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Marsala in ordine di tempo è l'ultima destinazione delle “rotte migranti” dal Nord Africa. Nelle campagne di Petrosino, comune limitrofo a Marsala, sono stati bloccati 35 immigrati, di cui 10 minori e una donna, mentre almeno altri 15 hanno fatto perdere le proprie tracce. I minori rintracciati sono stati condotti nei due CIE di Trapani.

A
Pantelleria nella nottata del 17 Agosto, minisbarco sull'isola di Pantelleria dove sono arrivati dieci migranti tunisini condotti nella struttura “d'accoglienza” danneggiata da un incendio appiccato da alcuni nordafricani dopo l'ennesima protesta, come già scritto sulle pagine di questo blog, contro le disumane condizioni di “ACCOGLIENZA”.

Lampedusa 65 minori non accompagnati, su disposizione del soggetto attuatore per i minori, sono stati trasferiti a Porto Empedocle.
Positiva può essere considerata l'apertura di nuove strutture di accoglienza ma rimangono sempre lente le procedure di accoglienza, nonché e soprattutto inadeguate le condizioni di accoglienza, in primis, il centro di acccoglienza di Lampedusa.
Minoristranierinonaccompagnati.blogspot.com chiede alle autorità l'immediata sistemazione al di fuori di questi “CENTRI DI ACCOGLIENZA”, inadeguati a causa del sovraffollamento, della promiscuità tra minori e adulti e delle inadeguate condizioni igieniche registrate in questi giorni, oltre che essere contrari per tutti questi motivi alle norme sull'immigrazione.
I numeri dell'emergenza:
  • 575 i minori non accompagnati collocati nelle strutture di accoglienza temporanea sulla terraferma;
  • 1.726 trasferiti nelle comunità per minori di 12 regioni italiane;

Marsala, l'ultima destinazione in ordine di tempo....

Marsala in ordine di tempo è l'ultima destinazione delle “rotte migranti” dal Nord Africa. Nelle campagne di Petrosino, comune limitrofo...

Sono 34 i minori stranieri non accompagnati “prigionieri” del “Centro d'Accoglienza” in Contrada Imbriacola, a Lampedusa, con la “COLPA” di essere stranieri. Questi minori vivono in condizioni assolutamente precarie, tanto da portare all'esplosione di una rivolta. Una decina di adolescenti Tunisini sono saliti per protesta sui tetti del CIE per protesta, adolescenti che solo due giorni fa erano stati malmenati dalle forze dell'ordine. Infatti, qualche giorno fa i ragazzi si erano allontanati dal centro di accoglienza per fare un giro a Lampedusa e non appena rintracciati dalla polizia sono stati caricati malamente su una camionetta, all'interno della quale è avvenuto il primo pestaggio.
Successivamente, all'arrivo al “Centro di accoglienza”, dopo essere stati spogliati nudi per una pequisizione, sono stati pestati anche nei centri di accoglienza. Uno di loro ha un labbro rotto, un altro ha una caviglia gonfia e un po' tutti sono ricoperti di lividi. L'associazione Save The Children, che a Lampedusa lavora con il ministero dell'Interno per il progetto Presidium proprio per la tutela dei minori, ha chiesto al direttore del centro d'accoglienza Cono Galipò – indagato per truffa aggravata e continuata - di fare visitare i ragazzi dal poliambulatorio dell'isola, richiesta rimasta inascoltata.
Questo è il precedente che ha scatenato la protesta.
I minori continuano ad essere rinchiusi nel CIE in violazione alle norme nazionali ed internazionali ed i nostri politici …..DORMONO SONNI TRANQUILLI, in primis il Presidente della Repubblica che non risulta aver dato alcuna risposta all'accorato appello dei Minori Stanieri e pubblicato da Famiglia Cristiana.
Inoltre c'è da chiedersi dove stà andando uno stato che per mezzo di coloro che dovrebbero garantire l'accoglienza e la pacifica convivenza pestano adolescenti indifesi rei soltanto perchè non in possesso dei documenti.
minoristranierinonaccompagnati.blogspot.com CHIEDE DI FERMARE TUTTO QUESTO.

MINORENNI PESTATI E UMILIATI NELLA BASE LORAN DI LAMPEDUSA

Sono  34 i minori stranieri non accompagnati “prigionieri” del “Centro d'Accoglienza” in Contrada Imbriacola, a Lampedusa, con la “COLP...

All'arrivo in Italia il principale problema per i Minori Stranieri non Accompagnati è la mancanza totale di informazioni sui propri diritti, rischiando di essere respinti, pur avendo il diritto di essere accolti. Negli anni, riguardo alla tutela dei Minori stranieri non accompagnati vi sono state numerose direttive, come ad esempio la direttiva del 7 dicembre 2006 (emanata dal Ministro dell'Interno Giuliano Amato), direttiva volta a favorire la presentazione della richiesta d'asilo riducendo i tempi d'attesa dall'arrivo del minore in Italia fino alla consegna della sua domanda d'asilo da parte del tutore. Nel 2011 sono state stabilite nuove procedure per il collocamento, da ultima la Circolare 18 maggio 2011, n. 2436,Procedure per il collocamento di minori stranieri non accompagnati che disciplina la nuova procedura per il minore all'arrivo in Italia.

