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In una mossa controversa, la Germania sta considerando di aprire due centri d’accoglienza in Marocco per i minori rimpatriati. Secondo un documento trapelato dall’Ufficio Federale per le Migrazioni e i Rifugiati e citato da un quotidiano tedesco, i centri potrebbero accogliere fino a 200 bambini e sarebbero gestiti in collaborazione con delle ONG marocchine.

Le condizioni entro le quali questi centri opererebbero non sono state specificate nel dettaglio. Ma lo scopo sembra essere quello di permettere al governo di rimpatriare i minori senza violare la legge tedesca sull’immigrazione. Il German Residence Act specifica che il rimpatrio di un minore può essere effettuata solo nel caso in cui il minore venga affidato a un membro della famiglia, a un tutore che abbia il diritto legale di assistenza e custodia o a un centro di accoglienza appropriato.

Questo piano farebbe parte della strategia della cancelliera tedesca Angela Merkel per velocizzare l’allontanamento dei migranti irregolari dal territorio tedesco. Nel 2016, la Germania e il Marocco hanno stretto un accordo per collaborare sul rimpatrio dei migranti marocchini. Il governo tedesco ha anche cercato di approvare una legge che dichiara Marocco, Tunisia e Algeria “paesi d’origine sicuri” per facilitare l’espulsione dei migranti la cui richiesta d’asilo è stata respinta. Questa legge era stata approvata dal Bundestag nel 2016, ma è poi stata respinta dal Bundesrat nel 2017 perché i motivi per considerare i tre stati maghrebini come paesi sicuri erano stati giudicati troppo deboli dai partiti d’opposizione.

La Spagna ci aveva già provato in passato

Ricorrere ai centri d’accoglienza per rimpatriare i minori marocchini evoca un’idea simile lanciata dalla Spagna nel 2005.

Questi centri dovevano accompagnare l’applicazione del memorandum d’intesa firmato da Spagna e Marocco nel 2003 per il rimpatrio dei minori non accompagnati. Dalla fine degli anni ’90 infatti, un flusso di minori marocchini ha tentato di raggiungere la Spagna attraversando lo stretto di Gibilterra o raggiungendo le enclaves spagnole di Ceuta e Melilla.

Tra il 2005 e il 2006, la Comunità Autonoma di Madrid lanciò un progetto per la creazione di due centri di accoglienza – uno vicino a Tangeri, l’altro vicino a Marrakesh – per ospitare minori non accompagnati rimpatriati. Il progetto ricevette l’appoggio finanziario dell’UE. Nel 2006, la Catalogna promosse un programma per assistere il ritorno volontario dei minori in Marocco. L’AECID – Agenzia Spagnola di Cooperazione allo Sviluppo – e l’Andalusia lanciarono due progetti rispettivamente nel 2006 e nel 2007 per costruire centri per la protezione dei minori nel Nord del Marocco e nella regione della Tadla Azilal.

Rinforzare le capacità del sistema marocchino di protezione dell’infanzia mirava in primo luogo a prevenire la migrazione irregolare dei minori. Ma come nel caso della Germania, costituiva anche una maniera per permettere il rimpatrio dei minori nei centri gestiti dal sistema di protezione dell’infanzia del paese d’origine, opzione contemplata dalla legge spagnola sull’immigrazione.

All’epoca, la società civile contestò ampiamente la strategia spagnola a causa dei limiti che poneva in materia di rispetto dei diritti umani. Ricorrere ai centri d’accoglienza mirava chiaramente più alla facilitazione dei rimpatri piuttosto che a garantire il rispetto dell’interesse superiore dei minori. Quest’ambiguità era ancora più evidente vista la debolezza delle istituzioni marocchine di assistenza. Un rapporto pubblicato nel 2008 da Human Rights Watch sosteneva che “il sistema marocchino di protezione dell’infanzia non è pronto a prestare assistenza adeguata ai bambini rimpatriati dalla Spagna”.

Nel 2005 la sede marocchina di Unicef aveva ufficialmente scoraggiato la Spagna dal ricorrere ai centri d’accoglienza per i minori rimpatriati. Il loro rapporto segnalava infatti il rischio che questo sistema avrebbe prodotto un’accelerazione delle espulsioni dei minori, senza salvaguardare il loro interesse superiore.

Non è ben chiaro quanti minori marocchini siano stati rimpatriati tramite questi centri, o se questi centri siano mai stati effettivamente utilizzati per questo scopo. Probabilmente a causa delle pressioni della società civile, i due centri promossi dalla Comunità Autonoma di Madrid furono riconvertiti in strutture per la protezione dei minori marocchini marginalizzati al fine di promuovere la “prevenzione della migrazione irregolare”.

Dalla fine degli anni 2000, l’urgenza di legare i progetti di cooperazione al rimpatrio dei minori marocchini si è affievolita. Questo fu in parte dovuto a un taglio al budget della cooperazione spagnola allo sviluppo ma anche a discussioni interne alle autorità spagnole su come lavorare su temi di migrazione e sviluppo. Tuttavia, nel giugno 2017, un politico spagnolo ha cercato di rilanciare l’idea dei centri d’accoglienza durante un tentativo di riprendere i negoziati con le autorità marocchine per il rimpatrio dei minoripresenti nell’enclave spagnola di Melilla. Il politico non ha chiarito se l’intenzione sarebbe di ricorrere ai vecchi centri o di aprirne di nuovi.

Nell’interesse del minore

Come soggetti vulnerabili, i minori non accompagnati hanno diritti che rendono più difficile il loro rimpatrio. L’articolo 3 della ConvenzioneInternazionale sui Diritti dell’Infanzia – che è stata ratificata sia dalla Spagna che dalla Germania - chiarisce che “il superiore interesse” del bambino deve avere la priorità nelle decisioni prese dalle autorità. E’ quindi legittimo chiedersi se espellere un minore ricorrendo ai centri di accoglienza non violi questa convenzione.

