Una fotografia aggiornata della tratta e dello sfruttamento dei minori in Italia, ed in particolare del sistema dello sfruttamento sessuale e della specifica vulnerabilità delle sue vittime, in larga maggioranza di origine straniera.

In Europa 1 vittima su 4 è minorenne e l’obiettivo principale dei trafficanti di esseri umani è lo sfruttamento sessuale. Sono infatti 20.500 le vittime, registrate tra il 2015 e il 2016, di questo sistema violento e senza scrupoli e il 56% dei casi riguarda la tratta a scopo di sfruttamento sessuale.

In Italia le vittime di tratta accertate sono 1.660, con un numero in costante aumento di minorenni coinvolti. Un aumento riscontrato anche direttamente dagli operatori del nostro progetto Vie d’Uscita, che nel 2018, in 5 regioni, hanno intercettato 2.210 vittime di tratta minori e neo-maggiorenni. Un numero cresciuto del 58% rispetto all’anno precedente.

Piccoli schiavi invisibili 2019

Una fotografia aggiornata della tratta e dello sfruttamento dei minori in Italia, ed in particolare del sistema dello sfruttamento sessual...

La cartella sociale del minore non accompagnato è una delle principali novità della Legge 47/2017 “Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati”.

Il principale obiettivo della cartella è migliorare il dialogo tra le istituzioni, gli enti, le associazioni e i tutori e le tutrici che insieme collaborano da anni alla costruzione di processi di inclusione per minori migranti non accompagnati.


Lo strumento “Cartella sociale” dovrebbe evitare la frammentazione delle azioni e delle informazioni, relative a ogni minore, compilate e visualizzate da tutti gli attori che a vario titolo hanno in carico gli stessi minori, rispettando sempre la privacy dei minori grazie a livelli di accesso differenziati alle diverse sezioni della cartella.

Con la cartella sociale si rendono omogenei e fruibili i dati sul percorso di ogni singolo giovane migrante.

Le singole voci della cartella e la visione complessiva sono il prodotto di percorsi di condivisione e confronto tra tutti i soggetti e di una validazione da parte dei minori stessi.

Il CIAI insieme alle organizzazioni del partenariato del progetto Ragazzi Harraga ha elaborato una piattaforma all'interno del portale del Comune di Palermo che gestirà la prima cartella sociale del territorio italiano, costruita per mettere in connessione tutti gli interventi portati avanti per ogni singolo minore, i suoi percorsi di apprendimento formale e non formale, le procedure amministrative e tutte le informazioni rilevanti, connettendole con i desideri e i progetti di ciascuno di questi giovanissimi.

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I Minori Stranieri non Accompagnati

La cartella Sociale del Minore non accompagnato

La cartella sociale del minore non accompagnato è una delle principali novità della Legge 47/2017 “Disposizioni in materia di misure di pr...
I minori stranieri non accompagnati sono agenti attivi di cambiamento, non solo soggetti destinatari di policy e servizi. È questo che chiedono per loro i minorenni stranieri non accompagnati ospiti nei centri di accoglienza in Italia.

Presentato, questa mattina, 9 luglio, al Museo dell’Ara Pacis, il rapporto di Garante per l'infanzia e Unhcr dedicato ai giovani ospiti del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.“Ascolto e partecipazione sono stati gli assi su cui è stato sviluppato il ricco e articolato piano di lavoro realizzato in questi due anni con Unhcr”: lo ha sottolineato l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Filomena Albano.

22 le strutture coinvolte, dislocate in 11 regioni, per un totale di 203 minori rifugiati; 17 anni l’età media e 22 le nazionalità di provenienza. L’80% degli adolescenti che hanno preso parte al progetto denuncia la carenza di informazioni sulle attività di orientamento e sul funzionamento della commissione territoriale; spesso a mancare è la figura del mediatore culturale. Circa la metà, poi, rileva l’assenza di adeguate attività di socializzazione, fattore che comporta la forte percezione di isolamento rispetto all’esterno. Ancora, il rapporto informa che 7 giovani rifugiati su 10 dichiarano di avere subìto forme di intolleranza e pregiudizio mentre 1 su 4 ha detto di non essersi sentito coinvolto nelle scelte relative al proprio percorso legale e che la permanenza nei centri di prima accoglienza si è protratta ben oltre i 30 giorni fissati quale tempo massimo dalla legge.

“Quasi la metà della popolazione rifugiata nel mondo è costituita da bambini, molti dei quali trascorrono tutta la loro infanzia lontano da casa – ha dichiarato Carlotta Sami -. È molto importante collaborare con i minori stessi per garantire loro protezione, rafforzando i meccanismi di partecipazione attiva nelle decisioni che li riguardano, anche attraverso la collaborazione con le autorità nazionali come Agia”.

