CIE DI PONTE GALERIA: MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI PRIVATI DEI PROPRI DIRITTI


Il 13 maggio 2013 due ragazzini stranieri, gia' in precedenza tradotti al CIE di Ponte Galeria dalla Polizia Locale di Roma Capitale per essere poi riaffidati, data la visibile giovanissima età, al centro per minori che li aveva in carico, sono stati  riconvocati dagli uffici comunali e poi ricondotti al medesimo CIE (  i Medici per i diritti dell'Uomo hanno presentato su queste strutture un rapporto inquietante proprio il 13 maggio). Attualmente si trovano ancora nella struttura  in condizioni di vulnerabilità estrema.

L'ASGI  ricorda che ai minori stranieri non accompagnati si applicano le norme previste dalla legge italiana in materia di assistenza e protezione dei minori e chiede l'immediato rilascio dei minorenni trattenuti nel CIE in quanto si sta violando un preciso obbligo legale che impone alle Istituzioni pubbliche di fornire adeguata ed effettiva tutela .


Inoltriamo il comunicato stampa dell'associazione Yo Migro 



COMUNICATO STAMPA
Roma, 20-05-2013

Giovani del Bangladesh sotto il Parlamento
contro le vessazioni di Roma Capitale

Martedì 21 maggio h. 15:00 piazza Montecitorio manifestazione di protesta con i ragazzi ospiti dei Centri per minori stranieri di Roma

I giovanissimi migranti bengalesi affidati ai centri di accoglienza della capitale, oggetto da circa due mesi di una pesante procedura persecutoria su regia del Comune di Roma, invitano a scendere in piazza al loro fianco. I ragazzi annunciano una lettera aperta al governo e al Parlamento per un urgente intervento istituzionale all’insegna della reale tutela dei giovani stessi e chiedono l’immediato rilascio dei due ragazzi attualmente trattenuti presso il Cie di Ponte Galeria.
I due ragazzi erano già stati tradotti al CIE a fine di marzo dalla Polizia Locale di Roma Capitale per essere poi riaffidati, data la visibile giovanissima età, al centro per minori che li aveva in carico. Il 13 maggio i due ragazzini sono stati tuttavia riconvocati dagli uffici comunali e poi ricondotti al CIE, dove si trovano attualmente in condizioni di vulnerabilità estrema. Alla base di tanto accanimento, un provvedimento del giudice tutelare di Roma a seguito di una comunicazione della Polizia di Roma Capitale.
Intanto lo stesso giudice tutelare ha disposto la sospensione o la revoca di tutte le tutele per minore età, gettando nella paura gli oltre mille ragazzi accolti nei centri. Si tratta, come rileva l’ASGI, di un decreto “che espressamente si rivolge ai minori di origine bengalese e stabilisce che dovranno considerarsi maggiorenni tutti i ragazzi che si rifiutano di sottoporsi a una seconda visita di accertamento dell'età”.
Tutto questo mentre a Dacca le fabbriche delle nostre preziose magliette seppelliscono migliaia di lavoratori a 37$ al mese e decine di morti accompagnano ogni manifestazione di protesta dei lavoratori. Mentre tutto il mondo guarda con preoccupazione alla gravissima emergenza umanitaria e sociale in corso in Bangladesh.
E tutto questo a pochissimi giorni dalle elezioni a Roma: un’amministrazione uscente che si accanisce fino all’ultimo con una delle comunità straniere più radicate in città, forse per trovare un capro espiatorio a giustificazione del buco di bilancio che si appresta a lasciare alla voce “minori”. I controlli sommari del Comune sono infatti ripartiti proprio in questi giorni, dopo una pausa di qualche settimana. E tantissimi ragazzi continuano ad allontanarsi spaventati dai centri, sprofondando nella clandestinità.
Una situazione inaccettabile che i giovani migranti non sono più disposti a tollerare e che richiede un urgente intervento istituzionale, all’insegna della reale tutela dei ragazzi.
MARTEDÌ 21 MAGGIO 2013
h 15:00 manifestazione sotto il Parlamento

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