Date le incredibili somiglianze tra questi due casi, la Germania dovrebbe seriamente prendere in considerazione le critiche espresse dalla società civile sul caso spagnolo dieci anni fa. Il rischio è che i minori non accompagnati vengano criminalizzati come migranti irregolari piuttosto che riconosciuti come bambini che hanno diritto alla protezione.

Autore:
Lorena Gazzotti

PhD student
Centre of Development Studies
University of Cambridge


Traduzione: Lorena Gazzotti

Articolo Originale apparso su TheConversation.com

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I Minori Stranieri non Accompagnati

Sul rimpatrio dei minori, la Germania non impara dagli errori del passato

In una mossa controversa, la Germania sta considerando di aprire due centri d’accoglienza in Marocco per i minori rimpatriati . Secondo ...
In pieno inverno Tu staresti senza riscaldamento? Faresti per tutto l’inverno la doccia fredda?

MAFIA CAPITALE: I centri per minori, centri di violazione dei diritti umani

In pieno inverno Tu staresti senza riscaldamento? Faresti per tutto l’inverno la doccia fredda?

Nei giorni scorsi sono sbarcati sulla Costa Jonica Calabrese, e precisamente a Riace, circa 44 immigrati, di cui 13 minori stranieri non accompagnati.
I maggiorenni, circa 31, nella giornata di ieri sono stati trasferiti nel centro di accoglienza di Lamezia Terme per accertare la loro provenienza.

Gli immigrati in Italia. Storie di ordinaria deprivazione

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Centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati; un'iniziativa lodevole, se il solito nepotismo all'italiana non la facesse da padrone anche nel sociale.

Questo è quanto lamentano alcuni cittadini della molisana cittadina di Sant'Agapito.

Parentopoli e Amicopoli al Centro per Minori Stranieri non Accompagnati

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Il ministro Riccardi, facendo riferimento ai minori stranieri non accompagnati, lancia l'allarme sulle criticità del tema e dice che "Occorre investire nella qualità della prima accoglienza”. 
Poi aggiunge: “Sono i più esposti al rischio di marginalizzazione ed esclusione sociale nell'ambito di politiche in cui prevale l'esigenza di sicurezza''. 

Attenzione: ci sono anche i minori stranieri non accomapagnati

Il ministro Riccardi, facendo riferimento ai minori stranieri non accompagnati , lancia l'allarme sulle criticità del tema e dice che ...
Vile intimidazione contro la comunità  di don Giacomo Panizza che ha sede a Lamezia Terme in un edificio confiscato alla cosca Torcasio. 
Dopo gli attentati del periodo natalizio anche nel periodo pasquale ignoti vigliacchi hanno sparato colpi di pistola contro la saracinesca al piano terra della comunità.

"Queste sono cose stressanti e sarebbe importante capire le cause perché così non sappiamo come muoverci, chi denunciare ed a chi dire di smetterla". Così don Giacomo Panizza ha commentato la nuova intimidazione portata a termine contro la sede della sua comunità, a Lamezia Terme.

La sede ospita un centro per l'assistenza ai disabili e ai minori stranieri non accompagnati. 

"Noi, comunque - ha aggiunto don Panizza - proseguiamo nelle nostre attività e non torniamo indietro perchè ciò che facciamo lo facciamo perchè la gente ha bisogno di questo tipo di servizi e di attività e non li lasceremo da soli".


LEONARDO CAVALIERE

La 'ndrangheta colpisce nuovamente la comunità per minori stranieri non accompagnati

Vile intimidazione contro la comunità  di don Giacomo Panizza che ha sede a Lamezia Terme in un edificio confiscato alla cosca Torcasio.  D...
In English below
La situazione dei migranti giunti nei giorni scorsi a Lampedusa e "ospitati" nel residence Le villette di Cala Creta si fa sempre più critica, infatti dal 26 marzo hanno iniziato uno sciopero della fame per protestare contro la prolungata permanenza del "Centro di Accoglienza".
I migranti (circa 300), giunti sull'isola in tre distinti sbarchi, prevalentemente di origine somala non sono ancora stati trasferiti, tra loro anche moltissimi minori.

Lampedusa: Migranti in sciopero della fame. Molti i minori/ Lampedusa: Child detention and hunger strike

In English below La situazione dei migranti giunti nei giorni scorsi a Lampedusa e "ospitati" nel residence Le villette di Cala ...
E' stata chiusa dai Nas di taranto una struttura abusiva che ospitava 24 extracomunitari, a seguito della segnalazione pervenuta all'Arma da parte di funzionari dei Servizi Sociali di Manduria (TA).
La coop "Solidarietà", di Erchie (TA), che gestiva la struttura percepiva una retta per ciascun ospite pur non avendo ottenuto alcuna autorizzazione.

La Malaccoglienza

E' stata chiusa dai Nas di taranto una struttura abusiva che ospitava 24 extracomunitari, a seguito della segnalazione pervenuta all...
Nella giornata di ieri e dopo circa 3 mesi(16 agosto) c’è stato un nuovo sbarco di migranti provenienti dalla Libia.

Anche un bambino nella "carretta del mare", nato durante il viaggio; all'arrivo è stato trasferito con la Mamma all'Ospedale di Agrigento, dopo essere stato soccordo al poliambulatorio di Lampedusa.

Nel Report pubblicato ieri da Save the Children vi sono snocciolati i dati dell'emergenza:

2.737 i minori sbarcati a Lampedusa dall’inizio dell’anno;
2.599 i minori stranieri non accompagnati. 

600 sono accolti in strutture di accoglienza temporanea (SAT), in attesa di essere collocati in Vere  strutture di accoglienza. 

2.737 i minori approdati a Lampedusa dall’inizio dell’anno

Nella giornata di ieri e dopo circa 3 mesi(16 agosto) c’è stato un nuovo sbarco di migranti provenienti dalla Libia. Anche un bambino ne...

Ad Aidone (EN), sono stati trasferiti presso il Centro di Accoglienza Temporaneo Casa Zingale – Aquino, nella giornata del 20 settembre, 20 Minori Stranieri non Accompagnati di età compresa tra i 14 e i 17 anni provenienti dal Nord Africa (Nigeria, Tunisia, Mali, Guinea, Costa D’Avorio, Senegal, Niger e Burkina Faso), tutti precedentemente ospitati presso il Centro di Accoglienza di Piana degli Albanesi (PA).

