Caos nelle strutture per minori: ''Augusta da sola non può farcela''

“Mio padre è morto, solo mia madre è viva”. Alagie Sankaneh, 18 anni il prossimo 4 giugno, è uno dei tanti ragazzini senza genitori che sono ora ospitati in strutture d’emergenza del siracusano, tutte a carico del comune di Augusta. "La legge prevede che la gestione dei minori non accompagnati spetti al Comune in cui avviene lo sbarco – spiega Francesco Puglisi, commissario straordinario del Comune di Augusta – invece dovrebbero essere ripartiti in tutto il territorio nazionale, come avviene per i maggiorenni. Non possiamo da soli farci carico di tutta questa emergenza”.




"Con l'operazione Mare Nostrum - spiega la fondazione Terre des Hommes - il siracusano è ormai diventato la zona principale di arrivo dei migranti che attraversano il Mediterraneo, ma non è stato ancora approntato un efficiente meccanismo di trasferimento nei centri d'accoglienza". "Macroscopico - spiega Donatella Vergari, segretario generale dell'associazione - è il caso dei minori stranieri non accompagnati, circa un migliaio dall'inizio dell'anno, alloggiati per lunghi periodi in strutture talvolta non adeguate per la loro accoglienza, sia per la mancanza di personale formato, sia per la compresenza di ospiti che hanno esigenze molto diverse, quali pazienti con disabilità intellettive". "Attualmente - sottolinea ancora Vergari - l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati non richiedenti asilo è gestita dal ministero del Welfare attraverso i comuni. Questi ultimi troppe volte non hanno risorse e strumenti per far fronte al loro pronto trasferimento, per cui si produce uno stallo del sistema le cui conseguenze sono pagate ancora una volta dai minori migranti". larepubblica.it
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