Una concreta opportunità per dare accoglienza ai tanti minori non accompagnati che arrivano nel “bel paese” è di certo l’affido familiare. L’accoglienza mediante affido familiare è una realtà da scoprire e valorizzare, infatti mediante questo strumento si può dare una concreta risposta alla continua “emergenza Accoglienza” di quei minori sfuggiti alla guerra e alla miseria e, come spesso ci hanno abituato le cronache odierne, scampati alle tragedie del mare.
L’affido familiare, per noi di minoristranierinonaccompagnati.blogspot.it rappresenta un concreto modo per garantire un’accoglienza giusta ai numerosi minori non accompagnati e alle madri sole che sbarcano sulle coste italiane.
Quindi, è urgente voltare pagine nel sistema di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati: non più in centri di “primo soccorso”, ma una vera e propria accoglienza a misura di minore. Una casa vera, una famiglia vera, pronta ad amarli come figli.
Mi piace riportare la frase pronunciata da una famiglia Lampedusana che ha seguito la strada dell’affido senza esitazione “ … E se fossimo al posto loro? Tu non vorresti che una famiglia ci accogliesse in casa?”.
In Italia le famiglie o single che hanno percorso la strada dell’affido sono diverse, anche se ancora poche. Un progetto importante è quello portato avanti da Amici dei Bambini. Progetto al quale hanno aderito circa 1120 famiglie. “Ma a fronte dell’ampia adesione ‘popolare’, questi adolescenti continuano a restare ‘parcheggiati’ nei centri di accoglienza, insieme agli adulti. Condizione peraltro in contrasto con i diritti dei minori. Se lo Stato aiutasse queste famiglie e le associazioni coinvolte, crescerebbe l’esercito di persone pronte a trasformare il dramma di tanti ragazzi migranti, in modelli di cooperazione internazionale popolare. Ma per riuscire nell’impresa, servirebbe una cabina di regia.”
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Il procedimento per l’affidamento familiare dei minori stranieri non accompagnati: (tratto da info del comune di Venezia)
Il procedimento per l’affidamento familiare dei minori stranieri non accompagnati: (tratto da info del comune di Venezia)
Normativa di riferimento: D.P.R. 616/77, D.L.vo 286/98, L. 149/01, L.328/00, DGR n.2416/2008, DGR 3791/2008
Modalità di avvio: Procedimento d'ufficio
Fasi del procedimento:
- Individuazione, da parte degli operatori deputati alla prima accoglienza, della famiglia e/o singolo parentale e/o omoculturale dichiaratosi disponibile all'affido familiare, a seguito di avvenuto collocamento d'urgenza
- Richiesta al CASF (Centro per l'Affido e la Solidarietà Familiare) di famiglia eterofamiliare per collocamento del minore in caso di mancanza di reti parentali
- Comunicazione di avvio del procedimento al settore amministrativo
- Valutazione della risorsa affidataria parentale e/o omoculturale individuata e/o ricerca di risorsa affidataria eterofamiliaree da parte del CASF (Centro per l'Affido e la Solidarietà Familiare) utilizzando modulo specifico
- Formulazione di Progetto di inserimento in famiglia affidataria in collaborazione con il CASF (Centro per l'Affido e la Solidarietà Familiare) per l'attuazione delle diverse fasi: idoneo abbinamento, inserimento, avvio e monitoraggio periodico dell'andamento
- Avvio con contestuale comunicazione al Giudice tutelare del provvedimento di avvio dell'affido (ove necessario)
- Adozione provvedimento di attribuzione del contributo economico alla famiglia affidataria e avvio pratica assicurativa a favore del minore
- Liquidazione del contributo economico a favore della famiglia affidataria.
Termini del procedimento: Conclusione del procedimento di avvio dell'affido familiare con assegnazione di contributo: 90 giorni
7 cose da sapere sull’affido familiare (tratto da Save The Children):
- Purtroppo ad oggi l’affido familiare non è sufficientemente diffuso in Italia e non è organizzato in modo omogeneo su tutto il territorio. Anche per questo motivo, come Save the Children abbiamo promosso un disegno di legge sul sistema di protezione e di accoglienza dei minori stranieri soli che valorizza proprio l’istituto dell’affido familiare.
- L’affido familiare è disposto dal servizio sociale (e quando necessario dall’autorità giudiziaria), che ha il compito di valutare la famiglia o la singola persona per verificare con attenzione che abbia tutte le qualità necessarie per prendersi cura temporaneamente di un bambino o di un ragazzo.
- È necessario, inoltre, che la famiglia richiedente sia consapevole delle responsabilità che si sta assumendo e della temporaneità dell’affido, e sia pronta ad accogliere le problematiche del minore. Questa verifica è fondamentale per evitare di esporre i minori a rischi, nel caso in cui la famiglia non risultasse idonea e preparata all’accoglienza o, in casi ancora più gravi, la richiesta di affido nascondesse intenzioni malevole da parte degli adulti che la propongono.
- In alcuni Comuni sono stati istituiti degli albi di famiglie affidatarie e vi sono alcune esperienze significative, in particolare, di affido di minori stranieri non accompagnati, ma queste sono presenti solo su pochi territori.
- È evidente che se esistono legami familiari preesistenti si cerca di attivare un immediato ricongiungimento con la famiglia di origine. Se però questo ricongiungimento familiare prevede tempi lunghi, anche di verifica, l’affido familiare può essere una valida alternativa temporanea alla comunità.
- È importante considerare anche che in tutti i casi occorre avere il consenso del minore per poter procedere.
- Per saperne di più e per dare la propria disponibilità, il primo passo da compiere è quello di rivolgersi al servizio sociale del proprio Comune di residenza.
LEONARDO CAVALIERE