Dopo l'approdo a Messina viene trasferito a Ruoti, provincia di Potenza, dove ha la possibilità di allenarsi con la scuola calcio della Virtus Avigliano.
Nel piccolo paesino della Basilicata trova anche famiglia: l’allenatore della Virtus, Vitantonio Summa, e la moglie, Loredana Bruno, ne ottengono l’affidamento.
Intanto il ragazzo, sul campo, fa parlare di sé, anche grazie allo scudetto nel campionato regionale Allievi della Figc.
La sua classe viene notata da tanti club di serie A.
La sua nuova famiglia dopo aver vagliato tante offerte, sceglie il Chievo, «visto – come spiega Loredana – il percorso sportivo ma anche scolastico ed educativo proposto dal club: e Musa tiene molto alla scuola perché il nonno, suo riferimento, gli ha sempre detto “prima la cultura”».
Quando tutto sembrava andare per il meglio la Figc nega il tesseramento e annulla pure quello disposto precedentemente dal comitato lucano: «Musa c’era rimasto malissimo, era quasi in depressione, e faticavamo a spiegargli la burocrazia». Ed è a quel punto che scatta il ricorso d’urgenza presso il Tribunale di Potenza. Quel ricorso vinto dall’avvocato Rigo – non è la prima volta che si occupa di vicende simili a quella di Musa – e dalla famiglia affidataria di Juwara.
È così ch’è arrivato il via libera al tesseramento per il Chievo, che ora sta facendo le pratiche ed entro metà gennaio chiuderà l’operazione. Finalmente Musa potrà ritagliarsi un posto nel calcio italiano.
Leonardo Cavaliere
fonte Corriere della Sera
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