Il Centro di Accoglienza Aidonese avrà il compito di fornire un collocamento sicuro ai minori, organizzato con tutti i servizi e con le necessarie professionalità per garantire assistenza sociale, sanitaria e legale con il supporto di mediatori linguistici e culturali, educatori, personale osa e volontari che oltre a dare assistenza, seguiranno i ragazzi sotto il profilo relazionale e ricreativo promuovendo attività di socializzazione e di inserimento sociale, avvalendosi anche della collaborazione di associazioni di volontariato.

La struttura inoltre avrà il compito di gestire temporaneamente l'emergenza in attesa che i MSNA vengano trasferiti alle strutture definitive.

20 Minori stranieri non accompagnati a Casa Zingale - Aquino di Aidone

Ad Aidone (EN), sono stati trasferiti p resso il Centro di Accoglienza Temporaneo Casa Zingale – Aquino , nella giornata del 20 settembre, ...
Nel Pomeriggio è scoppiato un incendio di vaste proporzioni nel Centro di “Accoglienza” di Lampedusa(foto), dove sono stipati oltre 1300 immigrati.
Non era difficile prevedere che prima o poi, in un Lager come quello di Lampedusa, a causa del sovraffollamento, della promiscuità tra adulti, minori, nuclei familiari e donne sole e delle forte tensioni che ciò provoca, sarebbe scoppiata una rivolta di tali proporzioni.
Il rogo è stato appiccato da immigrati che ormai da tempo erano esasperati “ospiti” della struttura.
Ormai unico metodo per far sentire la propria voce e far conoscere alla classe politica e alla popolazione indifferente le problematiche dell'”accoglienza”. Non è la prima volta che il centro di accoglienza viene dato alle fiamme. Un episodio analogo, con danni consistenti
alla struttura, si era registrato anche nel febbraio del 2009.
Gli extracomunitari, da giorni, anzi da mesi stanno protestando per chiedere il trasferimento “in continente”, in strutture di vera accoglienza.
Circa 800 gli immigrati erano riusciti a fare perdere le loro tracce ma sono stati rintracciati dai carabinieri in vari luoghi dell'isola.
La nube di fumo sollevatasi ha investito anche il centro abitato, arrivando fin sopra l'aeroporto che è stato momentaneamente chiuso.
"Il Cie è interamente devastato, è tutto bruciato, non esiste più e non può più ospitare un solo immigrato" ha dichiarato il sindaco di Lampedusa Bernardino de Rubeis.
"Ora Lampedusa non ha più un posto. E' urgente che il governo intervenga dopo tanto immobilismo. Avevamo avvertito tutti su quello che poteva succedere ed è accaduto". E ancora: " Questo è uno scenario di guerra. C'è una popolazione che non sopporta più, vuole scendere in piazza con i manganelli e difendersi da sola, perché chi doveva tutelarla non l'ha fatto".
Gli immigrati sono stati tutti radunati al campo sportivo, sotto la sorveglianza delle forze dell'ordine, e soltanto alcuni, in serata, sono stati trasferiti con un volo militare.

L'esasperazione fa corto circuito a Lampedusa.

Nel Pomeriggio è scoppiato un incendio di vaste proporzioni nel Centro di “Accoglienza” di Lampedusa (foto), dove sono stipati oltre 1300...
Save the Children lancia l'appello sull'urgenza di garantire una adeguata e tempestiva sistemazione in adeguate strutture di accoglienza dei Minori Stranieri non accompagnati e dei minori in genere sbarcati a Lampedusa.
Negli ultimi due giorni sull'isola sono avvenuti otto sbarchi prevalentemente proveniente dalle coste Tunisine, dei numerosi arrivi 58 sono minori stranieri non accompagnati e 4 accompagnati, tutti di nazionalità tunisina. L'età dei Minori è tra 17 anni e i 16 anni, ma ci sono anche minori di 15 anni. Il numero complessivo dei Minori stranieri non accompagnati presenti nella ex Base Loran ad oggi sono 118, mentre 5 sono i minori accompagnati.
L'ONG precisa che le condizioni igienico – sanitarie e alloggiative sono molto critiche. Infatti, i Minori stranieri non accompagnati sono costretti a dormire all'aperto e i servizi igienici sono in numero non adeguato per rispondere alle esigenze delle persone “ACCOLTE”.
Altra problematica è la promiscuità tra adulti, minori, nuclei familiari e donne sole. Il prolungato sovraffollamento è causa di forti tensioni cui i minori assistono ripetutamente.
Raffaela Milano, Direttore dei Programmi Italia Europa di Save the Children, ha affermato:
«Le condizioni di accoglienza sull’isola rimangono molto critiche: le strutture che attualmente ospitano i minori sia accompagnati che non accompagnati non possono garantire standard minimi di accoglienza, soprattutto in situazioni di permanenza prolungata», aggiungendo che «Il trattenimento dei minori presso il CPSA e la ex Base Loran di Lampedusa, inoltre, si configura come una limitazione della libertà personale e pertanto, come reiteratamente richiesto da Save the Children, le autorità competenti devono garantire immediatamente ai minori di uscire da tali strutture per compiere attività all’esterno».
Pur essendo stato garantito il trasferimento di oltre 750 minori da parte delle autorità la situazione, come evidenzia Save the Children, rimangono troppo lenti.
L'ONG, a cui si unisce anche minoristranierinonaccompagnati.blogspot.com, chiede che vengano garantiti trasferimenti rapidi in strutture di alloggio definitive, indispensabili per l'avvio del “percorso di integrazione ed efficace protezione”.

Sempre più inadeguate le condizioni dei Minori stranieri non accompagnati nell'ex base Loran di Lampedusa.

