La DG Immigrazione (Direzione Generale dell'Immigrazione e delle politiche di integrazione) ha pubblicato i dati aggiornati al 31 agosto 2018 dei Minori Stranieri Non Accompagnati.

Alcuni Dati

  • MINORI PRESENTI E CENSITI 12.457
  • MASCHI 11.539
  • FEMMINE 918 (7,4%)
  • Distribuzione per fascia d'età

  • MINORI IRREPERIBILI 4.981 -  il numero rappresenta lo stock  complessivo degli allontanamenti registrati negli anni e relativi a soggetti ancora minorenni.

Il Report

Foto Salesiani Piemonte


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I Minori Stranieri non Accompagnati

Report minori stranieri non accompagnati - Agosto 2018

La DG Immigrazione (Direzione Generale dell'Immigrazione e delle politiche di integrazione) ha pubblicato i dati aggiornati al 31 agos...
Il Ministero dell’Interno e il CONI promuovono il Progetto denominato “Diffusione, pratica ed implementazione di attività sportive a favore di minori stranieri ospiti del sistema di accoglienza nazionale” – finanziato a valere sull’obiettivo specifico 2 “Integrazione e migrazione legale” del Programma Nazionale del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) 2014-2020.

L’obiettivo è favorire, attraverso lo sport, l’inclusione e l’integrazione dei giovani migranti di minore età sul nostro territorio, durante la loro permanenza nel sistema di accoglienza nazionale. I minori stranieri, infatti, potranno praticare attività sportive presso le società del territorio, insieme ai coetanei italiani e sotto la guida di tecnici qualificati formati dal CONI. L’attività sportiva, nella sua veste di strumento educativo in grado di promuovere la salute psico-fisica, la socializzazione e il benessere relazionale degli individui, contribuisce a favorire una migliore accoglienza ed integrazione dei giovani migranti.

Il progetto viene portato avanti dal CONI e dalla rete di stakeholder attivata ovvero:
I Comitati Regionali del CONI
Le Federazioni Sportive Nazionali e le Discipline Sportive associate
Gli Enti di Promozione Sportiva
Le Associazioni sportive e le Società Sportive
I Comuni
Le Prefetture locali

Il progetto è partito nel 2017 su 5 Regioni pilota -Emilia Romagna, Lazio, Marche, Sicilia e Toscana - e verrà poi esteso nelle altre Regioni.

Il primo appuntamento si è svolto il 26/27 gennaio 2017 presso la Scuola dello Sport, con un’attività di formazione destinata agli esperti regionali che hanno il compito di formare i tecnici/educatori delle Società Sportive coinvolti nel Progetto nelle rispettive regioni.

A conclusione dell’individuazione delle ASD/SSD a cui è stata assegnata la gestione dell’attività sportiva, è stato dato l’avvio al progetto: a Firenze, Bologna, Roma, Messina, Catania, Siracusa e Ragusa i beneficiari del progetto, minori non accompagnati, hanno iniziato a praticare sport, con tante discipline coinvolte che i ragazzi hanno potuto provare e sperimentare.

Parallelamente all’attività sportiva sono state organizzate delle riunioni territoriali coinvolgendo il gruppo di lavoro di Firenze, Bologna e Roma per un momento di formazione, allineamento e debrief al fine di proseguire il progetto nel rispetto degli obiettivi.



A conclusione della fase sperimentale - avviata nelle province di Catania, Messina, Ragusa, Siracusa, Roma, Bologna e Firenze - si è deciso di estendere il Progetto a tutto il territorio nazionale.


Le Società Sportive, che vogliono entrare a far parte del progetto FAMI, possono consultare l'Avviso per manifestazione di interesse pubblicato al seguente link.