«Alla luce dei risultati della ricerca svolta – ha illustrato il referente Unhcr per l’indagine Roberto Lucarella – nel corso del 2018 sono stati creati maggiori spazi di cittadinanza e luoghi di informazione» mediante la somministrazione «di interventi di sperimentazione, sia informali che strutturati, mirati a favorire il coinvolgimento e l’inclusione sociale». Si è operato «con focus groups realizzati con cadenza quindicinale per tre mesi presso i centri di prima accoglienza di Firenze, Pescara e Roma, favorendo la comunicazione interculturale e strutturando un percorso informativo di stampo legale e amministrativo». Una delle attività che ha portato più frutto è stato il laboratorio di fotografia perché «ha in molti casi valorizzato le doti dei ragazzi – ancora Lucarella – e soprattutto ha visto la realizzazione di una mostra che dà loro volto e voce». 
L’esposizione è stata ospitata dal 19 giugno, e avrà termine questa sera, proprio negli spazi del museo dell’Ara Pacis.
«È sicuramente importante attribuire un volto ai giovani rifugiati – ha evidenziato Carlotta Sami, portavoce Unhcr per il Sud Europa -; dei più di 20 milioni di persone in fuga nel 2018 per guerre e persecuzioni, 1 su 2 sono bambini e adolescenti, e molti di loro arrivano da soli» con una storia e «un progetto di vita carico di aspettative, rispetto al quale il diritto all’ascolto e alla partecipazione è elemento cardine imprescindibile». Agire offrendo loro protezione «equivale a restituire la dignità di persona cui spetta il godimento dei diritti fondamentali – ha aggiunto Sami -, mettendoli nelle condizioni di capire il loro percorso di accoglienza per poterlo gestire con consapevolezza e favorendo l’incontro arricchente tra pari, per dare spazio alla loro storia». Anche la presidente del Tribunale dei Minori di Roma Alida Montaldi ha sottolineato quanto «i giovani rifugiati abbiano da narrare e da dare, portando così quella ricchezza umana che tramite la formula dell’affido più di 300 cittadini della Capitale e del Lazio nell’ultimo anno si sono resi disponibili ad accogliere, con grande motivazione».

REPORT "L'ascolto e la partecipazione dei minori stranieri non accompagnati in Italia" (pdf)


Minori Stranieri non Accompagnati, agenti attivi di cambiamento

I minori stranieri non accompagnati sono agenti attivi di cambiamento, non solo soggetti destinatari di policy e servizi. È questo che c...

Il d.l. n. 113/18 (c.d. decreto Sicurezza), convertito con legge n. 132/18, ha modificato in modo rilevante le norme riguardanti l’accoglienza.

Le nuove norme e le relative circolari applicative hanno un impatto significativo rispetto all’accoglienza dei minori non accompagnati (MSNA) dopo il compimento della maggiore età.

Ecco la scheda per i tutori e gli operatori che lavorano con i minori non accompagnati, pubblicata da ASGI e INTERSOS

Scarica la scheda sui MSNA

Infine al link di seguito è disponibile il video integrale del seminario "L'impatto del c.d. decreto Salvini sui percorsi di accoglienza e regolarizzazione dei MSNA": https://www.youtube.com/watch?v=1F2yw70H2As 


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L'accoglienza dei MSNA dopo i 18 anni

Il d.l. n. 113/18 (c.d. decreto Sicurezza), convertito con legge n. 132/18, ha modificato in modo rilevante le norme riguard...
Il Washington Post, a seguito dell'elaborazione dei dati governativi sui minori trattenuti nei centri di detenzione per migranti, ha scritto che molti dei circa 2000 minori non accompagnati detenuti nelle sovraffollate strutture, da parte della polizia di frontiera degli Stati Uniti sono stati trattenuti illegalmente oltre i limiti di tempo.

La legge federale e le ordinanze del tribunale richiedono che i bambini in custodia della polizia di frontiera siano trasferiti in rifugi più ospitali non più di 72 ore dopo essere stati arrestati. Ma alcuni minori non accompagnati trascorrono più di una settimana nelle stazioni di pattuglia e nei centri di smistamento, secondo due funzionari 'dell'Ufficio federale delle dogane e della protezione delle frontiere (Cbp) e due altri funzionari governativi che hanno parlato sotto anonimato per discutere dei dati.

 Un funzionario del governo ha detto che circa la metà dei bambini detenuti - 1.000 - sono stati con la Border Patrol per più di 72 ore, e un altro ufficiale ha detto che più di 250 bambini di età pari o inferiore a 12 sono stati tenuti in custodia per una media di sei giorni. 



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Minori non accompagnati trattenuti illegalmente alla frontiera tra USA e Messico

Il Washington Post, a seguito dell'elaborazione dei dati governativi sui minori trattenuti nei centri di detenzione per migranti, ha s...
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