Save the Children lancia l'appello sull'urgenza di garantire una adeguata e tempestiva sistemazione in adeguate strutture di accogl...
La Protezione Civile ha reso noto che gli ultimi 53 migranti provenienti dalle coste libiche che si trovavano nel Centro di prima accoglienza di Lampedusa sono stati trasferiti nella mattinata del 9 settembre verso le strutture regionali previste dal Piano di Accoglienza nazionale gestito dalla Struttura del Commissario delegato per l'emergenza umanitaria. 
Ha poi sottolineato che hanno lasciato l'isola  anche 40 cittadini tunisini e 76 minori stranieri non accompagnati, che verranno accolti in strutture (in Calabria, Sicilia e Lombardia) appositamente individuate dal Soggetto Attuatore - Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali al fine di assicurare la tutela degli interessi del minore.

Al momento, però, restano sull'isola 70 minori non accompagnati che saranno trasferiti non appena si renderanno disponibili luoghi adeguati per l'accoglienza. 

Trasferiti da lampedusa 76 minori stranieri non accompagnati

La Protezione Civile ha reso noto che gli ultimi 53 migranti provenienti dalle coste libiche che si trovavano nel Centro di prima accoglienz...

Il Commissario delegato per l’emergenza umanitaria Franco Gabrielli “ha piena consapevolezza della problematica legata ai minori stranieri non accompagnati giunti in Italia nell’ambito dell’eccezionale afflusso di migranti dalle coste nordafricane, fatto per il quale è costantemente in contatto con le organizzazioni umanitarie presenti nelle strutture e con le quali è stato possibile, in questi mesi, superare diversi ostacoli.”
Al momento a Lampedusa ''sono presenti quattro bambini accompagnati, facenti parte di due nuclei familiari distinti. Il trasferimento in altre strutture di uno di questi nuclei familiari non e' stato a oggi possibile per il fatto che uno dei due genitori e' sottoposto a cure mediche mentre l'altro e' in attesa di determinazioni da parte della magistratura; il secondo nucleo familiare sara' trasferito quanto prima, non appena si renderanno disponibili posti in una struttura adeguata''.
A fronte di 2.467 minori non accompagnati arrivati a Lampedusa dall’inizio dell’anno, sono 201 quelli accolti attualmente nelle strutture dell’isola. Al fine di una gestione quanto più in linea con le procedure ordinarie dell’accoglienza dei minori, il Commissario delegato per l’emergenza umanitaria, con un decreto del 18 maggio ha nominato come Soggetto Attuatore per l’assistenza nei confronti dei minori stranieri non accompagnati il Responsabile Immigrazione (Direttore Generale) del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dicastero da cui dipende il Comitato per i minori stranieri, la cui funzione è quella di predisporre le partenze non appena si rendono disponibili luoghi adeguati per l'accoglienza.
Sulla condizione dei bambini a lampedusa clicca qui

201 i minori stranieri non accompagnati presenti a Lampedusa

Il Commissario delegato per l’emergenza umanitaria Franco Gabrielli “ha piena consapevolezza della problematica legata ai minori stranieri...

