Subito corridoi umanitari per i minori non accompagnati

Solo l’estrema dispe­ra­zione può spin­gere dei geni­tori ad affi­dare a dei traf­fi­canti di esseri umani senza scru­poli i pro­pri figli, sapendo che lì da dove ven­gono per loro non c’è futuro ma che dove vanno forse non arri­ve­ranno mai. 

Eppure spinti da una volontà di vita e di libertà, ora­mai sono migliaia i minori stra­nieri nonaccom­pa­gnati, «Msna», così si chia­mano in gergo giu­ri­dico i bam­bini migranti senza un adulto che li accom­pa­gni, ad intra­pren­dere un’avventura rischio­sis­sima pur di far bril­lare ancora nei loro occhi la scin­tilla della spe­ranza di un domani migliore, fatto di acco­glienza e diritti. Ieri, ma non è né la prima né cer­ta­mente l’ultima volta, erano in mag­gio­ranza ragaz­zini gli immi­grati somali sbar­cati a Porto Empe­do­cle. 
Su un totale di 97 per­sone, 61 erano minori stra­nieri non accom­pa­gnati. Ma, a farci capire, se fosse ancora pos­si­bile vedere con gli occhi ciò che ci sta sotto gli occhi, la por­tata epo­cale delle ingiu­sti­zie che vivono ogni giorno que­ste popo­la­zioni, sull’imbarcazione c’erano anche 16 donne, com­prese 5 incinte di cui una al nono ed una all’ottavo mese.

Di fronte a que­sta ordi­na­ria nor­ma­lità dovuta alla glo­ba­liz­za­zione ine­guale che stiamo vivendo, e molti subendo, la poli­tica, spe­cie quella ita­liana, in occa­sione delle immi­nenti ele­zioni euro­pee, si deve inter­ro­gare sul suo ruolo e sulle pos­si­bili solu­zioni che pos­sono essere rias­sunte in alcuni punti ben pre­cisi. A livello euro­peo, in vista del seme­stre ita­liano: rico­no­sci­mento del feno­meno dei minori migranti quale asso­luta prio­rità per tutta l’Unione Euro­pea che deve essere affron­tato sulla base del prin­ci­pio chiave di una loro effet­tiva ed effi­cace pro­te­zione, indi­pen­den­te­mente dal Paese di arrivo. Per farlo effet­ti­va­mente biso­gna modi­fi­care il cosid­detto «Sistema Dublino» che sca­rica sul primo Stato mem­bro di arrivo tutto l’onere non solo dell’accoglienza ma della veri­fica dello sta­tus di rifu­giato o richie­dente asilo. Que­sta neces­sa­ria revi­sione dovrebbe por­tare in pri­mis ad aprire veri e pro­pri cor­ri­doi uma­ni­tari per per­met­tere ai minori in fuga un approdo sicuro; in seconda bat­tuta armo­niz­zare il sistema di acco­glienza in Unione Euro­pea così da met­tere fine alla cir­co­la­zione irre­go­lare di minori a rischio di sfrut­ta­mento ed al respin­gi­mento di madri con bimbi alle frontiere.
A livello Ita­liano è neces­sa­rio velo­ciz­zare la messa a punto di una banca dati per la map­pa­tura delle dispo­ni­bi­lità in tempo reale dell’accoglienza dei minori stra­nieri non accom­pa­gnati su tutto il ter­ri­to­rio nazio­nale, così da evi­tare bloc­chi e sovrae­spo­si­zione al feno­meno di talune regioni sol­tanto. Per que­sto la banca dati deve essere soste­nuta dalla garan­zia, in tempi brevi per i comuni ospi­tanti, dell’accesso sicuro alle coper­ture finan­zia­rie di cui al Fondo Nazio­nale per l’Accoglienza dei Minori Stra­nieri così da sbloc­care il sovraf­fol­la­mento dei migranti in poche regioni, ormai al col­lasso. Per tutto que­sto serve un Piano Nazio­nale e pro­ce­dure orga­ni­che a livello Paese per l’accoglienza dei minori migranti, che adot­tino para­me­tri atti a garan­tire la tutela del «supe­riore inte­resse del fan­ciullo» come dice l’Onu, in tutte le fasi di acco­glienza, assi­cu­rando in que­sto modo la con­creta attua­zione alla Riso­lu­zione del par­la­mento Ue del 12 set­tem­bre 2013, in par­ti­co­lare per quanto attiene alle pro­ce­dure di acco­glienza dei Msna e per le pro­ce­dure di deter­mi­na­zione della minore età.
Ma, al di là delle leggi da siste­ma­tiz­zare o da far appli­care, l’esperienza ci dice che è fon­da­men­tale rico­no­scere l’importanza stra­te­gica delle prime 48 ore di acco­glienza garan­tendo al minore sin da subito una siste­ma­zione in luogo salu­bre e pro­tetto. Que­sto implica una qua­lità dell’accoglienza sin dalle prime ore dallo sbarco, con una forte ras­si­cu­ra­zione circa la loro posi­zione legale e sociale in Ita­lia, che li aiuti a sen­tirsi accolti e ascol­tati così da evi­tare il rischio di deci­sioni affret­tate che por­tino ad auto­le­sio­ni­smi o alla fuga. Que­sto signi­fica garan­tire a cia­scun minore la pronta nomina di un Tutore che lo assi­curi sull’effettiva pieno godi­mento dei diritti rico­no­sciuti dalla nor­ma­tiva. Tutto que­sto si può e si deve fare, senza aspet­tare che altri morti misu­rino la già scarsa tenuta di quella amorfa cosa che chia­miamo valori occidentali.Raffaele K. Salinari - ilmanifesto.it


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