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foto di Fabio Bucciarelli / Intersos

 È il primo corridoio umanitario per minori migranti soli, una esperienza unica in Italia, in Europa e forse nel mondo. Serve a dare la possibilità di studiare e realizzare il loro sogno di vita a bambini e ragazzi fuggiti da conflitti e povertà da soli, senza familiari ad accompagnarli. Il progetto, promosso da Intersos insieme ad Unhcr, Agenzia Onu per i rifugiati, si intitola “Pagella in tasca. Canali di studio per minori rifugiati” ed è realizzato grazie a un protocollo d’intesa con i ministeri degli Affari esteri e della cooperazione italiana, dell’Interno e del Lavoro. L’idea nasce con l’appoggio della diocesi di Torino. È stato finanziato dalla Conferenza episcopale italiana con 400.000 euro, tramite la Campagna “Liberi di partire, liberi di restare”. Tra gli altri partner, la Fondazione Migrantes della Cei e il Comune di Torino. Nell’ottobre 2021 è arrivato un primo gruppo di cinque ragazzi, il 12 ottobre 2022 sono sbarcati all’aeroporto di Torino altri quattro. Ora stanno preparando le carte per far partire altri cinque ragazzi. Sono tutti sudanesi, provenienti dai campi per rifugiati in Niger. L’obiettivo è inserirli in famiglia tramite l’affido familiare, con una borsa di studio di 12 mesi che permette loro di iniziare o proseguire gli studi. In totale il progetto prevede l’arrivo in Italia di 35 ragazzi, tra i 16 e i 17 anni. Hanno tutti situazioni drammatiche alle spalle.

“Una forte motivazione allo studio è stato il criterio principale di selezione” spiega al Sir Elena Rozzi, coordinatrice del progetto “Pagella in tasca” di Intersos. “Il paradosso è che i minori stranieri non accompagnati, che sono tra i più vulnerabili, non possono accedere ai corridoi umanitari tradizionali. Le procedure che dovrebbero tutelarli, nei fatti li escludono”, precisa. I motivi sono complicazioni di carattere burocratico, anche perché è necessario il consenso dei genitori (spesso non rintracciabili). Inoltre devono essere accolti in strutture apposite per minori. Gli operatori di Intersos hanno però scoperto che  in Italia “esiste un permesso di soggiorno per studio per i ragazzi tra i 15 e i 17 anni che non viene mai utilizzato. Così lo abbiamo sfruttato. Poi una volta inseriti in famiglia e nei percorsi scolastici possono fare richiesta d’asilo con le normali procedure. Non è stato facile: le procedure per i minori sono più complicate e i tempi si sono allungati più del previsto ma ci siamo riusciti.

 I ragazzi si sono inseriti molto bene in famiglia. Le cose stanno andando oltre le nostre aspettative”.

Intersos accompagna le famiglie affidatarie con la mediazione culturale, il supporto educativo, il sostegno nelle pratiche per la richiesta d’asilo. I servizi sociali dei Comuni coinvolti si occupano di seguire le famiglie, che rientrano nei tradizionali percorsi di affidamento familiare. La maggior parte sono a Torino, un paio di ragazzi sono ad Alba e a Genova ma l’intenzione sarebbe di estendere la rete. La coordinatrice del progetto lancia a questo proposito un appello: “Ci piacerebbe che altri Comuni e realtà della società civile partecipassero”.

 A Torino, tra famiglia e studio. Alcuni ragazzi stanno frequentando le 150 ore delle scuole speciali per l’alfabetizzazione degli adulti. Uno di ha imparato a leggere e a scrivere in italiano a 17 anni. Altri sono inseriti alle scuole medie, uno al terzo anno di liceo linguistico:

 “Hanno una volontà e una forza eccezionale, che ha consentito loro di sopravvivere alla guerra in Darfur, alla Libia e ai campi profughi.

 Dedicano moltissimo tempo allo studio”. Nel frattempo alcuni ragazzi hanno compiuto la maggiore età. Alcune famiglie del primo gruppo hanno già chiesto al Tribunale per i minorenni di Torino il proseguimento amministrativo dell’affido fino ai 21 anni. “Nonostante tutte le difficoltà stanno facendo progressi immensi – conclude l’operatrice -. Speriamo riescano ad ottenere una qualifica e poi a trovare un lavoro. Con questo progetto vogliamo dimostrare di poter aprire una via in un campo finora inesplorato.

Ci auguriamo che queste procedure diventino un

modello replicabile.

È una modalità importante per sottrarre i bambini e ragazzi che viaggiano soli al rischio tratta e sfruttamento nei viaggi illegali”.

Tra i ragazzi arrivati in Italia c’è Omar (è un nome di fantasia), 17 anni, sudanese. Il suo sogno è fare il medico. Aveva solo 13 anni quando le milizie janjaweed, il terrore della gente che vive in Darfur, hanno attaccato il campo profughi in cui viveva, torturando e uccidendo alcuni membri della sua famiglia. Omar ha vissuto la terribile esperienza dei campi di detenzione in Libia e poi nel 2020 è riuscito a fuggire in Niger, e ha chiesto asilo in un campo per rifugiati ad Agadez. Grazie all’incontro con gli operatori di Intersos è riuscito ad arrivare a Torino, dove è stato accolto da una famiglia affidataria. Ha già imparato l’italiano, si trova benissimo in famiglia e si impegna strenuamente nello studio.

