Bambini migranti costretti a prostituirsi per proseguire il viaggio verso il Nord Europa.

L’Università di Harvard ha pubblicato il rapporto “Emergency within emergency: the growing epidemic of sexual exploitation and abuse of migrant children in Greece" a firma degli studiosi Vasileia Digidiki e Jacqueline Bhabha. Lo studio del Centro per la salute e i diritti umani dell’Università americana analizza i fattori responsabili dell’esposizione dei minori rifugiati ad abusi (fisici e psicologici), stupri, matrimoni forzati e sfruttamento sessuale in Grecia, nel contesto della crisi umanitaria in corso.
I dati che hanno permesso a Vasileia Digidiki e Jacqueline Bhabha di realizzare il rapporto si basano sull'osservazione di quattro siti in Grecia, nelle isole di Lesbo e Chios e nelle città di Atene e Tessalonica, fino al mese di novembre 2016. Le fonti interpellate per la realizzazione dello studio sono funzionari governativi, volontari, psicologi, dottori e avvocati che hanno descritto i numerosi fattori di rischio della vita nei campi per i bambini, che sono quindi esposti alla possibilità di diventare vittime di tratte e di violenze fisiche e psicologiche. Le moltissime e dolorose testimonianze raccolte mettono in evidenza l'assenza di un efficace sistema di protezione per i minori non accompagnati, esponendo così i giovani migranti allo sfruttamento, anche sessuale.
Lo studio conferma quella che è purtroppo una pratica consolidata, della quale abbiamo già dato notizia nel report sulla Serbia, secondo cui i piccoli migranti vendono il proprio corpo per riuscire a sopravvivere e pagare i trafficanti affinché agevolino il loro viaggio verso la propria meta.
I minori transitati in Grecia dal 2014/15 sono circa 480mila. Il numero si è notevolmente ridotto in seguito all'accordo firmato nel 2016 tra Unione Europea e Turchia. I minori migranti rappresentano il 37% dei 173mila migranti che hanno attraversato la Grecia nel 2016. La maggior parte sono minori maschi di età superiore ai quattordici anni mentre le ragazze, in misura notevolmente minore, hanno in media un'età inferiore.
I predatori sessuali che hanno libertà di azione nella maggioranza dei campi greci sono perlopiù uomini di età pari o superiore ai trentacinque anni. “Uomini anziani offrono cibo e rifugio ai bambini. Vogliono soddisfare i bisogni basilari dei minori per avere in cambio servizi sessuali, anche se i bambini chiedono denaro”, racconta uno degli informatori. Gli incontri si svolgono in Hotel, case private e parchi pubblici e il costo di una prestazione non supera i 15€. Il tutto avviene nell’indifferenza della popolazione e delle autorità locali.

Il rapporto si conclude con raccomandazioni dettagliate sulle urgenti riforme necessarie per colmare le lacune sulla protezione, sui problemi di coordinamento e le risposte umanitarie più generali a una delle più gravi emergenze del nostro tempo.  In un’intervista al The Guardian, Jacqueline Bhabha ha detto che “È necessario che le autorità nazionali, regionali e internazionali affrontino l'emergenza della protezione dei bambini ripensando l'approccio nei confronti di una delle popolazioni migranti più vulnerabili, prevedendo l'impiego dii risorse umane e finanziarie per invertire la situazione attuale”.




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