La Procedura:
  • Il Minore dovrà essere identificato dalle Autorità di Pubblica Sicurezza, che dovranno accertare l'età del minore;
  • Segnalazione della presenza del Minore sul Territorio Italiano al Soggetto attuatore, al Comitato per i minori stranieri, al Tribunale per i minorenni e al Giudice Tutelare.
    Qualora, la struttura di accoglienza non si riuscisse ad individuare, sarà il Comitato per i Minori Stranieri ad indicare le Strutture Ponte ove rivolgersi, in attesa di essere trasferiti in strutture che li ospiteranno fino alla maggiore età.
  • Una volta che sia stata individuata la Struttura, l'Autorità di Pubblica Sicurezza segnalerà i nominativi dei Minori ai Servizi sociali territoriali del Comune dove si trova la struttura, al Tribunale dei minorenni e al Giudice Tutelare.
  • Entro 30 giorni, il Sindaco dovrà richiedere alle Autorità di pubblica sicurezza di perfezionare l'identificazione e verificare lo status di Minore Straniero non Accompagnato ed effettuare un check up sanitario.
    La procedura appena illustrata, come è evidente allunga molto i tempi esponendo il minore alla fuga verso la clandestinità per evitare il rimpatrio, soprattutto vicino al compimento della maggiore età. In virtù di ciò è importante che si provveda ad individuare sul territorio nazionale delle "strutture ponte" a cui assegnare temporaneamente i minori in attesa di collocamento in comunità alloggio provvedendo, a livello centrale, a dare chiare indicazioni alle frontiere rispetto alle necessità di trasferimento dei minori non accompagnati ed i luoghi di destinazione.

PROCEDURA PER IL COLLOCAMENTO DEI MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI

All'arrivo in Italia il principale problema per i Minori Stranieri non Accompagnati è la mancanza totale di informazioni sui propri diri...
E' stato approvato un Protocollo di intesa tra la Regione Lazio e il Tribunale per i Minorenni di Roma con lo scopo di formulare risposte innovative nel campo della tutela dei minori.  Il Protocollo per la tutela dei minori prevede l'attivazione di piattaforme informatiche comuni per la realizzazione di una Banca dati regionale in tema di adozioni. Ulteriore scopo è quello di incentivare la formazione del personale dei Gruppi integrati di lavoro che sul territorio accompagnano passo dopo passo le coppie nel percorso di adozione. Le adozioni, però, non saranno l'unico oggetto della collaborazione tra Regione e Tribunale. Infatti, l'obiettivo è quello di riuscire a intercettare, attraverso delle azioni innovative e strutturali, le diverse situazioni di disagio con cui un minore può essere chiamato a confrontarsi come ad esempio i minori stranieri non accompagnati, in favore dei quali il protocollo permetterà di predisporre interventi ad hoc per l'accoglienza, l'assistenza sanitaria, l'alfabetizzazione e l'accompagnamento al lavoro. 
Oltre alla tutela dell'infanzia, la Regione Lazio ed il  Tribunale per i Minorenni di Roma si impegnano anche a realizzare percorsi di reinserimento sociale per i minori che hanno commesso reati, grazie alla realizzazione di "un centro per la mediazione penale minorile che coinvolga il ragazzo o la ragazza in attività rieducative socialmente utili".

Approvato tra la Regione Lazio ed il Tribunale dei Minorenni di Roma un Protocollo di intesa con lo scopo di formulare risposte innovative nel campo della tutela dei minori.