Nel comune di Milazzo, “l'accoglienza” dei Minori Stranieri non Accompagnati paga due euro e mezzo al giorno a persona.
La cittadina Siciliana “campione di accoglienza” ha vinto la “gara di solidarietà” lanciata dal Ministero delle Politiche sociali per ospitare i MSNA. Infatti, dal 12 luglio u.s. Vengono “ospitati” circa una ventina di giovani scampati miracolosamente a fame e guerre che stanno lacerando il continente Africano.
Il sindaco, Carmelo Pino, “dalle idee un po' confuse” in quanto a capo di una coalizione che unisce finiani e sinistra radicale, passando per ex forzisti, autonomisti, centristi di varia natura e Pd, con entusiasmo dice: “Siamo uno dei pochi comuni in Sicilia che hanno offerto la propria disponibilità a far parte del piano di evacuazione dell’isola di Lampedusa approntato dal governo, in collaborazione con la Protezione civile, portando avanti un’alleanza con il terzo settore”.
L'eccesso di solidarietà, la bontà, l'ospitalità di questa “colorita e assortita” amministrazione comunale viene fatta pagare cara alla Coop. Utopia, che ha in affidamento i minori immigrati. Infatti, la “colorita e assortita” amministrazione in tempi record vista la rilevanza del progetto ha concesso sempre per la Su richiamata “Solidarietà, bontà ed ospitalità” un immobile di sua proprietà a titolo di comodato d'uso gratuito!!!
Ma magari!!!!!
I filantropi del comune hanno autorizzato in men che non si dica la “locazione transitoria” di due unità abitative con una superficie utile coperta di 380,96 mq, più 198 mq di cortile e 36,98 di balconi e terrazzo.
Utopia, che riceve 67 euro al giorno per ogni minore, dovrà versare al Comune un canone mensile di 1.501,96 euro, con “rate anticipate”. Moltiplicato per i cinque mesi di durata del contratto (dall’1 agosto al 31 dicembre 2011), l’“accoglienza” dei giovani immigrati consentirà entrate nelle casse comunali per 7.502 euro, denaro che sarà decurtato dagli interventi a loro favore (cibo, servizi, formazione, ecc.). Due euro e mezzo in meno per ogni minore al giorno in nome della solidarietà al contrario, non quella del dovere morale degli enti locali a cofinanziare l’ospitalità dei rifugiati ma quella dei migranti “accolti” per contribuire a ridurre i deficit finanziari.
Ritengo non sia degno dello spirito di accoglienza dei milazzesi che invece di mettere gratuitamente a disposizione dei ragazzi le strutture necessarie al loro ricovero, il Comune si faccia pagare per ospitarli”, afferma Antonio Isgrò, consigliere comunale di Sinistra Ecologia e Libertà.
In virtù del fatto che il piano di risanamento economico dell’ente, recentemente approvato, impedisca di dare gratis in comodato i locali di sua proprietà, assistiamo all’indecoroso trattamento riservato alla cooperativa Utopia che, nonostante la difficile e impegnativa presa in carico per la permanenza dei giovani africani, si vede costretta a pagare pure un esoso canone al Comune. In sede di discussione dell’atto, avevo presentato un emendamento che proponeva di concedere gratuitamente l’uso dei locali comunali per le finalità sociali. Il parere negativo dei dipartimenti furono una delle ragioni che mi spinsero a non votare il piano. Il tessuto sociale milazzese non può permettersi di chiudersi in dannose restrizioni che vanno contro il semplice buon senso”.
Dal canto loro, i MSNA per ricambiare alla filantropia di questa amministrazione pro-immigrati ha annunciato per voce degli amministratori che avrebbero compiuto delle prestazioni “volontarie” a favore dell’ente locale.
Pronto è apparso, in data 2 agosto, sul sito del Comune di Milazzo il comunicato:
Bonificata l’area monumentale all’interno del Gran Camposanto”.
L’intervento di pulizia straordinaria – prosegue la nota - è stato eseguito però dai giardinieri comunali e dai 27 ragazzi (7 sono ospiti a Santa Lucia del Mela n.d.a.) provenienti dai paesi del Nord d’Africa che da alcune settimane si trovano nella città del Capo. Muniti di rastrelli, pale ed altri strumenti per la rimozione delle erbacce, i ragazzi hanno lavorato con grande impegno e con grande entusiasmo, nonostante il gran caldo, restituendo decoro ad una zona che deve essere mantenuta in queste condizioni”.
Infine il commento dell’assessore all’ambiente, Maurizio Capone, “promotore dell’iniziativa”: “Si tratta di un momento di apertura della nostra città a questi ragazzi al fine di favorire quel processo di integrazione che è stato richiesto alle località che li accolgono. Si tratta in prevalenza di giovani, rimasti orfani e in condizioni economiche difficili, ma con tanta volontà di fare qualcosa per la comunità che li ospita anche per imparare un mestiere. Adesso contiamo di organizzare altre iniziative legate sempre al miglioramento dell’arredo urbano e al decoro di Milazzo. Quanto alla bonifica del cimitero ritengo che fosse una necessità visto che da anni non veniva fatta”.
Come se non bastasse gli “ospiti” migranti sono stati utilizzati per la pulizia di aiuole e antiche scalinate della città.
Sarebbe divertente, se non fosse drammaticamente triste, indagare con chi, nella circostanza, si siano integrati i nostri giovani ospiti e, tuttavia, i fatti dimostrano la leggerezza, la superficialità e l’assoluta mancanza di sensibilità del nostro primo cittadino e dei suoi sodali”, ha commentato l’avvocato Giovanni Formica, presidente di DeM – Democratici e Milazzesi, già candidato a sindaco per il centro-sinistra. “Siamo cresciuti nel convincimento che l’integrazione fosse un processo che si nutre dello scambio e del confronto tra le culture, che alimenta la conoscenza e conduce all’apprezzamento dell’altro ed invece impariamo oggi che si raggiunge in un cimitero a suon di pale e rastrelli”, aggiunge Formica. “Il nostro gruppo consiliare ha formalizzato un accesso agli atti del Comune per verificare se tra le attività di accoglienza siano previste quelle nelle quali sono stati impiegati i minori e se, conseguentemente, siano state assicurate tutte le tutele alle quali ha diritto chi svolge un’attività lavorativa per conto di una Pubblica Amministrazione”.
Dal canto suo, la Cooperativa sociale Utopia respinge ogni addebito difendendo il proprio operato.
La nostra è una struttura-ponte”, cioè un centro di prima accoglienza dove i minori provenienti da Lampedusa risiederanno per lo stretto tempo necessario ad individuare alloggi definitivi”, spiega Francesco Giunta, presidente di Utopia.
La creazione delle strutture-ponte per l’accoglienza temporanea dei minori stranieri non accompagnati nasce a seguito delle ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3933 del 13 aprile 2011 e n. 3048 del 20 giugno ed in conseguenza dell’enorme afflusso di migranti (più di 2.000 minori) in Sicilia. I nostri ospiti sono di età compresa tra i 14 e i 17 anni e provengono in buona parte da Mali e Ghana, ma anche da Ciad, Burkina Faso, Benin, Senegal e Costa d’Avorio”. “Attorno a questa esperienza – aggiunge Giunta - si è attivata una rete di solidarietà che ha coinvolto alcune parrocchie e associazioni locali, la Chiesa Evangelica, i Servizi della Medicina di base dell’ASL, l’Agesci, il Centro Sportivo Italiano, decine di giovani e meno giovani che hanno chiesto di dare una mano, hanno portato indumenti e generi alimentari”.
I nostri ragazzi non stanno svolgendo alcuna attività lavorativa in senso stretto, perché quelle svolte assieme ai giardinieri del Comune sono per noi attività di educazione al lavoro che hanno esclusivamente degli obiettivi formativi. Sono esperienze che io chiamerei di cittadinanza attiva, in termini di puro volontariato. Perché non comprendere che i nostri amici dalla pelle scura hanno un forte desiderio di sentirsi protagonisti di attività che in parte conoscono e che in parte potranno contribuire ad accrescere il loro patrimonio di esperienze personali? Tranquillizziamo infine sugli aspetti amministrativi ed assicurativi. L’attività di accoglienza presso la struttura-ponte è gestita in stretto collegamento con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e monitorata costantemente dall’associazione umanitaria Save the Children”, spiega il Presidente di Utopia.
Sarà, ma a noi di minoristranierinonaccompagnati.blogspot.com non ci sembra affatto il modo corretto per ACCOGLIERE dei MSNA che avrebbero necessità di veri “percorsi educativi e formativi”.

ACCOGLIENZA A PAGAMENTO

Nel comune di Milazzo, “l'accoglienza” dei Minori Stranieri non Accompagnati paga due euro e mezzo al giorno a persona. La cittadina S...
Presentati al sindaco di Mazzarino (Tp), i nuovi minori rifugiati politici arrivati in citta' dal centro di prima accoglienza di Pian del lago di Caltanissetta ed ospiti dell'associazione ''I Girasoli''. Da 15 minori, ospiti allo stato attuale presso l'associazione ''I Girasoli'', si e' passati da giovedi' a trenta minori. ''Sono il vostro papa', il vostro tutor legale- ha detto il sindaco Vincenzo D'Asaro ai 15 minori- di tutto quello che farete ne rispondero' io, sono fiducioso in voi e speriamo che si possa aprire una nuova pagina della vostra vita, sicuramente qui troverete la giusta accoglienza''. 