REQUISITI DI AMMISSIBILITA’

Possono presentare domanda di iscrizione tutte le ASD/SSD che alla data di presentazione della stessa, saranno in possesso dei seguenti requisiti:

a) non sussistenza dei motivi di esclusione di cui all’art. 80 del Codice, ovvero di ogni altra situazione che determini l’esclusione e/o l’incapacità di contrarre con la pubblica amministrazione;

b) disponibilità di impianto sportivo idoneo e dotato di attrezzature adeguate per svolgere l’attività sportiva prevista (anche in convenzione con privati o Enti locali);

c) esperienza in progetti di integrazione e inclusione sociale;

d) esperienza di attività sportiva nel settore giovanile;

e) presenza di istruttori in possesso di laurea in Scienze Motorie o diploma ISEF, o di tecnici federali certificati, in numero adeguato per garantire lo svolgimento dell’attività sportiva, e idonei anche in relazione al D.lgs. 4 marzo 2014, n.39;

f) idonea copertura assicurativa;

g) conformità alle previsioni del Regolamento UE 2016/679.

Coni Servizi si riserva la facoltà di procedere alle verifiche del possesso dei requisiti necessari.

I requisiti di cui al presente punto dovranno essere dichiarati utilizzando il modello dichiarazione sostitutiva di certificazione e di atto di notorietà (Allegato 1 al presente Avviso).

Nei criteri di individuazione delle ASD/SSD che hanno manifestato interesse ad essere inserite nell’elenco si terrà conto della maggiore vicinanza al centro di accoglienza e della proposta sportiva multidisciplinare offerta.





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FAMI: Diffusione, pratica ed implementazione di attività sportive a favore di minori stranieri ospiti del sistema di accoglienza nazionale

Il Ministero dell’Interno e il CONI promuovono il Progetto denominato “Diffusione, pratica ed implementazione di attività sportive a favor...
Lesbo, Campo Moria, Medici Senza Frontiere denuncia un'emergenza senza precedenti.
L’organizzazione internazionale denuncia che tutte le settimane ci sono adolescenti che tentano di togliersi la vita.

La situazione di disagio psichico e fisico è dovuta alla politica di contenimento che ha bloccato, fino a tempo indefinito, oltre 9000 persone sull'isola. E' bene sottolineare che un terzo dei costretti è costituito da minori
Un dato che fa capire la situazione insopportabile che si è venuta a creare è la dimensione del campo, concepito per circa 3000 persone.

Quindi un sovraffollamento che genera situazioni di fortissimo disagio, più volte denunciato su questo blog.
"La politica di contenimento dei richiedenti asilo sulle isole greche - sottolinea in un comunicato Msf - ha bloccato indefinitamente oltre 9.000 persone, un terzo delle quali bambini, nel campo di Moria, pensato per accoglierne non più di 3.100. Ogni settimana le équipe di Msf assistono adolescenti che hanno tentato di suicidarsi o si sono inferti ferite, e rispondono a numerosi casi critici dovuti a violenze, autolesionismo infantile e mancanza di accesso a cure mediche urgenti".

“Posso dire di non aver mai assistito un numero così grande di persone bisognose di assistenza psicologica come a Lesbo. La stragrande maggioranza dei pazienti presenta sintomi di psicosi, ha pensieri suicidi o ha già tentato di togliersi la vita”, ha affermato Alessandro Barberio, psichiatra di Msf a Lesbo. Le terapie di gruppo pensate per i bambini in età compresa tra i 6 e i 18 anni, da febbraio a giugno di quest’anno, evidenziano come quasi un quarto dei bambini (18 su 74) “abbia manifestato episodi di autolesionismo o tentativi di suicidio; dei restanti tre quarti, alcuni soffrono di mutismo selettivo, attacchi di panico, ansia, scatti d’ira e incubi costanti”.

L'organizzazione MSF chiede un'evacuazione di emergenza per tutte le persone vulnerabili, in particolare i bambini, verso una sistemazione sicura sulla terraferma, in Grecia o all'interno dell'Unione europea.

