I minori stranieri nati in Italia nel 2012 sono 79.894, quasi il 15 per cento di tutte le nascite. Considerando anche i ricongiungimenti, essi rappresentano un quinto della popolazione straniera residente. Ma non tutti riescono a diventare italiani
ROMA – Sono circa 80 mila (79.894) i bambini stranieri nati in Italia nel 2012 (il 14,9 per cento di tutte le nascite), cui si affiancano i 26.714 figli di coppie miste (il 5 per cento del totale). Nell’insieme, tra nati in Italia e ricongiunti, i minori stranieri nel paese sono oltre un milione: non comunitari sono 908.539 (il 24,1 per cento dei soggiornanti) e si può stimare che almeno 250 mila siano i comunitari. Lo sottolinea il dossier statistico immigrazione 2013 realizzato dal Centro studi e ricerche Idos per Unar e presentato oggi a Roma.
ROMA – Sono circa 80 mila (79.894) i bambini stranieri nati in Italia nel 2012 (il 14,9 per cento di tutte le nascite), cui si affiancano i 26.714 figli di coppie miste (il 5 per cento del totale). Nell’insieme, tra nati in Italia e ricongiunti, i minori stranieri nel paese sono oltre un milione: non comunitari sono 908.539 (il 24,1 per cento dei soggiornanti) e si può stimare che almeno 250 mila siano i comunitari. Lo sottolinea il dossier statistico immigrazione 2013 realizzato dal Centro studi e ricerche Idos per Unar e presentato oggi a Roma.
Il rapporto sottolinea che nell’insieme i minori rappresentano oltre un quinto della popolazione straniera residente (il 22 per cento alla fine del 2010, di cui il 14 per cento con meno di 14 anni), a fronte di una quota che si attesta intorno a un sesto se si considera la popolazione complessiva (16,9% alla stessa data). Se si considerano poi i soli cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti all’inizio del 2013 (quasi 3,8 milioni), tra essi i minori sono invece poco meno di un quarto (24,1 per cento , pari a 909mila persone) e risultano lievemente in crescita rispetto all’anno precedente (23,9 per cento 868mila). “La loro presenza – sottolinea il dossier – è senza dubbiovantaggiosa per gli andamenti demografici italiani, e attesta i percorsi di radicamento familiare intrapresi dai migranti e, parallelamente, racconta di ragazzi e ragazze cresciuti (o che crescono) in Italia al fianco dei coetanei italiani, non sempre riuscendo ad acquisire un analogo status di cittadinanza”. Nel 2011 sono state registrate 56.148 acquisizioni di cittadinanza (nove su dieci relative a immigrati non comunitari). La più gran parte di esse (25.079) è stata ottenuta per lunga residenza e un’altra quota importante (14.744) per matrimonio. Per il resto, le acquisizioni hanno riguardato anzitutto i minori diventati italiani perché i genitori hanno trasmesso loro il diritto di cittadinanza, oppure persone nate nel nostro paese che, in possesso dei requisiti necessari, ne hanno fatto richiesta al raggiungimento della maggiore età. Tali categorie hanno ottenuto 10.013 riconoscimenti di cittadinanza, i minori circa 8.000 acquisizioni
Per quanto riguarda i matrimoni misti, nel 2011 sono stati 18.005, l’8,8 per cento di tutte le unioni celebrate nell’anno, quelli con entrambi gli sposi stranieri 8.612 (4,2 per cento). Per i ricongiungimenti familiari sono stati rilasciati 81.322 visti nel 2012 (quasi pari agli 83.493 del 2011) e i motivi familiari incidono ormai per il 40,9% sui non comunitari titolari di un permesso a scadenza e per il 44,3% sui nuovi permessi rilasciati nel 2012. Inoltre, continuano a crescere, tra i non comunitari, i soggiornanti di lungo periodo, autorizzati a una permanenza a tempo indeterminato: oltre due milioni di persone, pari al 54,3 per cento del totale (otto punti percentuali in più rispetto al 2010), una quota che raggiunge o sfiora i due terzi per diverse collettività (Macedonia, Bosnia-Erzegovina, Albania, Tunisia, Marocco e Senegal) e non arriva al 40 per cento per altre (la Moldavia, ad esempio).
Fonte: www.agenzia.redattoresociale.it
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