Altri 15 MSNA ospiti a Mazzarino(TP)

Presentati al sindaco di Mazzarino (Tp), i nuovi minori rifugiati politici arrivati in citta' dal centro di prima accoglienza di Pian de...


L'accordo con il governo di Kuala Lumpur è naufragato. Lo scorso 8 agosto, l'Alta Corte d'Australia ha deciso la sospensione a tempo indeterminato dei trasferimenti di rifugiati verso la Malaysia, frutto di un controverso accordo tra i due Paesi per risolvere il problema dei flussi di migranti irregolari. Un duro colpo per la premier laburista Julia Gillard, ormai ai minimi della popolarità, e per il governo australiano che tenta da tempo di cavalcare soluzioni "deterrenti" che scoraggino i profughi a partire. La Malaysia, che non ha firmato la Convenzione di Ginevra per i rifugiati, avrebbe dovuto costituire l'ultima frontiera per i people-boat, impedendo lo sbarco in Australia. L'esternalizzazione della questione immigrazione, però, resta l'asse della politica nazionale. Così, dopo lo stop dell'Alta Corte, il governo di Canberra si è rivolto alla vicina Papua Nuova Guinea. Ieri, con la stretta di mano tra l'Alto commissario australiano in Papua Nuova Guinea Ian Kemish e il ministro degli Affari esteri e dell'immigrazione Ano Pala, si è conclusa la trattativa tra i due Paesi: in cambio di cospicue sovvenzioni, nell'isola di Manus sorgerà un nuovo centro di detenzione per richiedenti asilo.

Il progetto, però, non vedrà la luce prima di molte settimane, come confermato dal ministro dell'immigrazione australiano Chris Bowen alla radio Abc. Secondo il responsabile, inoltre, «nella struttura non si prevede alcun intervento di agenzie internazionali come l'Unhcr», l'Agenzia Onu per i rifugiati. L'importante è che «l'Australia giochi un ruolo nell'amministrazione del centro». Sull'isola di Manus, in realtà, era stata già costruito un centro di detenzione tra il 2001 e il 2004 durante il governo del premier austrialiano John Howard. Dieci anni dopo, la gestione dell'immigrazione illegale si è fatta di prima importanza nonostante i numeri degli arrivi siano irrisori rispetto alla popolazione dello Stato federale. Sono meno di duemila i visti concessi nei primi sei mesi di quest'anno dal governo australiano, mentre i tempi per la concessione dello status di protezione internazionale si sono enormemente allungati: il periodo di detenzione nei centri è passato dalla media del 2009 di 103 giorni, ai 316 dei primi sei mesi del 2011.

L'attesa si innalza a 413 giorni per i cittadini dello Sri Lanka. Secondo i dati del ministero dell'Immigrazione, nel 2010 sono arrivati in Australia 134 barconi, che trasportavano 6.535 persone. Fino all'aprile scorso, gli arrivi sono stati appena 16, per un totale di meno di mille persone. Si tratta di cittadini afgani, iraniani, pakistani e cinesi. Quest'ultimi, poi, in visibile crescita come ha dimostrato il recente Rapporto sui cinesi d'oltremare 2011, il cosiddetto libro blu, che ha individuato nell'Oceania la meta del 90 per cento degli immigrati del Colosso asiatico. Il traffico di esseri umani, inoltre, sta interessando un numero sempre più consistente di minori non accompagnati, spesso fatti partire su imbarcazioni il cui equipaggio è quasi esclusivamente composto da giovanissimi. Anche Amnesty international è intervenuta di recente per ridimensionare il problema: «Rispetto al resto del mondo, il problema dei migranti in Australia è veramente poca cosa, meno dell'1 per cento del totale dei profughi e i numeri sono in diminuzione».

Ciononostante, il trattamento riservato agli stranieri irregolari segue un modello che predilige l'alta concentrazione delle persone in luoghi circoscritti e che costa allo Stato oltre 800 milioni di dollari ogni anno. Sono 23 i centri di detenzione obbligatoria nati sul territorio, il più grande dei quali a Christmas Island, nell'Oceano indiano, in cui sono costrette quasi 800 persone, ben il doppio delle possibilità di capienza della struttura. In totale, al 30 giugno scorso, sono 6.403 gli immigrati chiusi in regime di detenzione in attesa di una risposta dalle commissioni che valutano le procedure d'asilo. Perfino il responsabile dell'Australian medical association, la maggiore associazione di medici del Paese, è finito su tutte le pagine dei quotidiani australiani per aver apertamente denunciato, durante una cena istituzionale alla Great hall del Parlamento, le disumane condizioni di detenzione nelle strutture. «Il sistema è intrinsicamente dannoso, specialmente per i minori», ha dichiarato Steve Hambleton di fronte all'uditorio di politici. Suicidi, atti di autolesionismo, disturbi fisici e psicologici sono sempre più frequenti e documentati nei report del personale medico. Secondo le testimonianze raccolte da Gerry Georgatos, medico e ricercatore, «le condizioni di detenzione dei migranti sono peggiori di quelle che si trovano nelle nostre prigioni». (TERRA)

Nei centri dei migranti è dramma per i bambini

L'accordo con il governo di Kuala Lumpur è naufragato. Lo scorso 8 agosto, l'Alta Corte d'Australia ha deciso la sospensione a...
Marsala in ordine di tempo è l'ultima destinazione delle “rotte migranti” dal Nord Africa. Nelle campagne di Petrosino, comune limitrofo a Marsala, sono stati bloccati 35 immigrati, di cui 10 minori e una donna, mentre almeno altri 15 hanno fatto perdere le proprie tracce. I minori rintracciati sono stati condotti nei due CIE di Trapani.

