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Il numero di minori in fuga dall'America Centrale verso gli  Stati Uniti è in crescita nuovamente,  come il problema della sicurezza e quello economico nei paesi dell’America Centrale da cui provengono, in particolare  El Salvador, Guatemala e Honduras.
Alcuni paragonano l’attuale crisi a quella vissuta nel 2014 in cui un enorme flusso di  minori non accompagnati si spostava dall’America Centrale verso gli Stati Uniti, spingendo l’amministrazione Obama a mettere in atto misure di emergenza per arginare il flusso.
Lo scorso anno, gli sforzi sembravano funzionare, infatti il numero è sceso dai circa 70.000 del 2014 a 39.970. Ora l'esodo verso gli Stati Uniti è di nuovo in aumento. Nei primi 9 mesi del 2016 il numero è di 54.052 minori non accompagnati.

Ci sono molte ragioni che spiegano questo aumento:

--in El Salvador, le persone sono in fuga da un livello impressionante di violenza che ha reso il paese il posto in cui si registrano più omicidi al mondo, secondo i dati della Banca Mondiale.

--in Honduras, la violenza è in calo negli ultimi anni, circa il 15%, il che significa che molte persone migrano alla ricerca di migliori opportunità negli Stati Uniti.

--in Guatemala, la violenza è in leggera diminuzione, anche se resistono sacche preoccupanti di violenza. Per cui il flusso si spiegherebbe principalmente per ragioni economiche. 

Inoltre, a spiegare questo aumento sono le paure dettate da una probabile vittoria di Donald Trump che ha promesso la creazione di un muro lungo il confine Messicano. A confermare questa tesi è il direttore del Center For Immigration Studies, Mark Krikorian, secondo cui la  prospettiva di una presidenza Trump è uno stimolo alla emigrazione dei minori non accompagnati.

Leonardo Cavaliere


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I Minori Stranieri non Accompagnati

Immigrazione di Minori non Accompagnati in aumento negli Stati Uniti d'America

Il numero di minori in fuga dall'America Centrale verso gli  Stati Uniti è in crescita nuovamente,  come il problema della sicurezza ...
Secondo il nuovo Rapporto UNICEF Broken Dreams - SOGNI SPEZZATI- il pericoloso viaggio dei bambini dall’America Centrale agli Stati Uniti’ nei primi sei mesi del 2014, più di 44.500 bambini non accompagnati sono stati fermati al confine con gli Stati Uniti; il numero è sceso a quasi 18.500 nello stesso periodo del 2015; quest’anno è aumentato a quasi 26.000 a giugno – 16.000 bambini da El Salvador, Guatemala e Honduras sono stati fermati in Messico nei primi sei mesi del 2016.
Secondo i dati, i Minori stranieri non accompagnati che non hanno un rappresentante legale nelle udienze presso il Tribunale dell’immigrazione degli Stati Uniti – il 40% – hanno maggiori probabilità di essere rimpatriati rispetto a quelli rappresentati.
In casi recenti, al 40% dei minori non accompagnati senza rappresentanza è stato disposto il rimpatrio, rispetto al 3% per i bambini rappresentati.
Secondo il nuovo Rapporto UNICEF, ogni mese, migliaia di bambini dall’America Centrale rischiano di essere rapiti, venduti, violentati o uccisi per cercare di raggiungere gli Stati Uniti per chiedere protezione da bande brutali e da una soffocante povertà.

Questi bambini vulnerabili, molti dei quali viaggiano senza un adulto, hanno bisogno di protezione in ogni fase del viaggio: nei loro paesi d’origine di El Salvador, Guatemala e Honduras – che hanno alcuni dei tassi di omicidi più alti del mondo – quando attraversano il Messico e quando arrivano negli Stati Uniti.

Nel 2015 con 103 omicidi ogni 100 mila residenti El Salvador ha registrato il tasso di omicidi più alto del mondo. Honduras registra 57 omicidi ogni 100 mila abitanti e il Guatemala 30.

“E’ straziante pensare a questi bambini – la maggior parte dei quali adolescenti, ma alcuni anche più giovani – che devono affrontare un viaggio estenuante ed estremamente pericoloso in cerca di sicurezza e di una vita migliore”, ha dichiarato il Vice Direttore UNICEF Justin Forsyth.

“Questo flusso di giovani rifugiati e migranti sottolinea l’importanza di affrontare la questione dellaviolenza e delle condizioni socio-economici nei loro paesi di origine”.

Nei primi sei mesi del 2016, 26.000 bambini non accompagnati e 29.700 persone che viaggiano come nuclei familiari, per lo più madri e bambini piccoli, sono stati fermati al confine degli Stati Uniti con il Messico.

