preferisce creare megacentri, sulla carta temporanei, che poi diventano definitivi. Antonio Ruvolo, consigliere comunale con la delega del sindaco alla protezione civile dichiara: “La situazione è esasperante. E' chiaro che il centro ad Archi mal si adatta alle esigenze. Nelle prossime ore abbiamo una riunione con i funzionari della prefettura reggina per stabilire i provvedimenti da prendere e per individuare un sito in cui creare un nuovo centro”. Da quanto risulta, si pensa all'utilizzo di capannoni al momento liberi. Le proteste di stamane dei piccoli migranti evidenzia una situazione che non può essere sostenuta ancora a lungo in una città come Reggio Calabria, stesso discorso si potrebbe allargare anche ad altre città, che faticano (per ragioni economiche) a reggersi sulle proprie gambe. E' urgente un piano nazionale di accoglienza, di vera accoglienza, per i minori non accompagnati. Adesso sembra si sia arrivati ad un punto di non ritorno.

300 Minori Stranieri non Accompagnati chiedono migliori condizioni di vita

Sono circa 300 i Minori Stranieri non Accompagnati , ospiti del centro di accoglienza del quartieri Archi Cep di Reggio Calabria , asserr...
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