E' stato approvato un Protocollo di intesa tra la Regione Lazio e il Tribunale per i Minorenni di Roma con lo scopo di formulare rispost...
Il minore straniero non accompagnato che arriva sul territorio dello Stato Italiano a seguito di uno sbarco connesso con l’emergenza umanitaria del nord Africa,deve essere preliminarmente identificato dalle Autorità di pubblica sicurezza. Le Autorità di pubblica sicurezza assicurano un primo accertamento dell’età e procedono a segnalarne la presenza al Soggetto attuatore, al Comitato per i minori stranieri,(operante presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali), alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni e al Giudice Tutelare. Le Autorità di pubblica sicurezza verificano la disponibilità di strutture nell’ambito del distretto di appartenenza e nel caso che non vi sia tale disponibilità,dandone tempestiva comunicazione alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, richiedono al Comitato per i minori stranieri, per il tramite del Soggetto attuatore, di indicare le strutture alle quali possono rivolgersi per una prima accoglienza. Questo in estrema sintesi La procedura per il collocamento dei MSNA. Purtroppo la realtà è ben diversa, infatte Le notizie sono di gravissimi ritardi e di una situazione che si fa ogni giorno nei “centri di accoglienza” sempre più drammatica e disastrosa. La situazione è ancor più grave se pensiamo che molti stranieri non accompagnati stanno per compiere la maggiore età rischiando quindi di essere sottoposti alle procedura di detenzione amministrativa e di rimpatrio forzato.
La circolare ministeriale prevedeva anche che i minori stranieri non accompagnati fossero trasferiti in “strutture ponte”, che ad oggi non risulta essere state istituite, e.... lo sarannno mai? Quindi di fatto si utilizza il sistema di accoglienza, assolutamente discutibile visti i risultati, gestito dal Ministero dell'Interno, dalle Prefetture e dai “Commissari Nazionali per l'Emergenza del Nord Africa”. Wow si potrebbe pensare, comunque è pur vero che non sono state istituite le “strutture ponte” ma i MSNA sono comunque tutelati da questo fior fiore di soggetti, invece NO!!!
Molti minori non accompagnati vengono fatti partire sotto controllo (ed organizzazione) di forze di polizia da Lampedusa a bordo delle stesse navi che fanno la spola verso la Puglia, o verso i porti Cagliari, Napoli, Genova, senza che nessuno conosca la destinazione finale del loro viaggio. Clamorosa, a riguardo di questa totale disorganizzazione e incapacità sono le strutture IPAB a Catania, sovraffollate che ospitano fino a 60 minori in condizioni di promiscuità e senza figure professionali capaci di garantire loro la tutela e l'assistenza dovuta.
Da ultimo, il direttore generale per l'immigrazione del Ministero del Lavoro è riuscito a dire sulla questione dei MSNA “l'emergenza non è finita e il problema non sarà di breve durata ma si protrarrà nei prossimi anni. Il problema è complesso, alcuni di questi minori arrivano con una precisa strategia e spesso identificarli è difficile. E questo é vero soprattutto a Lampedusa, dove tutti i giovani che arrivano dichiarano di essere minorenni per poter usufruire della protezione garantita ai minori nel nostro Paese. Va perfezionato il sistema di identificazione" precisando che ci si stà attivando per la creazione di un sistema di casa-ponte per l'accoglienza dei minori stranieri, al fine di togliergli alla promiscuità.....questo dopo un mese e mezzo dalla “procedura di accoglienza dei MSNA”. Sulla problematica è intervenuto anche il capo della Protezione civile definendo quella dei minori stranieri "un’emergenza nell’emergenza" annunciando di istituire un team di monitoraggio sulla qualità dell’accoglienza, chiedendo a Save the Children di farne parte.
Nella realtà delle cose il problema di una seria e dovuta accoglienza di fatto tratta i minori presumendo la maggiore età, in quanto assoggetta i minori alle stesse misure restrittive in attesa di identificazione degli adulti. Sempre nella realtà delle cose i ritardi causano un aumento di minori che nelle more dell'attesa potrebbero diventare maggiorenni e quindi essere trattati esattamente come gli adulti “clandestini”, accrescendo di fatto il numero di coloro che fuggono dalle strutture di accoglienza. Diverse testimonianze raccontano che coloro che fuggono e vengono “acciuffati, come pericolosissimi criminali” verrebbero sottoposti a pestaggi da parte delle forze di polizia. Secondo Forlani, “ a Lampedusa, tutti i giovani che arrivano dichiarano di essere minorenni per poter usufruire della protezione garantita ai minori nel nostro Paese”, perciò avremmo l'alibi per il trattenimento a tempo indeterminato di ragazzi che dovrebbero essere identificati con la maggiore tempestività, al fine di attivare il giudice tutelare, la procura del competente Tribunale dei minori ed i servizi sociali. Quindi, invece di trattarli secondo il “superiore interesse del minore” li si tratta con pregiudizio.
Anche nella recente riunione svoltasi nell'ambito del progetto PRESIDIUM sono emersi tutti gli aspetti critici della vicenda ed in particolare per quanto riguarda la struttura di Mineo, dove sono stati trasferiti anche minori non accompagnati. Proprio nella struttura definita a “cinque stelle”, da un recente rapporto di Medici Senza Frontiere è emerso che si sarebbero verificati ben sette tentativi di suicidio.
Nelle “strutture di accoglienza” transitano minori non accompagnati con seri problemi di identificazione e di tutela giuridica. L’assenza di tutela giuridica, nonché la difficoltà di poter nominare un avvocato, il ritardo nelle comunicazioni della presenza dei minori non accompagnati nel territorio nazionale ai giudici del Tribunale e alla Procura del tribunale dei minori, espone tali minori a forti stress di tipo psicologico e igienico-sanitari.
A fronte di una situazione che potrà solo peggiorare con le condizioni del mare estivo, è intollerabile che l’unica risposta concreta che le istituzioni forniscono sia l’abbandono dei minori non accompagnati in strutture inidonee e di deprivazione della dignità.
Occorre quindi ridisegnare un sistema nazionale di accoglienza per i minori non accompagnati, e più in generale per tutti coloro che richiedono asilo, partendo dal considerare il migrante quale persona umana.

Cosa succede con Il Decreto del Commissario Delegato Emergenza Nord Africa del 18 maggio 2011?

Il minore straniero non accompagnato che arriva sul territorio dello Stato Italiano a seguito di uno sbarco connesso con l’emergenza uma...
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