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LasciateCIEntare è venuta a conoscenza giovedì scorso, grazie alla denuncia della sorella, della presenza di un minore straniero non accompagnato di origine tunisina, trattenuto nel Cpr di Trapani da circa 15 giorni.

Il ragazzo è giunto in Italia il 20 gennaio 2019 ed è stato immediatamente tradotto al Cpr. Da quel momento in poi, non è stato più possibile per lui esercitare nessuno dei diritti previsti a tutela della minore età. Pur essendosi fin da subito dichiarato minore, ad oggi, la campagna non sa se sia stato nominato un tutore. L’udienza di convalida del trattenimento si è svolta alla presenza di un avvocato di ufficio circa 11 giorni fa.
La sua famiglia ha prontamente provveduto all’invio del certificato di nascita, comprovante la minore età, il giorno dopo la data d’udienza della convalida del trattenimento. Malgrado tutto questo, il minore è stato comunque trattenuto all’interno del Cpr.

"Al minore - denuncia LasciateCIEntrare - non sono state neanche prestate le cure mediche necessarie, pur presentando un evidente trauma alla clavicola, a seguito di una caduta".

"Per ciò che attiene alla violazione dei diritti dei minori - continua la campagna - si sottolinea la violazione della norma di cui all’art. 19, comma 4, del D.Lgs. n. 142 del 18 agosto 2015, che prevede che il minore straniero non accompagnato non può essere trattenuto presso i Centri di Permanenza per i Rimpatri (CPR ex CIE) e neppure accolto presso i centri governativi di prima accoglienza per richiedenti la protezione internazionale di cui all’art. 9 del D.Lgs. n. 142 del 18 agosto 2015 (ex CARA, ma anche CAS, HUB, Hotspot, anche se la norma non li cita espressamente). Di particolare rilevanza, è il diritto del minore solo, in quanto privo di un ambiente familiare idoneo, ad essere collocato presso una famiglia o in una comunità di tipo familiare. L’art. 403 del codice civile stabilisce l’obbligo della pubblica autorità di collocare in luogo sicuro il minore in stato di abbandono morale o materiale o allevato in locali insalubri o pericolosi. I MSNA, inoltre, sono titolari del diritto (e dovere) di istruzione e formazione. La mancata garanzia di adeguate misure di accoglienza e tutela nei confronti dei MSNA comporta anche la violazione di numerose norme e principi di cui alla Convenzione sui diritti del fanciullo, tra cui innanzitutto il principio del superiore interesse del minore (art. 3), richiamato agli art. 18 D.lgs 142/15 e art. 28 D.lgs. 286/98 con riferimento ai minori stranieri, il principio di non discriminazione (art. 2), gli obblighi di protezione e assistenza nei confronti dei minori privi della famiglia (art. 20) e dei minori rifugiati (art. 22), nonché del Commento Generale N. 6/2005 del Comitato sui Diritti dell’Infanzia “Treatment of Unaccompanied and Separated Children Outside Their Country of Origin”. Risultano infine violate le norme e risoluzioni comunitarie in materia di accoglienza e tutela dei MSNA, tra cui: Direttiva 2013/33/UE, artt. 23-24; Direttiva 2011/95/UE, art. 31; Comunicazione della Commissione Europea “Piano d’azione sui minori non accompagnati (2010-2014)”; Risoluzione del Parlamento europeo del 12 settembre 2013 sulla situazione dei minori non accompagnati nell’UE".

La Campagna LasciateCIEntrare ha segnalato il trattenimento illegittimo al Garante Nazionale per l’Infanzia e a quello per le persone detenute, all’Unhcr (che a sua volta ha segnalato anche a Save the Children), al Tribunale per i Minorenni ed alla Prefettura competente, al Garante per l’infanzia del Comune di Siracusa, ed è ancora in attesa che venga rilasciato.

"Il fatto - afferma la campagna contro la detenzione amministrativa - risulta essere di una gravità inaudita, e sta passando sotto il silenzio di istituzioni e media. Se il trattenimento dovesse prolungarsi ancora, e se fosse concreta la notizia che il minore si trovi collocato insieme ad altri minori all’interno di un Centro di detenzione in vista di un possibile rimpatrio, ci sarebbero gli estremi anche per numerose violazioni della C.E.D.U.".

