La DG Immigrazione ha pubblicato il monitoraggio concernente
i minori stranieri non accompagnati presenti sul territorio nazionale. Il
Report che ha cadenza quadrimestrale, fa riferimento ai dati censiti dalla
Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche d’integrazione
aggiornati al 31 agosto 2016. Durante il periodo di riferimento del Report è
intervenuta la modifica all’articolo 19 del decreto legislativo 18 agosto 2015,
n. 142 (c.d. decreto accoglienza). Tale modifica prevede che, in presenza di
arrivi consistenti e ravvicinati di minori non accompagnati, il Prefetto
disponga l'attivazione di strutture ricettive temporanee esclusivamente
dedicate ai minori non accompagnati qualora l’accoglienza non possa essere
assicurata dai Comuni. L'accoglienza in queste strutture, che possono avere una
capienza massima di 50 posti, non può essere disposta nei confronti del minore
di età inferiore agli anni quattordici ed è limitata al tempo strettamente
necessario al trasferimento dei minori nelle strutture di prima e seconda accoglienza.
Il numero di Minori non accompagnati presenti in Italia al
31 agosto 2016 è di 13.862, il 55% in più rispetto alle presenze registrate
alla data del 31 agosto 2015 e il 19% in più rispetto alle presenze al 30
aprile 2016. Secondo le stime di Save The Children sono almeno 20.160 i minori
soli arrivati sulle coste del nostro Paese dal 1 gennaio al 20 ottobre 2016,
rappresentano il 14% del totale degli arrivi e sono circa il doppio rispetto
allo stesso periodo dello scorso anno.
Come già negli ultimi report si è evidenziato, desta
particolare preoccupazione l’elevato numero dei minori irreperibili, al 31
agosto, sono 6.110 i minori non accompagnati che risultano irreperibili, la
grande maggioranza dei quali di cittadinanza egiziana (25,5%), eritrea (20,2%)
e somala (19,8%).
Dai dati emerge che la maggior parte sono maschi (94,3% del
totale) di età intorno ai 17 anni e provengono in maggioranza dall’africa
subsahariana, mentre la presenza femminile, in leggero aumento rispetto al mese
di aprile 2016, è pari al 5,7%. Quindi si conferma la prevalenza di minori
prossimi alla maggiore età mentre ha un'età inferiore ai 15 anni solo l'8% di
coloro che sono stati censiti al 31 agosto 2016. L'età più rappresentata si
conferma quella dei 17enni, i quali costituiscono il 53,6% dei minori stranieri
non accompagnati, seguiti da coloro che hanno 16 e 15 anni (rispettivamente il
28,1% e il 10,3%). Facendo riferimento al 31 agosto 2016, al 30 aprile 2016 ed
al 31 agosto 2015, si evidenziano alcune variazioni: la diminuzione dei minori
provenienti dall'Albania, dall'Egitto, dalla Somalia e dal Senegal, a fronte di
un aumento nella quota di coloro che provengono dal Gambia, dall'Eritrea, dalla
Nigeria, dalla Guinea, dalla Costa d'Avorio e dal Mali.
In merito all’accoglienza la Sicilia si conferma leader tra
le regioni italiane, infatti ospita il 41,5% dei minori stranieri non
accompagnati, seguita da Calabria (7,6%), Lombardia (7,2%), Lazio (6,3%),
Emilia Romagna (6,2%) e Puglia (5,3%). I minori vengono accolti per la maggior
parte in strutture autorizzate/accreditate sono 11.283 e rappresentano l'81.4%
dei minori presenti sul territorio italiano, mentre il 4,6% risulta collocato
presso privati. Per il restante 4,2%, non è pervenuta alla Direzione Generale
la comunicazione sulla tipologia di collocamento.
A latere dei freddi
numeri dell’accoglienza, riporto di seguito un estratto dell’articolo
apparso oggi su Repubblica.it che può aiutarci a spiegare, ma sopratttutto a porci delle domande sul sistema di accoglienza e sui motivi dell'elevato numero di irreperibili "Mi avevano detto che quando sarei arrivato
qui sarebbe stato semplice", ricorda Ibrahim, 16 anni. "Che avremmo
potuto fare quello che volevamo, studiare, che saremmo andati a scuola".
Il ragazzo deve ancora digerire la delusione. La lentezza delle procedure non
aiuta: per un ricongiungimento familiare bisogna aspettare mesi, a volte più di
un anno. E quando vuoi lavorare, e in fretta, per rimborsare chi ti ha fatto
entrare nel Paese o per sostenere la tua famiglia, com'è il caso della maggior
parte dei ragazzi, l'attesa è incomprensibile. Allora se la filano, a costo di
diventare immigrati clandestini.
Le strategie sono diverse a seconda della nazionalità.
"Eritrei e somali raramente restano qui più di qualche giorno",
osserva un educatore. "Sono flussi migratori di vecchia data, molto
organizzati. I ragazzi, nel momento in cui arrivano, sanno già dove troveranno
la persona che li aiuterà a proseguire il viaggio. Gli egiziani...
dipende".
Leonardo Cavaliere
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I Minori Stranieri non Accompagnati
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