La Commissione MSNA (minori stranieri non accompagnati) ha presentato nel Salone di Ulisse della Prefettura di Bergamo le iniziative realizzate nella sua prima fase di attività, volte a rendere più efficiente e coordinata la gestione del fenomeno dei minori stranieri non accompagnati. Tra le altre assume particolare rilevanza un protocollo d’intesa per l’adozione di procedure e modalità uniformi per l’affidamento dei minori stranieri non accompagnati tra la Prefettura, la Questura di Bergamo, il Tribunale per i Minorenni di Brescia, il Giudice tutelare di Bergamo e il Consiglio di rappresentanza dei sindaci. Probabilmente si tratta del primo protocollo di questo tipo in Italia.
“L’obiettivo primario è quello di assicurare al minore degli interventi adeguati ed efficaci – ha spiegato Maria Carla Gatto, Presidente del Tribunale dei minori di Brescia. E risposte adeguate e rapide possono arrivare solo dalla sinergia tra le istituzioni. Noi ci siamo confrontati in prima persona, senza delegare altri, con la voglia di trovare delle soluzioni. Non è stato un tavolo formale ma abbiamo voluto trovare fortemente una modalità operativa tramite la quale procedere. È stata un’esperienza preziosa e ringrazio il Prefetto Dottor Camillo Andreana per aver promosso il confronto. È stata fondamentale l’immediata disponibilità da parte di tutti: l’obiettivo, ripeto, è quello di adottare interventi utili all’integrazione del minore”.
Sulla stessa linea anche il Presidente del Tribunale di Bergamo Ezio Siniscalchi: “Io ho vissuto in prima persona questi problemi e posso dire che il fenomeno è in continua crescita. Noi con questo protocollo abbiamo aperto una strada di metodo, non si era mai pensato a prassi condivise prima d’ora e probabilmente siamo i primi in Italia a farlo. Attualmente presso il Tribunale di Bergamo pendono 58 procedure di tutela di minori stranieri non accompagnati, di cui 19 iscritte nel 2012, 30 nel 2011 e il resto negli anni precedenti, essenzialmente il 2010, e sono ancora pendenti. Il dato non comprende le procedure iscritte presso le sezioni distaccate di Treviglio, Grumello del Monte e Clusone”.
Anche il Prefetto Camillo Andreana ha voluto sottolineare l’importanza della sinergia tra tutti i soggetti coinvolti: “La collaborazione a ampio raggio è l’elemento senza dubbio più importante. Le istituzioni devono lavorare insieme per il bene della comunità e la rete sarà valida e darà risposte di qualità finchè le maglie saranno strette”.
Una stima sulla portata del fenomeno prova a farla Leonio Callioni, Presidente del Consiglio di rappresentanza dei Sindaci e Assessore alle politiche sociali del Comune di Bergamo: “Possiamo stimare che solo a Bergamo entrano poco più di un centinaio di minori stranieri non accompagnati e di questi il 90% viene preso in carico dai servizi sociali. Difficile invece quantificare il fenomeno in tutta la provincia. Per le comunità il Comune di Bergamo investe tra gli 1,1 e gli 1,2 milioni di euro l’anno, un dato che se consideriamo l’intera provincia arriva a circa 5 milioni di euro. Grazie a questo protocollo l’assistente sociale saprà cosa deve fare perché lo condivide con la Procura, con la Questura e con il Tribunale dei minori che prima si approcciavano tutti in maniera diversa. Quello a cui puntiamo è il benessere della persona per poter avere una comunità ordinata, solidale e civile”.
Tutti i presenti al tavolo, inoltre, hanno posto l’accento sull’importanza del sensibilizzare l’opinione pubblica nel dare la propria disponibilità per essere nominati tutori: l’obiettivo è quello di avere tutori che non siano solo “formali”, ma che prendano veramente a cuore la situazione del minore.
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