In Sicilia oltre un migliaio nel 2012. Anci: la situazione nell’Isola è comunque migliorata rispetto al 2011 quando se ne contavano 1.748. Circa il 40% è fuggito dai centri di prima accoglienza, diventando facile preda di criminali.
Delicata è la questione immigrazione, in particolar modo quando ha a che fare con l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Qualche giorno fa l’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) ha presentato il quinto rapporto denominato Anci-Cittalia, all’interno del quale sono prese in esame le situazioni dei minori non accompagnati che giungono sulle nostre coste.
Iniziamo col dare una definizione minima di minori non accompagnati. In base alla legislazione nazionale, i minorenni sprovvisti di cittadinanza italiana o di qualunque altro Stato nell’ambito dell’Unione, presenti in Italia senza genitori o senza alcun parente entro il quarto grado di consanguineità (dunque, senza alcun rappresentante legale), sono da intendersi come minori stranieri non accompagnati (msna).
Il rapporto esamina la situazione negli anni compresi tra il 2011 e il 2012. Rispetto al 2010, nel 2011 il numero degli msna contattati o presi in carico dai servizi sociali dei Comuni italiani è cresciuto in tutta Italia, seppur in misura diversa, probabilmente a causa dei moti rivoluzionari che hanno investito molti Paesi dell’Africa settentrionale (le cosiddette primavere arabe). A livello nazionale, il numero complessivo di minori si è attestato a quota 9.197, a fronte dei 4.588 del 2010. Nelle Isole si può parlare di un incremento pari al 464% poiché si è passati dai 311 giovani del 2010 ai 1.754 del 2011.
Un altrettanto consistente incremento è quello verificatosi al Sud (+185,8%) con quota 2.009 nel 2011, contro i 703 del 2010. Un aumento molto più contenuto, al contrario, è stato registrato nel Nord-Est (+8,9%). Ed è proprio in Sicilia, per quel che riguarda le Isole, che si è rilevato il numero più consistente di minori (1.748 dei 1.754 totali), una cifra che rappresenta circa il 20% rispetto al numero complessivo nazionale. Ciononostante, è il Lazio a detenere il primato indiscusso con il 24% dei minorenni complessivi, primato che continuerà a mantenere nel 2012: più di un minore straniero non accompagnato su tre si trovava nella Regione, con un’incidenza percentuale pari al 35,1% del totale e un valore assoluto pari a 3.192.
In generale però, questo del Lazio è l’unico incremento registrato nel 2012. Infatti, in linea di massima la situazione è rimasta invariata: si è passati dai 9.197 msna del 2011 ai 9.104 del 2012. Per quel che riguarda la Sicilia, si è assistito ad un decremento pari a 700 unità.
Tanto nel 2011, quanto nel 2012 la maggior parte di minori presi in carico dai servizi sociali del nostro Paese è di genere maschile (circa 95%) e prossimi alla maggiore età (nel 2012 il 59,7% dei giovani era maggiorenne). Simile è la situazione che si configura in Sicilia: il 43% dei minori ha 17 anni e il 36% 16 anni. Quanto alla nazionalità, in Sicilia il 20,1% degli esponenti sono di origine egiziana. In generale, a livello nazionale i Paesi più rappresentati sono il Bangladesh (28,5%), Egitto (12,4%), Afghanistan (10,2%) e Albania (8,4%).
Un fenomeno correlato è quello che inerisce i richiedenti protezione internazionale, ovvero i minori stranieri non accompagnati che si teme possano subire persecuzioni nel loro Paese per motivi di razza, religione, idee politiche o nazionalità. Questa categoria di minori ha il diritto di presentare domanda di asilo politico. In Sicilia nel 2012 era presente il 12,9% dei richiedenti totali (193 unità); nel 2011 parlavamo del 20,8% (329 unità). Naturalmente, in linea rispetto ai dati sopra citati, sarà possibile rilevare la quota più consistente in Lazio pari al 56,5% nel 2011 e al 59,6% nel 2012. In questo caso i Paesi di provenienza maggiormente rappresentati sono Costa d’Avorio (24,5%), Mali (17,5%), Afghanistan (13,1%) e Guinea (6,5%). Mentre in Sicilia una delle nazionalità maggiormente in vista è quella bengalese con il 16%.
Un dato problematico è quello che riguarda i minori irreperibili, ovvero quei minorenni che fuggono via dai servizi di prima accoglienza. Nel 2012 il fenomeno risulta molto meno grave rispetto al 2006, in quest’ultimo anno citato i minori in fuga costituivano il 62,3% del totale, nel 2012 tale percentuale è scesa al 26,6%. A livello regionale, però, il tasso cresce: nel 2012 è stato ben il 39,5% dei minori presenti in Sicilia ad essersi reso irreperibile. Sebbene risultino in calo rispetto agli anni precedenti, tali percentuali continuano ad essere fin troppo elevate e pericolose: il minore che non ha piena coscienza e conoscenza della terra in cui si trova, poiché non è il proprio Paese, può divenire facile preda della criminalità organizzata ed alimentare le fila di quella triste piaga che prende il nome di tratta e sfruttamento di esseri umani. qds.it