Autore: Patrizia Caiffa 

Fonte: Agensir

In Italia il primo corridoio umanitario per minori migranti soli

foto di Fabio Bucciarelli / Intersos  È il primo corridoio umanitario per minori migranti soli, una esperienza unica in Ita...


Pagelle in tasca è il progetto realizzato da Intersos, con la collaborazione di UNHCR,con il quale i minori stranieri non accompagnati, trentacinque, potranno essere ospitati in famiglie affidatarie e frequentare la scuola.

Il progetto darà la possibilità a 35 minori di conseguire la licenza media e successivamente scegliere se proseguire gli studi o intraprendere un corso di formazione professionale.

Il primo gruppo, di 5 minori, è arrivato ieri all'aeroporto di Torino. I ragazzi dell'età compresa tra i 15 e 17 anni provengono dal Darfur ed erano rifugiati in Niger.

I minori verranno ospitati presso le famiglie affidatarie con il meccanismo di community sponsorship che prevede anche il coinvolgimento di tutori volontari e del Comune di Torino.

Tutte le famiglie aderenti al progetto riceveranno un supporto educativo, legale e psicologico.

Pagelle in tasca, il progetto per l'ingresso regolare e sicuro di minori non accompagnati

Pagelle in tasca è il progetto realizzato da Intersos, con la collaborazione di UNHCR,con il quale i minori stranieri non accompagnati, tren...

"Pass4You - supporto tecnico ai tutori volontari" è il progetto promosso dall'ONG Intersos e dall’Associazione studi giuridici sull’immigrazione (Asgi) con il supporto di Save the Children, finanziato nell’ambito di “Never Alone – per un domani possibile”.
Come si legge in una nota, il progetto “Pass4You”, nasce per garantire la piena protezione dei minori anche alla luce delle modifiche normative apportate dal d.l. 113/2018 (c.d. “decreto sicurezza”), che conferisce un’importanza decisiva all’ottenimento del passaporto del Paese di origine, poiché tra i requisiti fondamentali per la conversione del permesso di soggiorno per motivi umanitari in permesso per lavoro, così come per il rilascio del permesso per studio, lavoro o attesa occupazione al minore straniero non accompagnato al compimento dei 18 anni.
Il possesso dei documenti di identità, e in particolare del passaporto, rappresenta un requisito fondamentale per garantire la protezione e il pieno riconoscimento dei diritti.
Il progetto “Pass4You” ha preso il via ad ottobre 2019, e fino ad ottobre 2020, con l’avvio della seconda fase, offrirà strumenti, orientamento e supporto ai tutori volontari nello svolgimento delle procedure legate al rilascio del passaporto per Minori stranieri non accompagnati (Msna).
 Per tale ragione risulta fondamentale che il tutore, una volta verificate le procedure e le prassi dei consolati e delle ambasciate del Paese di origine del minore, lo supporti nel presentare la richiesta del passaporto o dell’attestazione di nazionalità e nel reperire al più presto la documentazione richiesta.
Pass4You punta a migliorare le informazioni disponibili sulle prassi specifiche delle ambasciate e dei consolati, attraverso lo sviluppo e la diffusione di strumenti informativi dedicati fruibili da tutori, minori soli non accompagnati, neomaggiorenni e operatori dell’accoglienza. Si vuole inoltre facilitare l’accesso alle ambasciate e ai consolati da parte dei tutori volontari attraverso il coinvolgimento dell’Helpline Minori Migranti di Save the Children, servizio telefonico gratuito e multilingue di consulenza. Tutori, operatori e minori stessi possono beneficiare del servizio in caso di dubbi o per richiedere informazioni. Ancora, Pass4You si propone di semplificare l’aspetto logistico riguardante spostamenti e ospitalità nelle principali città sede delle ambasciate e dei consolati – Roma, Palermo e Milano – attraverso la creazione di schede contenenti le informazioni logistiche volte a velocizzare il raggiungimento di tali sedi diplomatiche, agevolando l’ospitalità nelle tre città.
L'ASGI, tramite la propria rete di avvocati, offre consulenza legale per dirimere dubbi sulle prassi delle autorità diplomatiche dei diversi Paesi e delle questure nelle richieste di requisiti o nelle modalità di rilascio di passaporti, attestazione di nazionalità e titoli di viaggio e sull’interpretazione o i riferimenti della normativa e della giurisprudenza italiane in materia, al fine di consentire ai tutori volontari, ai minori soli e ai neomaggiorenni di ottenere il rilascio dei documenti di viaggio.


