Nella serata di festa organizzata dall'associazione culturale “Domus Pacis” di Squillace, oltre 50 persone hanno partecipato all’evento in maniera attiva apportando suggerimenti e proposte progettuali da realizzare tramite l’associazione sul territorio locale e provinciale.
“L’idea di promuovere un evento di questo tipo è nata dalla consapevolezza che i giovani di oggi, specie in piccole realtà territoriali, vogliono incontrarsi e partecipare ad attività che siano anche espressione di relax e convivialità” ha affermato il presidente dell'associazione. Alla serata hanno partecipato anche i minori stranieri non accompagnati ospitati dalla fondazione “Città Solidale” in una struttura concessa dall’arcivescovo Vincenzo Bertolone.
“La partecipazione dei ragazzi tunisini – hanno affermato i giovani della Domus Pacis – è stata incoraggiata e sostenuta in quanto la nostra è un’associazione aperta che non ha mai fatto distinzioni secondo il colore della pelle, della religione, della razza o delle condizioni economiche e sociali, non soltanto per convinzioni personali, ma perché ciò è affermato dall’art. 3 della nostra Costituzione. Vogliamo dare un esempio di fratellanza, di pace e di uguaglianza – hanno proseguito i giovani - e per fare questo dobbiamo saper vivere tutti insieme con lo sguardo rivolto al reciproco rispetto delle regole e allo sviluppo di una vita migliore e più dignitosa. Cercheremo sempre il dialogo e nei prossimi giorni ci incontreremo per valutare le ulteriori strategie che mirino ad una crescita comune. Squillace può vivere lunghe paralisi se non si sollecitano le forze giovanili e la cittadinanza tutta in un processo di socializzazione ed integrazione, ma è anche una realtà che sa sorprendere se opportunamente stimolata. Dobbiamo creare occasioni di reciproca conoscenza affinché questa tolleranza si argomenti, diventi occasione di osmosi culturale e sociale nonché centro di una nuova diplomazia dal basso”.
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