La presenza di un minore deve essere sempre segnalata al giudice tutelare, che deve provvedere a nominare un tutore. “In qualità di tutori procediamo con l’inserimento a scuola – ricorda la dottoressa Puccio. – Molti dei ragazzi sono analfabeti, ma hanno il desiderio di imparare presto un mestiere, in modo da potere inviare qualche soldo in patria”. “Le nostre lezioni sono frequentate da centinaia di MSNA – commenta la direttrice della Scuola di lingua italiana per stranieri dell’Università di Palermo, Mari D’Agostino. – Insegnare la lingua è difficilissimo ma di notevole importanza: la lingua è luogo dell’inclusione”. È tra i banchi che deve partire il percorso di inclusione sociale dei minori stranieri.
Perché a scuola nessuno dovrebbe essere straniero. “La scuola – sottolinea Mario Veca, dirigente scolastico del circolo didattico “F.P.Tesauro” di Ficarazzi, istituto che aderisce al progetto “Verso una scuola amica dell’Unicef” – vive le criticità e le emergenze del nostro tempo e cerca di risolverle quotidianamente, tentando di portare anche gli alunni stranieri al successo formativo”. L’impegno di tanti docenti e dirigenti non si ferma neppure davanti agli ostacoli burocratici o a circolari, come quella partorita dall’ex ministro Gelmini, che prevede un tetto massimo del 30% di alunni stranieri per ogni classe. “Se c’è la volontà di accogliere questi ragazzi non c’è percentuale che tenga. Occorrono solo metodo e progettualità”, chiosa Veca. Il dato di presenze di alunni stranieri nelle scuole del capoluogo dell’Isola non è omogeneo. Se in alcune scuole la componente non italiana è scarsa, in altre, come la “Madre Teresa di Calcutta”, è pari al 54% degli iscritti e rappresentativa di ben 25 etnie diverse. Solo qualche giorno fa l’amministrazione comunale ha conferito la cittadinanza onoraria a ottanta di questi piccoli studenti. “È un grande onore – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – conferire a questi giovani alunni nati a Palermo da genitori stranieri la cittadinanza onoraria, che conferma il nostro ormai consolidato percorso di uguaglianza e a difesa dei diritti di tutti. Il mio ringraziamento va ai genitori che, dimostrando di amare Palermo, hanno scelto questo luogo per far nascere e crescere i loro figli”. (Luca Insalaco - Palermo)chiesacattolica.it