La Campagna LasciateCIEntrare chiede che il minore in questione venga immediatamente rilasciato e gli venga data la possibilità di esercitare a pieno tutti i suoi diritti.

Minore straniero non accompagnato trattenuto al CPR di Trapani La denuncia della campagna LasciaCIEntrare

LasciateCIEntare è venuta a conoscenza giovedì scorso, grazie alla denuncia della sorella, della presenza di un minore straniero non accom...

La campagna LasciateCIEntrare presenta il rapporto sulla mobilitazione nazionale della società civile per la richiesta di accesso nei centri per migranti in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato
A seguito della pubblicazione del rapporto “Accogliere: la vera emergenza” pubblicato a febbraio 2016, la rete degli attivisti e associazioni della Campagna LasciateCIEntrare, ha continuato il monitoraggio dei centri di detenzione, di accoglienza (CAS e CARA) ed i nuovi Hotspot (ancora pressochè off-limits) presenti sul territorio nazionale. 
Il bilancio, tranne rarissime eccezioni di cui proponiamo la lettura, è estremamente negativo. In definitiva, una situazione di crollo imminente del sistema di accoglienza che denunciamo come prossimo non perché connesso all’arrivo di troppi richiedenti asilo, ma perché strutturato in maniera disomogenea, priva di programmazione, affidata alla buona o cattiva volontà dei prefetti, condizionata dalla volontà di non applicare scelte politiche intelligenti.
Molte strutture, di cui abbiamo anche evidenziato carenze ed inefficienze, sono rimaste in gestione agli stessi “imprenditori” ed enti gestori in alcuni casi coinvolti nell’inchiesta “Mafia Capitale”
Certo non mancano realtà anche virtuose, ma quello che intende fare la Campagna LasciateCIEntrare è continuare a denunciare un sistema ancora non governato, incapace di rispondere in maniera strutturata al fenomeno dell’immigrazione.
L’autunno che si prepara è una stagione di respingimenti, spesso totalmente illegali, di malaccoglienza, d’innalzamento di muri e fili spinati in tutta Europa e anche in Italia. 
A maggior ragione, crediamo che il nostro rapporto debba divenire uno strumento utile per contribuire a diffondere una corretta informazione e permettere ai cittadini di comprendere, fino in fondo, la strada che l’intero continente, non solo l’Italia, stanno percorrendo. 
In Italia e questo lo registriamo con profonda amarezza, manca una classe politica in grado di comprendere l’entità della sfida in atto e misurarsi sulla stessa con un conseguente senso di responsabilità.
Per la Campagna LasciateCIEntrare quello che si prepara sarà un anno di svolta, ci auguriamo di avere al nostro fianco chi crede nella necessità di informare ed operare correttamente per consentire a quella che chiamiamo società civile di svolgere un ruolo che da sempre cerca soluzioni, ma che al tempo stesso difende il diritto dell’informazione e della denuncia, così come il sostegno dei soggetti vulnerabili, senza per questo dover rischiare una criminalizzazione delle proprie azioni.
Buona lettura del nostro rapporto.

Campagna LasciateCIEntrare

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Report #20GiugnoLasciateCIEntrare

La campagna LasciateCIEntrare presenta il rapporto sulla mobilitazione nazionale della società civile per la richiesta di a...
Oggi a Roma nella sede della Fnsi (Federazione nazionale della stampa italiana)  è stato presentato il primo rapporto della Campagna LasciateCIEntrare, dove si denuncia la malaccoglienza italiana dei migranti. Il rapporto denominato “Accogliere: La vera emergenza” è da considerarsi come un “diario di un’urgenza”. Denuncia strutture inadeguate, personale impreparato e rischio di sfruttamento. Il rapporto è basato su ispezioni, incontri e visite di attivisti della Campagna all’interno di quei luoghi periferizzati chiamati, CIE, CAS, Sprar, Centri per MSNA, Hotspot ecc. La parte del rapporto sulla “MALAccoglienza” che più ci interessa come #minoristranierinonaccompagnati è quella relativa ai Centri per MSNA, che da almeno due anni sono in costante aumento. I minori non accompagnati come più volte scritto sulle pagine di questo blog sono i più vulnerabili tra i vulnerabili, insieme alle donne, ancora di più se “accolti” in strutture indecenti, incapaci di rispettarne l’identità, i bisogni, incapaci di comprendere e sostenere i disagi. La conseguenza inevitabile è che oltre la metà dei minori si sottraggono alle strutture, rischiando di finire nei mercati dello sfruttamento di ogni tipo, compreso quello sessuale e nell’economia illegale.

