A luglio erano 138 nelle strutture
Il 64% proviene dal Bangladesh. La seconda nazionalità è quella pakistana (10%). Cesari (Asp Irides): “Curva in forte crescita, fenomeno che si concentra a Bologna e non riguarda la provincia”
BOLOGNA – Aumentano i minori non accompagnati o vittime di tratta che vengono intercettati sul territorio di Bologna. A occuparsene è l’Asp Irides, che segnala numeri in evidente crescita: erano 91 i minori presenti nelle strutture dedicate a questo servizio nel dicembre 2011, poi 99 a gennaio 2012, 107 a febbraio, 117 a marzo, 126 ad aprile, 138 a maggio, 144 a giugno e 138 a luglio. Una “curva in forte crescita”, la definisce la direttrice dell’Asp, Marina Cesari, oggi in Provincia per una seduta della commissione Servizi sociali. Un fenomeno, spiega sempre Cesari, che si concentra nel capoluogo senza ripercussioni sulla provincia: a pesare, secondo le valutazioni dell’Asp, è la natura “metropolitana” di Bologna e la presenza di un importante snodo ferroviario. Significativo che ben il 64,29% di questi minori provenga dal Bangladesh, mentre la seconda nazionalità è quella pakistana con il 10%. “I negozi che vediamo aperti praticamente 24 su 24 probabilmente usufruiscono di persone che escono da questi percorsi”, commenta Cesari, aggiungendo che su questo “ci sono delle indagini in corso”. Di certo, il Comune di Bologna è “molto sofferente – segnala la direttrice dell’Irides – per questa spesa”: ogni presenza nelle strutture, infatti, presenta un costo medio tra i 95 mila e i 100 mil euro.
Molto ridotto, invece, il fenomeno dei bimbi non riconosciuti alla nascita: 5 del 2011, 2 nel 2010 e 4 nel 2009. Passando al servizio di accoglienza residenziale e semi-residenziale dedicato ai minori e alle madri con bambini, nel 2011 l’Asp ha registrato 615 inserimenti e dimissioni. Solo la comunità di pronta accoglienza “Il ponte” ha accolto 190 minori (52 di origine tunisina e altrettanti di origine bengalese, 18 rumeni, 13 algerini, 10 marocchini e 9 egiziani), ma in tutto sono 267 quelli approdati al servizio: lo scarto è dato da chi “non ha aderito al progetto”, spiega Cesari, cioè è scappato. Il centro di pronta accoglienza femminile “La ginestra”, invece, ha accolto 60 adolescenti su 78 lì indirizzate. L’accoglienza vera e propria in strutture residenziali e semi-residenziali, invece, è ramificata in 78 strutture (24 a Bologna, 15 in provincia e 39 nel resto della regione): 235 gli ospiti presenti a fine giugno, in linea con i mesi precedenti. Circa 16 mila, poi, gli accessi annuali allo sportello InformaFamiglie gestito dall’Asp. A queste attività il Comune ha aggiunto, nei mesi scorsi e in via sperimentale, la gestione del prolungamento orario e del sostegno in tutti i nidi più i servizi ausiliari in 13 nidi e 20 scuole dell’infanzia. Per far fronte a questo nuovo compito, l’Asp ha già stipulato 226 contratti a tempo determinato e conta di arrivare intorno a 300 utilizzando le graduatorie comunali.
redattoresociale.it