Altre migliaia non sono mai arrivate al confine – arrestate, rapite, vittime di tratta, assassinate, o morte durante il duro viaggio.

I minori non accompagnati fermati negli Stati Uniti hanno diritto ad essere ascoltati da un Tribunale per l’immigrazione, ma non hanno diritto ad un avvocato nominato dal Tribunale. I bambini che viaggiano con un genitore rischiano una rapida espulsione o mesi di detenzione. L’UNICEF ha ricordato che la detenzione dei bambini rifugiati e migranti dovrebbe essere evitata, e che qualsiasi detenzione dovrebbe essere utilizzata come ultima risorsa e per il minor tempo possibile.
I bambini dovrebbero inoltre avere pieno accesso alle cure sanitarie e ad altri servizi e dovrebbero poter vivere con le loro famiglie, quando possibile. Coloro che sono espatriati devono affrontare il rischio di essere attaccati o uccisi dalle bande da cui cercavano di fuggire.

Insieme ai suoi partner, l’UNICEF sta lavorando per affrontare le cause della migrazione, sostenendo gli sforzi dei governi per migliorare la vita dei bambini e affrontare la violenza comune e criminale nei paesi di origine.

L’UNICEF lavora anche per rafforzare i servizi che riducono la vulnerabilità dei bambini rispetto alla violenza, con una forte attenzione all’istruzione e alla salute.

L’UNICEF si batte per la protezione dei diritti dei bambini durante il viaggio e affinché i governi forniscano assistenza ai bambini rimpatriati. “Dobbiamo ricordare che i bambini, indipendentemente dal loro status, sono prima di tutto bambini. Abbiamo il dovere di tenerli al sicuro in un ambiente sano e protetto”, ha detto Forsyth. 

Il pericoloso viaggio dei minori tra America centrale e Usa: in migliaia rischiano la vita

Secondo il nuovo Rapporto UNICEF Broken Dreams - SOGNI SPEZZATI- il pericoloso viaggio dei bambini dall’America Centrale agli Stati Uni...
Cosa succede hai minori stranieri non accompagnati in America? Dopo la grave emergenze dello scorso anno, cosa succede oggi? La situazione allo stato attuale prevede che i Minori non accompagnati possono essere reinviati nei loro paesi d'origine da parte della polizia di frontiera, a determinate condizioni, una delle quali è che il minore sia in grado di prendere una decisione in autonomia. Tuttavia, i minori di 14 anni sono considerati incapaci, quindi non potrebbero prendere una decisione “matura”. 

Perché allora la polizia di frontiera deporta il ​​93% di tali minori fuori dai confini americani?

Il rapporto (pdf)UNACCOMPANIED ALIEN CHILDREN: Actions Needed to Ensure Children Receive Required Care in DHS Custody” del Government Accountability Office (GAO) dimostra che i minori non accompagnati nella stragrande maggioranza non hanno la possibilità di esprimere liberamente la loro opinione, temendo persecuzioni qualora non "scelgano" di tornare nella loro terra d'origine.

Per i Minori non accompagnati provenienti da paesi diversi dal Messico e dal Canada è garantita almeno un’udienza prima di essere riammessi nei loro paesi di origine. Questi minori possono essere reinviati nei loro paesi se: non sono vittime di una grave forma di tratta degli esseri umani; non c’è rischio di persecuzioni; se liberamente scelgono di tornare. Quest’ultimo punto sembra essere violato nel caso degli immigrati più giovani.

Anche quegli immigrati minorenni che si appellano ad un giudice raramente hanno un avvocato che possa guidarli nella scelta. In uno studio del 2014 della Syracuse University si è scoperto che solo un terzo dei minori non accompagnati aveva la rappresentanza legale.

Inoltre, il GAO nel rapporto denuncia che tali minori spesso non hanno accesso a servizi di prima necessità, come i pasti e l'accesso ai servizi igienici. Se non decidono di tornare a casa, i minori dovrebbero essere consegnato al Department of Health and Human Services entro 72 ore.

Il GAO ha fatto 12 raccomandazioni nella sua relazione, tra cui quella di pretendere che il DHS Department of Homeland Security garantisca, tramite passaggi standardizzati e documentati, che gli agenti della polizia di frontiera utilizzino le procedure adeguate per determinare se un immigrato vuole autonomamente scegliere di tornare nel proprio paese.

Il 93% dei Minori non Accompagnati, sotto i 14 anni, vengono deportati oltre il confine del Messico

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Da Gennaio a Novembre 2014, il governo messicano ha detenuto più bambini migranti che durante gli anni dal 2009 al 2013.

Il 541% in più di minori migranti detenuti in Messico.

Da Gennaio a Novembre 2014, il governo messicano ha detenuto più bambini migranti che durante gli anni dal 2009 al 2013.
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