La situazione dei bambini descritta nel report è la dimostrazione del fallimento strutturale delle politiche di accoglienza in Italia e non solo. “Nei centri in cui li abbiamo incontrati ci hanno lasciato forse il dolere più forte, quello senza mediazioni e senza soluzioni”.
Molti dei minori incontrati dagli attivisti lamentano fortissime difficoltà, iniziando dal fatto che non sono previste attività organizzate, non esistono percorsi di formazione professionale, non hanno mai visto il Tutor, ammesso che sia stato nominato, non conoscono i loro diritti ecc.ecc.
Costretti per forza di cose a trascorrere buona parte della loro giornata nell’ozio.
Ci sono casi come quello del centro per Minori Comunità Mosaico - Raffadali (AG) dove si pratica la punizione. “Se, ad esempio, i ragazzi arrivano in ritardo rispetto all’orario previsto, non gli si dà il cibo o gli si toglie la possibilità di fare la telefonata di rito ai famigliari. “
Lontani dalle proprie famiglie e/o amici e senza nessuna possibilità di contatto con la realtà locale, le giornate diventano estenuanti, considerando anche che nessuno gli fornisce informazioni sui propri diritti o li orienta sulle possibilità del paese in cui si ritrovano, giustamente ci si chiede come riescano a sopravvivere in questa totale assenza di stimoli positivi.



“C’è poi il capitolo vergognoso relativo all’imposizione del prelievo delle impronte digitali ai minori ospitati al Centro Ahmed e a Gravitelli. Quello delle impronte digitali è una questione dolorosa e controversa anche in ambito Ue, duramente stigmatizzata da giuristi, dalle reti di sostegno ai migranti, ONG e associazioni antirazziste. In questi mesi, richiedenti asilo e rifugiati hanno messo in pratica in Italia azioni di disobbedienza civile contro queste pratiche fasciopoliziesche e sicuritarie; per i minori, privati di qualsivoglia sostegno giuridico e psicologico, è invece del tutto impossibile potersi esimere da esse. Sappiamo purtroppo, che questa pratica a Messina è all’ordine del giorno, realizzata anche in assenza dei tutori (o senza la nomina stessa dei tutori), e a volte i minori sono stati “accompagnati” in Questura pure da operatori-”volontari”. L’ennesima vergogna di una città che non ha mai voluto misurarsi seriamente con la falsa emergenza sbarchi e che ha consentito a partire dalle sue principali istituzioni (Prefettura, Questura, Università, ente locale) l’esistenza da più di due anni di lager per rifugiati come la Tendopoli dell’Annunziata e la (ex) caserma di Bisconte; del Centro Ahmed (ex Ipab) dove sono stipati oltre 200 minori e, dal 3 settembre 2015, perfino di una gelida palestra comunale (Gravitelli) dove sino a venerdì 9 ottobre (2015,ndr) c’erano perfino bambini di 10 anni di età.”
Quanto descritto nel rapporto ovviamente non è una generalizzazione, ma la fotografia di un sistema di accoglienza che non funziona. Questo sistema di MALAccoglienza è pensato per fare affari, Mafia Capitale docet. Il sistema di accoglienza dovrebbe essere ripensato in maniera strutturale, iniziando dalla trasparenza, dalla legalità e dalla dignitosa accoglienza dei migranti, ancor più se minori e non accompagnati.


Leonardo Cavaliere

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Minori “MALAccolti” diario di un’urgenza.

Oggi a Roma nella sede della Fnsi (Federazione nazionale della stampa italiana)  è stato presentato il primo rapporto della Campagna...
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