A
Pantelleria nella nottata del 17 Agosto, minisbarco sull'isola di Pantelleria dove sono arrivati dieci migranti tunisini condotti nella struttura “d'accoglienza” danneggiata da un incendio appiccato da alcuni nordafricani dopo l'ennesima protesta, come già scritto sulle pagine di questo blog, contro le disumane condizioni di “ACCOGLIENZA”.

Lampedusa 65 minori non accompagnati, su disposizione del soggetto attuatore per i minori, sono stati trasferiti a Porto Empedocle.
Positiva può essere considerata l'apertura di nuove strutture di accoglienza ma rimangono sempre lente le procedure di accoglienza, nonché e soprattutto inadeguate le condizioni di accoglienza, in primis, il centro di acccoglienza di Lampedusa.
Minoristranierinonaccompagnati.blogspot.com chiede alle autorità l'immediata sistemazione al di fuori di questi “CENTRI DI ACCOGLIENZA”, inadeguati a causa del sovraffollamento, della promiscuità tra minori e adulti e delle inadeguate condizioni igieniche registrate in questi giorni, oltre che essere contrari per tutti questi motivi alle norme sull'immigrazione.
I numeri dell'emergenza:
  • 575 i minori non accompagnati collocati nelle strutture di accoglienza temporanea sulla terraferma;
  • 1.726 trasferiti nelle comunità per minori di 12 regioni italiane;

Marsala, l'ultima destinazione in ordine di tempo....

Marsala in ordine di tempo è l'ultima destinazione delle “rotte migranti” dal Nord Africa. Nelle campagne di Petrosino, comune limitrofo...

L'Associazione Studi Giuridici Sull'Immigrazione in questi giorni stà raccogliendo con il contributo dei suoi soci notizie di gravi e diffuse violazioni dei diritti elementari degli stranieri respinti, espulsi o trattenuti o che hanno presentato domanda di asilo o che svolgono in condizioni irregolari lavori stagionali in agricoltura.

Violazioni che stanno pericolosamente diventando “normali o di prassi”. Pertanto si richiede la massima sttenzione da parte delle competenti Autorità.
Di seguito alcuni gravi fatti, che coinvolgono Minori, pervenuti a minoristranierinonaccompagnati.blogspot.com che si unisce all'ASGI nella richiesta di immediati provvedimenti per rimediarvi, in mancanza dei quali appoggerà l'ASGI nella presentazione delle doverose segnalazioni alle competenti Procure della Repubblica nonché agli organismi internazionali ed alla Commissione europea.

  1. Si pone l'attenzione su gravi impedimenti all'effettivo esercizio del diritto di difesa derivante dalla illegale prassi adottata nei confronti dei migranti, in particolare dei potenziali richiedenti asilo e dei minori non accompagnati sbarcati in questi mesi a Lampedusa e nel resto della Sicilia che si verificano nonostante la presenza, presso le strutture di prima accoglienza, degli enti operanti nel progetto “Presidium”, come più volte denunciato da minoristranierinonaccompagnati.blogspot.com.
  2. Preoccupante la situazione degli stranieri trasferiti da Lampedusa e trattenuti presso i nuovi CIE Temporanei di Santa Maria Capua Vetere, di Palazzo San Gervasio (PZ) e di Kinisia (TP). Allarmante è il caso dell’ex CIE di Palazzo S. Gervasio (PZ), oggi chiuso per totale inagibilità, presso il quale sarebbero stati detenuti, in condizioni di degrado e privazione, in aprile, circa 220 cittadini stranieri. In spregio alle regole risultano essere convalidati, dal Giudice di Pace di Palazzo S. Gervasio tutti i provvedimenti di trattenimento, con unico provvedimento collettivo privo delle motivazioni di fatto e di diritto, quindi con modalità e procedure lesive del diritti di difesa senza idoneo esame delle posizioni individuali, ivi compreso il trattenimento di minori illegittimamente presenti nell'area di detenzione.
  3. Ennesima violazione, si registra relativamente alle procedure per l’accertamento dell’età dei minori stranieri non accompagnati, moltissimi dei quali giungono da aree rispetto alle quali appare evidente la necessità di garantire un rapido accesso alla domanda di protezione internazionale, ove con la consueta e “folle procedura di accertamento” si dilatano notevolmente i tempi con il palese rischio che parte di coloro che erano giunti e trattenuti come minori nelle more giungono alla maggiore età senza avere goduto dei diritti connessi alla loro condizione. Si evidenzia, altresì, che nella perdurante assenza di un protocollo nazionale che disciplini le procedure mediche di accertamento dell’età in maniera estremamente scientifica, con la conseguente riduzione dei margini di errore, si continui con la “folle procedura di accertamento” di cui alla circolare del 9 luglio 2007 del Ministero dell’Interno (Prot. N. 17272/7), che riteneva la presunzione dell’età minorile nel caso di dubbio di cui all’art. 8, co. 2, D.P.R. 448/88, affermando che detto principio “possa trovare applicazione in via analogica anche in materia di immigrazione, ogni volta in cui sia necessario procedere all’accertamento della minore età. Pertanto la minore età deve essere presunta qualora la perizia di accertamento indichi un margine di errore”.
    Con la “folle procedura di accertamento” è lapalissiano l'elevato il rischio che nei centri di Lampedusa e Pozzallo, in particolare, si possono verificare casi di illegittimo trattenimento di minori in promiscuità con adulti.
  4. Ulteriore violazione viene dagli enormi ritardi, come denunciato da minoristranierinonaccompagnati.blogspot.com nella comunicazione al Giudice tutelare ed al Tribunale dei minori, tant'è che molti minori vengono trasferiti nelle cd. “strutture ponte” senza avere la possibilità di poter presentare la richiesta di protezione internazionale, nonostante le disposizioni della Protezione Civile indichino con chiarezza che presso dette strutture ai minori va fornita ogni tempestiva informazione sulla possibilità di chiedere protezione internazionale.
  5. Molto grave è la situazione nel Cara di Salina Grande (Trapani) ove si registrano sempre più risse e proteste con crescenti rischi per donne e bambini.

    SEMPRE PIù GRAVI LE CONDIZIONI DI "ACCOGLIENZA" DEI MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI

    L' Associazione Studi Giuridici Sull'Immigrazione in questi giorni stà raccogliendo con il contributo dei suoi soci notizie di gr...


