Successivamente all'articolo RINCHIUSI.LAGER D'EUROPA. pubblichiamo la testimonianza di Alessandra Ballerini sull'argomento.
Ricominciano gli sbarchi e si ripropone la questione del trattamento riservato ai minori. Possibile che i loro diritti siano sistematicamente calpestati?
Quest’isola è diversa da tutte le altre. E ogni volta che la visito è ancora diversa. L’ho vista ai tempi di Bilal/Fabrizio Gatti rinchiuso nel Centro di prima accoglienza ormai dismesso accanto all’aeroporto. L’ho rivisitata ripetutamente ai tempi delle deportazioni di massa verso la Libia, quando, con alcuni volenterosi parlamentari, si tentavano delle “visite a sorpresa” per bloccare, come effettivamente riuscimmo a fare con un ricorso alla corte europea, le espulsioni collettive e criminali verso il regno di Gheddafi . L’ho rivista l’anno scorso, tante volte. Prima a marzo insieme a Sandra Zampa quando l’isola ma soprattutto i suoi abitanti accoglievano migliaia di tunisini mentre lo Stato latitava. E poi per tutta l’estate quando con Terre des Hommes si tentava di dare supporto morale e giuridico ai piccoli prigionieri, ovvero ai minori non accompagnati che, sopravvissuti a guerre e viaggi, venivano rinchiusi e torturati dalle nostre leggi ma soprattutto dalle nostre prassi illegali nei centri di Contrada Imbriacola e dell’ex base Loran.
Mancavo dall’isola da quasi un anno. I centri, dopo l’incendio di Contrada Imbriacola erano stati chiusi, Lampedusa era stata decretata porto non sicuro (ma solo per i natanti dei profughi e non per i turisti) e gli immigrati deviati verso altri porti e altre prigioni. Sono tornata come consulente di Terre des Hommes perché era stata data notizia della ripresa degli sbarchi di migranti sull’isola e in particolare di minori.
In realtà gli sbarchi erano curiosamente ripresi non appena terminati i lavori di ristrutturazione del Centro di Contrada Imbriacola, nonostante l’ordinanza che dichiarava l’isola porto non sicuro non fosse mai stata revocata. Dall’Ansa risulta (e il sindaco Nicolini mi conferma) che dal 18 al 29 agosto 2012 sono 77 i minori stranieri non accompagnati (la maggior parte somali ed eritrei tra i 12 ed i 17 anni, tra cui 2 ragazze) giunti dalla Libia a Lampedusa. 51 minori (di cui 27 somali, 14 eritrei, 8 gambiani, 1 senegalese e 1 del Mali fra i 12 e i 17 anni) si trovavano ancora presso il Centro di Pronta Accoglienza di Contrada Imbriacola, prigionieri senza colpa né reato, rinchiusi in condizioni assolutamente inadeguate e in promiscuità con adulti.
A questi piccoli migranti, che viaggiano soli in fuga da guerre e persecuzioni, non sappiamo che offrire la prigionia dentro una gabbia affollata circondata da ogni tipo di forze dell’ordine, senza proteggerli né assisterli adeguatamente e privandoli della libertà alla quale avrebbero diritto in quanto minori. Peraltro rinchiudere esseri umani dentro una gabbia per giorni in assenza di assistenza legale, senza che sia stato notificato alcun provvedimento che giustifichi tale detenzione e in assenza di qualsiasi convalida giudiziaria costituisce un’inaccettabile violazione dell’art. 13 della nostra Costituzione che sancisce come inviolabile la nostra libertà.
Ma la Costituzione non è mai stata di casa a Contrada Imbriacola, per questo già l’hanno scorso presentammo un esposto sottoscritto da parlamentari e associazioni sensibili al tema.
Allarma anche l’approssimazione (che ben abbiamo avuto modo di conoscere) delle procedure d’accertamento dell’età dei migranti soprattutto tunisini che rischiano così un’espulsione quasi immediata pur nei casi di inespellibilità per minore età. E personalmente mi preoccupa che la mia organizzazione, Terre des Hommes, che pure ha chiesto a più riprese di poter tornare ad operare a Lampedusa, non abbia mai ricevuto l’autorizzazione (già accordata l’anno scorso) neppure a farmi entrare nel Centro di Contrada per una visita ricognitiva.
Perché non vogliono che un’organizzazione non governativa, coi soldi propri, cerchi di portare un po’ di sollievo ai minori giunti fortunatamente vivi sull’isola? Cos’ hanno da nascondere?
E perché quando la nuova sindaco dell’isola, dopo la notizia dell’ennesimo naufragio, pronuncia parole che vorremmo sentire dai nostri ministri: «dico allora che noi ci auguriamo che gli sbarchi ci siano, che queste persone riescano ad approdare sulle nostre coste, che arrivino vivi» viene aggredita, nell’indifferenza generale, con esplicite minacce di morte su un sito razzista che non si come mai resta visibile e in piena attività xenofoba? Perché chi specula sui migranti, chi produce paura e istiga all’odio viene lasciato libero di agire e chi tenta di tutelare la dignità dei più fragili dei profughi, dei minori soli, non viene autorizzato ad entrare nei centri?
Eppure come si legge nel Rapporto sullo stato dei diritti umani negli istituti penitenziari e nei centri di accoglienza e trattenimento per migranti in Italia della Commissione per i diritti Umani del Senato “non può esistere nessuna Costituzione, nessuna legge, in nessun paese del mondo che possa prevedere che una donna o un uomo possano essere privati della propria dignità. E questo è il cuore della questione dei diritti umani da cui tutti i passi successivi dipendono : alzare una barriera a difesa della dignità della persona che non possa essere oltrepassata per nessuno, nemmeno per il peggiore degli assassini.”
Tantomeno per bambini colpevoli solo di fuga.