Per la maggior parte degli studiosi, il fenomeno è
collegato molto probabilmente al fatto che il Messico sta rimpatriando un
numero minore di minorenni senza documenti, infatti la legge messicana entrata in vigore lo scorso
maggio consente ai minori sprovvisti di documenti di rimanere nel Paese per
motivi umanitari.
In base ai dati forniti dal Wall Street Journal il
numero dei msna tenuti in custodia dal governo Americano sarebbe circa 6.500,
circa il doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Le notizie quindi che giungono dalla “libera” America
non sono per nulla rassicuranti seppur l’agenzia federale incaricata
dell’assistenza a bambini e famiglie bisognose – parte del dipartimento della
Salute e dei Servizi Umani – ha assicurato che i ragazzi stanno bene e stanno
ricevendo tutte le cure e le attenzioni necessarie.
Il sovraffollamento dei Centri d’Accoglienza ha spinto
il governatore del Texas Rick Perry a definire la situazione“emergenza
umanitaria”, infatti ha scritto al presidente degli Stati Uniti Barack Obama
per esortare il governo federale a fare di più. “Evitando di adottare misure
per rimpatriare questi minori nei loro rispettivi Paesi d’origine e per
impedire ad altri di venire, il governo federale sta perpetuando il problema”,
ha scritto nella lettera l’ex candidato alle primarie repubblicane.
La situazione è molto grave e vorremmo
ricordare all’amministrazione americana l’art. 2 della convenzione sui Diritti
del Fanciullo “Gli Stati parti
si impegnano a rispettare i diritti enunciati nella presente Convenzione e a
garantirli a ogni fanciullo che dipende dalla
loro giurisdizione, senza distinzione di sorta e a
prescindere da ogni considerazione di razza,
di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione
politica o altra del fanciullo o dei suoi
genitori o rappresentanti legali, dalla loro origine nazionale,
etnica o sociale, dalla loro situazione
finanziaria, dalla loro incapacità, dalla loro nascita o da ogni
altra circostanza.
Gli Stati parti adottano tutti i provvedimenti
appropriati affinché il fanciullo sia effettivamente
tutelato contro ogni forma di discriminazione
o di sanzione motivate dalla condizione sociale dalle
attività, opinioni professate o convinzioni dei
suoi genitori, dei suoi rappresentanti legali o dei suoi
familiari.” e l’art.3 “In tutte le decisioni relative ai
fanciulli, di competenza sia delle istituzioni pubbliche o private di
assistenza sociale, dei tribunali delle autorità amministrative o degli organi
legislativi, l’interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione
preminente.”
LEONARDO CAVALIERE