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I Minori Stranieri non Accompagnati


Pass4You - supporto tecnico ai tutori volontari

"Pass4You - supporto tecnico ai tutori volontari" è il progetto promosso dall'ONG Intersos e dall’Associazi...
La circolare del Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del 3.1.2019, avente ad oggetto “D.L. 4 ottobre 2018 n. 113, convertito, con modificazioni, con la legge 1 dicembre 2018 n. 132 – Profili applicativi”, che fornisce alcune importanti indicazioni anche riguardo all’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e dei neomaggiorenni all’interno del SIPROIMI (nuova denominazione del sistema di accoglienza in precedenza denominato SPRAR).

In particolare, nella circolare si legge che potranno accedere al SIPROIMI “i minori stranieri non accompagnati, anche non richiedenti asilo. I minori richiedenti asilo, al compimento della maggiore età rimangono nel Sistema fino alla definizione della domanda di protezione internazionale (art. 12, c. 5 bis, D. L. n. 113/2018) e, nel caso dì concessione della protezione internazionale, per il tempo riservato alla permanenza  dei beneficiari. Il SIPROIMI, inoltre, si potrà sviluppare ulteriormente come sistema di accoglienza ed inclusione dei minori stranieri non accompagnati che, per effetto delle disposizioni introdotte dall’art. 13 della legge n. 47 del 2018, potranno proseguire, in presenza dei presupposti previsti dalla medesima legge, il loro percorso di accoglienza fino al ventunesimo anno di età”.

Il Ministero richiama così l’attenzione sulla disposizione prevista dal comma 5 bis dell'art. 12 del d.l. 113/18, introdotto dalla legge di conversione n. 132/18, che stabilisce che i MSNA richiedenti asilo al compimento della maggiore età rimangono nel SIPROIMI (ex-SPRAR) fino alla definizione della domanda di protezione internazionale.

La circolare fornisce inoltre importanti indicazioni riguardo all’accoglienza dei neomaggiorenni affidati ai servizi sociali dal Tribunale per i minorenni ai sensi dell’art. 13 della legge 47/17 (c.d. “prosieguo amministrativo”).
Dalle indicazioni del Ministero, pare potersi intendere che i neomaggiorenni in prosieguo amministrativo potranno proseguire il loro percorso di accoglienza nel SIPROIMI fino alla conclusione della misura disposta dal Tribunale per i minorenni (che può durare al massimo fino ai 21 anni), a prescindere dalla tipologia di permesso di soggiorno posseduto, inclusi quindi i neomaggiorenni in prosieguo amministrativo che siano:
- titolari di protezione umanitaria
- o che abbiano chiesto la conversione del permesso di soggiorno per minore età in un permesso per studio, lavoro o attesa occupazione, al compimento dei 18 anni, ai sensi dell'art. 32 d.lgs 286/98.


Il Ministero dell’Interno non chiarisce se le indicazioni di cui sopra si applichino anche ai MSNA che, a causa dell’indisponibilità di posti nell’ambito del SIPROIMI, non siano stati inseriti all’interno di tale Sistema durante la minore età.
In base a un’interpretazione costituzionalmente orientata dell’art. 12, c. 5-bis del d.l. 113/18, anche i MSNA richiedenti asilo che non siano stati inseriti nel SIPROIMI durante la minore età dovrebbero esservi inseriti qualora diventi disponibile un posto in tale Sistema dopo che hanno compiuto 18 anni.
Ogni diversa interpretazione, infatti, comporterebbe un’irragionevole disparità di trattamento tra MSNA che sono stati inseriti nel SIPROIMI durante la minore età, i quali possono rimanervi dopo il compimento dei 18 anni, e MSNA che, pur avendone per legge diritto, non vi sono stati inseriti durante la minore età a causa della mancanza di posti, i quali non potrebbero più essere inseriti in tale Sistema una volta compiuti i 18 anni.

Analogo ragionamento dovrebbe valere per i neomaggiorenni in prosieguo amministrativo che non siano stati inseriti nel SIPROIMI durante la minore età.
Per ridurre l’incertezza riguardo a tali situazioni, si suggerisce di chiedere al Tribunale per i minorenni competente di indicare espressamente nel provvedimento di prosieguo amministrativo che i servizi sociali ai quali il MSNA viene affidato ai sensi dell’art. 13 legge 47/17 dovranno assicurarne l’accoglienza dello stesso preferibilmente nell’ambito del SIPROIMI.

Nella circolare, infine, il Ministero dell’Interno chiarisce che i c.d. “centri FAMI” e i CAS per minori dovranno essere progressivamente chiusi, assicurando il trasferimento nel SIPROIMI di tutti i MSNA ospiti di tali strutture.

E' importante che i tutori, gli operatori che lavorano con i MSNA, i responsabili dei servizi sociali e i magistrati minorili siano al più presto informati del contenuto di questa circolare, e in particolare delle indicazioni riguardanti la possibilità di accoglienza nell'ambito del SIPROMI dei neomaggiorenni in prosieguo amministrativo.


Elena Rozzi
INTERSOS
Advocacy Officer - Migration Unit

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Accoglienza MSNA e neomaggiorenni nel SIPROIMI (ex-SPRAR)

La circolare del Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del 3.1.2019, avente ad oggetto  “D.L. 4 ott...
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