I minori Siriani vanno ad aggiungersi aii 4.234 bambini e adolescenti stranieri che fuggono, da soli, da conflitti, dittature, violenze, fame e povertà.
La maggior parte dei minori proviene dall'Eritrea, seguiti dalla Somalia e dai piccoli egiziani.
In questo contesto si
inserisce il piano nazionale per fronteggiare gli arrivi dei migranti che si
delinea in :
- Soccorso e prima assistenza con strutture in
frontiera per il primo soccorso;
- Seconda accoglienza e integrazione nell'ambito
dello Sprar.
Tra i principi alla base
dell'accordo, la consapevolezza che è "necessario in tempi brevissimi un
consistente aumento del numero delle Commissioni territoriali e/o delle loro
sezioni per accelerare i tempi di esame delle domande di protezione".
L’ accordo per
fronteggiare gli arrivi migranti specifica che nel caso in cui la capienza del
sistema Sprar risulti "insufficiente o non immediatamente fruibile" è
"fondamentale programmare secondo un approccio modulare la distribuzione
dei migranti giunti sulle coste italiane, secondo contingenti progressivi di
10.000 unità, e in relazione alle esigenze di accoglienza", specificando i
criteri di ripartizione regionale.
Sull'accoglienza dei
minori stranieri non accompagnati, l'Anci propone "l'attivazione di
strutture governative di primissima accoglienza ad alta specializzazione"
che li accolgano "nella fase del primo rintraccio, con funzioni di
identificazione, di eventuale accertamento dell'età e dello status, anche al
fine di accelerare l'eventuale ricongiungimento con parenti presenti anche in
altri Paesi dell'Ue". E poi la "pianificazione dell'accoglienza di un
secondo livello di tutti i minori stranieri non accompagnati nell'ambito dello
Sprar, adeguatamente potenziato e finanziato". Proprio per questo i
sindaci ritengono "indispensabile incrementare la dotazione finanziaria
del Fondo per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati".
Alla luce di quanto sopra richiamato, non può non farsi una riflessione circa il brancolare nel buio delle istituzioni. Infatti, la c.d. Emergenza migranti, sbarchi o come giornalisticamente la si voglia chiamare, altro non è che un non affrontare il problema in maniera strutturale e seria.
Alla luce di quanto sopra richiamato, non può non farsi una riflessione circa il brancolare nel buio delle istituzioni. Infatti, la c.d. Emergenza migranti, sbarchi o come giornalisticamente la si voglia chiamare, altro non è che un non affrontare il problema in maniera strutturale e seria.
Infatti, il sistema SPRAR è già saturo: nel 2012 le persone accolte dal Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) superavano di 2 volte e mezza i posti disponibili. La stessa situazione riguarda i centri di accoglienza a maggio 2014: oltre 10 mila persone ospitate contro una capienza di 8.500 posti.
Emergenza sbarchi, già superato il livello del 2013. Secondo i dati del Ministero dell’Interno (aggiornati al 19 maggio) gli sbarchi di migranti sulle nostre coste hanno già superato quota 38 mila, circa 9 volte in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Considerando che gli sbarchi sono continuati (intensificandosi ulteriormente) anche nelle prime due settimane di giugno, probabilmente in meno di sei mesi si è già superata la quota complessiva di sbarchi del 2013 (43 mila) e si può prevedere il raggiungimento del picco massimo del 2011 (63 mila), anno dell’”emergenza Nordafrica”.
Noi di minori stranieri non accompagnati crediamo, come più volte sostenuto sulle pagine di questo blog, che quella che viene impropriamente definita "emergenza sbarchi" vada affrontata in maniera sistemica, partendo dall'istituire dei corridoi umanitari subito.
Non è cronaca dell'ultim'ora che in Siria ci sia la guerra, che in Eritrea ci sia una dittatura sanguinaria, che la Somalia ed altri stati africani siano in mano a criminali, e che la lunga scia di sangue e guerra sia attuale e "cronica" quindi bisognerebbe una volta per tutte affrontarla in maniera concreta e risolutiva.
In particolare, visto il fallimento di molte realtà assistenziali e di una accoglienza di facciata, bisognerebbe insistere di più sull’affido temporaneo in famiglia, perché crediamo che questi ragazzi abbiano bisogno di una famiglia che permetta loro di curare le ferite della tragica storia che hanno alle spalle e li possa aiutare a progettare un futuro; tutto questo dovrebbe avvenire cercando di mantenere, ove possibile, vivo il legame con la famiglia dalla quale sono stati costretti a separarsi.
Non è cronaca dell'ultim'ora che in Siria ci sia la guerra, che in Eritrea ci sia una dittatura sanguinaria, che la Somalia ed altri stati africani siano in mano a criminali, e che la lunga scia di sangue e guerra sia attuale e "cronica" quindi bisognerebbe una volta per tutte affrontarla in maniera concreta e risolutiva.
In particolare, visto il fallimento di molte realtà assistenziali e di una accoglienza di facciata, bisognerebbe insistere di più sull’affido temporaneo in famiglia, perché crediamo che questi ragazzi abbiano bisogno di una famiglia che permetta loro di curare le ferite della tragica storia che hanno alle spalle e li possa aiutare a progettare un futuro; tutto questo dovrebbe avvenire cercando di mantenere, ove possibile, vivo il legame con la famiglia dalla quale sono stati costretti a separarsi.
LEONARDO CAVALIERE
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