“Questi bambini arrivano da Paesi in guerra, dove hanno vissuto violenze e traumi estremi. Invece di ricevere cure e protezione in Europa, vivono nella paura, nell’angoscia e sono vittime di episodi di violenza, compresa quella sessuale” evidenzia il dottor Declan Barry, coordinatore medico di Medici Senza Frontiere in Grecia. “Oltre ad essere pericoloso, l’ambiente in cui vivono è caratterizzato da scarse condizioni igieniche, motivo per cui vediamo molti casi di diarrea e infezioni cutanee ricorrenti nei bambini di tutte le età. Con questo livello di sovraffollamento, il rischio di epidemie è molto alto”.

Solo nel mese di settembre, che ancora non è finito (siamo al 19.09.2018) sono arrivate a Lesbo altre 1.500 persone che, a causa dell’assenza di spazio, dormono senza riparo e senza cibo, oltre ad avere un accesso limitato alle cure mediche. 

“Sono tre anni che Msf chiede alle autorità greche e all’Unione Europea di assumersi la responsabilità dei loro fallimenti e di attuare soluzioni sostenibili per mettere fine a questa situazione catastrofica”, afferma Louise Roland-Gosselin, capomissione di Msf in Grecia. “È tempo di evacuare le persone più vulnerabili in sistemazioni sicure in altri paesi europei. È tempo di mettere fine all’accordo UE-Turchia”. L’accordo prevedeva infatti che i profughi arrivati in Grecia dalla Turchia dopo il 20 marzo del 2016 fossero rinchiusi nei centri di prima accoglienza sulle isole di Samo, Lesbo e Chio, in attesa di essere identificati ed eventualmente rimandati in Turchia. Nell’aprile del 2016 la Grecia ha però riformato la legge sull’asilo, in modo tale da consentire la detenzione amministrativa dei migranti irregolari, in attesa che la loro domanda d’asilo sia valutata dai funzionari dell’agenzia europea per l’asilo (Easo).

“Ogni giorno le équipe di Msf, oltre a dover colmare le lacune del sistema sanitario locale, faticano a coprire gli enormi bisogni medici, da quelli pediatrici a quelli di salute mentale”, afferma Barberio, aggiungendo che ogni giorno “assistiamo alla violazione del sistema di asilo, al deterioramento delle condizioni di vita e al fallimento del governo greco, dell’Europa e delle Nazioni Unite nel rispondere a questa crisi. La nostra limitata capacità di modificare sostanzialmente la situazione aumenta il livello di stress. Inoltre c’è un afflusso sempre crescente di nuovi e più gravi casi psichiatrici e non credo che questa tendenza cambierà presto, finché la politica di contenimento rimarrà in vigore”.
Le condizioni fisiche e psicologiche che necessitano di assistenza, conseguentemente, non possono che degenerare, spiega Barberio, “fanno assomigliare l’isola a un vecchio manicomio come non ne esistono più in gran parte dell’Europa, dalla metà del XX secolo”. La situazione è di massima urgenza: è essenziale l’evacuazione urgente delle persone vulnerabili.

Leonardo Cavaliere

"Benvenuti nella Prigione". Campo di Lesbo,Moria. I bambini tentano ogni giorno il suicidio

Lesbo, Campo Moria, Medici Senza Frontiere denuncia un'emergenza senza precedenti. L’organizzazione internazionale denuncia che tutte...
Negli Stati Uniti continua l'odiosa pratica di trattenere i minori migranti. Secondo quando riportato dal New York Times, il numero dei bambini trattenuti nei centri di detenzione americani ha raggiunto il triste record dei 12800 minori internati, il più alto numero mai registrato, con un aumento di cinque volte rispetto alla scorsa estate.

A differenza di quanto si possa pensare, l'impennata non è dovuta ad un aumento dei minori giunti negli USA, ma del drammatico rallentamento delle procedure decisionali sulla titolarità di rimanere sul territorio americano o meno.

