Dall'inizio del 2024, le coste italiane hanno visto l'arrivo di 60.683 migranti, un numero significativamente inferiore rispetto agli anni precedenti: nello stesso periodo del 2023 furono 151.384, mentre nel 2022 si attestarono a 94.343. Questi dati, diffusi dal Ministero degli Interni, si riferiscono agli arrivi fino al 25 novembre.
Un calo rispetto agli anni passati
Nel solo mese di novembre, le persone arrivate via mare sono state finora 5.270, a fronte delle 8.317 registrate nello stesso mese del 2023 e delle 9.060 del 2022.
La provenienza dei migranti
Tra i quasi 60.700 migranti arrivati nel 2024, le principali nazionalità dichiarate al momento dell'arrivo sono:
Bangladesh: 12.309 persone (20%)
Siria: 11.574 (19%)
Tunisia: 7.598 (13%)
Egitto: 3.965 (7%)
Guinea: 3.362 (6%)
Pakistan: 2.736 (4%)
Sudan: 2.012 (3%)
Eritrea: 1.983 (3%)
Mali: 1.570 (3%)
Gambia: 1.429 (2%)
A queste si aggiungono 12.145 persone (20%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.
Minori stranieri non accompagnati: un dato significativo
Un aspetto particolarmente rilevante riguarda i minori stranieri non accompagnati (MSNA). Nel 2024, sono stati 7.664 i minori ad aver raggiunto l'Italia via mare. Questo dato si inserisce in una tendenza che, negli anni recenti, ha mostrato fluttuazioni significative:
2023: 18.820 minori
2022: 14.044
2021: 10.053
2020: 4.687
2019: 1.680
2018: 3.536
2017: 15.779
Questi numeri evidenziano come il 2024, pur mostrando un calo complessivo degli approdi, confermi l'importanza dell’accoglienza e della tutela dei minori vulnerabili.
Le sfide dell'accoglienza
La gestione dei minori non accompagnati rappresenta una delle sfide più complesse per il sistema di accoglienza italiano. Garantire loro protezione, istruzione e opportunità di integrazione richiede un impegno continuo e risorse adeguate. Il confronto con i dati degli anni precedenti sottolinea l'urgenza di interventi mirati per affrontare questa specifica dimensione del fenomeno migratorio.
Conclusioni
Il calo complessivo degli arrivi nel 2024 rispetto agli anni precedenti non deve distogliere l'attenzione dalle dinamiche complesse che caratterizzano i flussi migratori, in particolare per quanto riguarda i minori non accompagnati. Questi bambini/e e ragazzi/e, spesso in fuga da situazioni di estrema difficoltà, rappresentano una responsabilità collettiva per il nostro Paese e per l'Europa intera.