Presentato a Parigi un rapporto sulla condizione dei minori che fuggono dalle guerre. In Europa condizioni di accoglienza insoddisfacenti.
Coordinato dall'associazione francese Terre d'Asile, lo studio ha coinvolto otto associazioni che si occupano di diritto d'asilo nei vari Paesi dell'UE per effettuare uno studio comparativo della situazione che affrontano i minori stranieri che richiedono protezione per fuggire da guerre e persecuzioni.
Tra i problemi segnalati dallo studio, vengono segnalate le procedure che possono dissuadere i minori dal presentare domanda di asilo: in molti Paesi, infatti, ci sono delle prassi che bloccano la richiesta, come la mancata concessione di un interprete a Cipro o del formulario per fare la domanda in Francia.
I problemi legati alle modalità di rilevare l'età dei minori non accompagnati impedisce loro, in quasi tutta l'UE, di beneficiare delle normative apposite.
In numerosi Paesi i minori non vengono sufficientemente informati alle frontiere dei loro diritti.
La normativa sulla rappresentanza legale, inoltre, presenta differenze nei vari Stati: in alcuni il minore è accompagnato da un rappresentante speciale previsto per tale situazione(Francia, Lussemburgo, Svezia, ecc.), mentre altrove non vi sono figure professionalmente preparate all'incarico (Belgio, Grecia, ecc.).
Infine, il Regolamento Dublino II è applicato ai minori dalla maggior parte degli Stati: questo significa che se nessun membro della famiglia del minore richiedente asilo vive nel paese europeo in cui ha presentato la domanda, il ragazzo deve effettuare la richiesta nel Paese di primo arrivo.Il rapporto conclude che " il Regolamento Dublino II non dovrebbe essere applicato ai minori non accompagnati, a meno che non venga prevista una coesione familiare nell'interesse del minore".
Fonte : Liberation