    Oggi il residence di lusso ( Villaggio degli Aranci) di Mineo (CT) che ospitava fino a qualche mese fa militari Americani di stanza alla base di Sigonella, è il “Centro di Accoglienza e Solidarietà” del Governo Berlusconi. Il CARA lagherizza circa duemila richiedenti asilo, con l'idea di concentrare in una struttura “confortevole” tutti i “futuri” rifugiati in attesa di asilo.
    Si parla di un centro a cinque stelle degno di un “paese accogliente” come l'Italia, è questo che ci si sente dire; è questo che i media ci dicono e ci hanno detto. Invece a noi di minoristranierinonaccompagnati.blogspot.com ci risulta alquanto diverso da un “cinque stelle”:
    • Mineo è un centro di segregazione, un esperimento di nuove politiche di detenzione dei migranti”, denuncia la Rete Antirazzista Catanese, promotrice di una campagna per la sua chiusura immediata.
    • L’area è ipermilitarizzata, ci sono doppie recinzioni e telecamere, un centinaio tra carabinieri, poliziotti e militari dell’esercito effettua controlli soffocanti e non mancano gli abusi. Di contro ci sono pochi mediatori culturali, niente giornali e tv, nessuna attività ricreativa e culturale. Il cibo non piace e nonostante gli alloggi siano dotati di cucine funzionanti, è proibita la preparazione di alimenti”.
    • L’insostenibilità del modello Mineo è denunciata pure da una ricerca nazionale sul sistema d’asilo condotta dall’ASGI (Associazione Studi Giuridici Immigrazione) in collaborazione con il Centro Studi Politica Internazionale, Caritas, Consorzio Communitas e Associazione Italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa. “Il Centro di Mineo – scrive l’equipe di ricerca - per ragioni legate alla sua ubicazione e per il fatto di inserirsi quale corpo estraneo nel già fragile tessuto socio-economico, rappresenta una struttura ad alto rischio di involuzione verso una realtà-ghetto completamente isolata dall’esterno, dove possono facilmente prodursi gravi fenomeni di marginalità e degrado sociale”. Nonostante gli impegni del governo, il centro vive nella totale assenza di programmazione dei servizi, senza alcun collegamento con le amministrazioni locali. “La locale ASL, priva di risorse aggiuntive, difficilmente è in grado di rispondere efficacemente al proprio compito istituzionale di tutela sanitaria”, aggiungono i ricercatori. “Inoltre non è previsto il potenziamento dei servizi scolastici a fronte della nuova utenza (al 13 maggio 2011 risultavano presenti circa 80 minori con famiglie e 40 minori stranieri non accompagnati)”.
    Pertanto, persone che avrebbero diritto all'asilo si trovano a vivere un forte senso di precarietà ed abbandono, sfiducia, solitudine e disperazione.
    Questo senso di frustrazione sentito da persone, lo ripetiamo, che avrebbero diritto ad essere tutelate e assistite li porta chi:
    • a fuggire verso Francia, Germania o Paesi Scandinavi.
    • altri, invece esprimono al loro frustrazione alienandosi e rendendo “sopportabile” la loro condizione, come Saint Genet insegna, accontentandosi di camminare ininterrottamente a ridosso del filo spinato come si fa in carcere durante l’ora d’aria.
    • altri ancora traducono rabbia e desiderio di libertà in legittime manifestazioni di protesta.
      Negli ultimi quaranta giorni già tre volte un centinaio di rifugiati hanno occupato la superstrada che collega Catania a Gela, sfidando la reazione delle forze dell’ordine. Scene non dissimili si sono potute vedere pochi giorni fa per le strade di Bari, mentre, sempre nel centro di Mineo, dieci “pericolosi lagherizzati” sono stati costretti a ricorrere alle cure dell’ospedale per le contusioni prodotte dalla carica degli agenti.
      Questa insopportabile condizione di semidetenzione, la condizione di eterna sospensione tra l’essere e il non essere, di persona e non persona, hanno condotto, anche, ad atti di autolesionismo, tanto che almeno sette “pericolosi lagherizzati” hanno tentato, nei giorni scorsi, il suicidio all’interno del Cara, secondo quanto denunciato dallo staff di Medici senza frontiere.
      Per l’alto numero di rifugiati ospitati e la cronica inefficenza delle istituzioni chiamate a riconoscere lo status di rifugiato si rischia di prolungare all’infinito il confinamento nel limbo-inferno di Mineo. La commissione territoriale competente per l’esame delle richieste d’asilo ha iniziato le audizioni solo il 19 maggio e riesce ad incontrare solo due persone al giorno per non più di due volte la settimana. A questo ritmo, per smaltire le pratiche relative ai duemila richiedenti, ci vorranno non meno di tre anni. Inoltre sono già stati pronunciati numerosi dinieghi e per un’intera comunità, quella dei pakistani del Punjab, le richieste sono state rigettate in blocco.
    Paesi di provenienza dei richiedenti asilo del Cara di Mineo (aggiornato al 18 luglio 2011)
    Afghanistan 160, Bangladesh 24, Burkina Faso 47, Ciad 18, Costa D’Avorio 133, Eritrea 116, Etiopia 49, Georgia 1, Ghana 136, Guinea 17, Iran 24, Iraq 11, Kenya 1, Libia 8, Mali 136, Niger 14, Nigeria 328, Pakistan 317, Senegal 54, Siria 1, Somalia 5, Sudan 36, Tunisia 6, Turchia 20, Camerun 7, Gabon 2, Liberia 5, Marocco 1, Mauritania 3, Guinea Bissau 2, Togo 37, Gambia 32, Sierra Leone 12, Benin 4, Congo 12, Egitto 2, Palestina 1.

    Per tutto questo, minoristranierinonaccompagnati.blogspot.com crede e si fa promotore dell'appello per la chiusura di tutti i lager di stato (CIE,CARA, ecc.)

    La condizione dei Minori Stranieri non Accompagnati nel CARA di Mineo

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