In genere, i bambini che arrivano negli Stati Uniti da soli vengono arrestati dalle autorità, classificati come minori non accompagnati e inviati in centri di detenzione amministrativa fino a quando il governo non è in grado di controllare e collocarli con gli sponsor, che di solito sono genitori, parenti o amici di famiglia già viventi negli Stati Uniti.

A partire da giugno, i potenziali sponsor devono lasciare le impronte digitali, ma molti sponsor eligibili sono immigrati non regolari e come era ovvio si sono spaventati di essere identificati e deportati.

Dato l'ingente numero di minori non accompagnati trattenuto ha spinto l'amministrazione Trump a triplicare le dimensioni della tendopoli, centro di detenzione amministrativa, di Tornillo, in Texas.
La struttura di Tornillo era stata originariamente creata a giugno e aveva lo scopo di ospitare temporaneamente 400 bambini immigrati che erano arrivati ​​negli Stati Uniti non accompagnati o separati dai genitori sotto la politica di " tolleranza zero " dell'amministrazione Trump .

Sebbene l'odiosa pratica di separare i genitori dai figli sia cessata, circa 500 bambini ancora risultano, secondo il Times, separati dai loro genitori, dalla scorsa primavera.L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) ha messo in guardia contro gli effetti negativi della detenzione dei minori.

"La detenzione non può essere giustificata basandosi esclusivamente sul fatto che il minore non è accompagnato o separato, o sulla base del suo status di migrante ... Questo è particolarmente importante in quanto studi recenti hanno indicato che la detenzione dei bambini può minare il loro benessere psicologico e fisico e compromettere il loro sviluppo cognitivo."

Ha aggiunto che alcuni di quei bambini potrebbero essere più propensi ad atti di autolesionismo o diventare aggressivi verso gli altri, oppure cercare di fuggire, diventare ansiosi o depressi.

Leonardo Cavaliere

Quasi 13.000 bambini migranti trattenuti nei centri di detenzione americani.

Negli Stati Uniti continua l'odiosa pratica di trattenere i minori migranti. Secondo quando riportato dal New York Times, il numero de...
Scade il 20 ottobre 2018 il termine ultimo per presentare la domanda di partecipazione alla selezione di soggetti idonei a svolgere, a titolo gratuito, le funzioni di tutori volontari di minori stranieri non accompagnati (art. 11 legge 7 aprile 2017, n. 47). 
La domanda deve essere inviata esclusivamente all’indirizzo: garanteinfanzia@pec.crsardegna.it.

Per “tutore volontario” si intende la persona che, a titolo gratuito e volontario, non solo voglia e sia in grado di rappresentare giuridicamente un minore straniero non accompagnato, ma sia anche una persona motivata e sensibile, attenta alla relazione con il minore, interprete dei suoi bisogni e dei suoi problemi.

Le persone selezionate saranno chiamate a frequentare un corso di formazione. Sarà data priorità ai candidati residenti e stabilmente domiciliati nelle provincie di Nuoro (compresa la Zona Omogenea Ogliastra), Sassari (limitatamente alla Zona Omogenea Olbia Tempio) e Oristano.

La partecipazione al corso è gratuita e sarà limitata ad un massimo di 30 persone. Il corso di formazione si svolgerà nel periodo compreso tra novembre e dicembre 2018 nei comuni di Nuoro – Olbia – Lanusei – Oristano. Per maggiori informazioni contattare l’Ufficio del Garante regionale per l’Infanzia e Adolescenza ai recapiti: 070.6014327 – 070.6014307.

L’Avviso è pubblicato nella pagina web del Garante:

http://www.consregsardegna.it/garante_infanzia.asp






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Minori stranieri non accompagnati: ecco il bando per il tutore volontario in Sardegna

Scade il 20 ottobre 2018 il termine ultimo per presentare la domanda di partecipazione alla selezione di soggetti idonei a svolgere, a tit...
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