La campagna LasciateCIEntrare, tutte le associazioni e gli uomini e le donne che ne fanno parte si stringono ai migranti morti ieri nel mare di Lampedusa, il mare d'Europa, alle loro famiglie, e ai superstiti dell'ennesima colpevole tragedia.
Ci stringiamo a loro in questa giornata di lutto nazionale, ma vogliamo ricordare con fermezza al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al Premier Enrico Letta e al Ministro dell'Interno Angelino Alfano, ai Presidenti di Camera e Senato, a tutti i parlamentari, alle organizzazioni internazionali e al Parlamento Europeo che una vergogna di questo nostro paese e dell'Europa tutta continuano ad essere i centri di detenzione per migranti, i CIE, nei quali una "legale" violazione dei diritti umani avviene in maniera sistematica e quotidiana.
Ricordiamo la morte di un ragazzo al CIE di Crotone (ora sgomberato e chiuso) lo scorso agosto ed un altro giovane migrante è in coma irreversibile da due mesi a seguito di una caduta dal tetto del CIE di Gradisca, luogo che anche il Presidente della Commissione Diritti Umani ha chiesto di chiudere, dopo una visita e le continue denunce delle associazioni e della campagna, compresa una mozione approvata all'unanimità presentata dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
Ci chiediamo purtroppo oggi, e lo chiediamo agli organi politici ed istituzionali se queste morti, queste violazione dei diritti umani che come campagna denunciamo da oltre due anni sono forse differenti. Se di fronte a loro abbiamo forse meno o diversa responsabilità.
Chiediamo che leggi inique vengano immediatamente abolite, che i centri di detenzione vengano chiusi, che la revisione della normativa sull'accesso, diritto di asilo e accoglienza, identificazione ed espulsione vengano viste come una priorità assoluta da questo esecutivo e dal Parlamento Europeo.
Chiediamo quindi che anche il tema della detenzione amministrativa venga inserito all'ordine del giorno della prossima riunione del Consiglio d'Europa che si terrà la prossima settimana.
La campagna LasciateCIEntrare, insieme alle organizzazioni della società civile impegnate a livello europeo e alle campagne attive in Francia, Spagna, Ungheria e nel Regno Unito, sarà presente il prossimo giovedì 17 ottobre a Bruxelles organizzando insieme a European Alternatives e ai partner europei un momento di confronto aperto al pubblico e a tutte le istituzioni grazie alla presenza del Ministro dell'Integrazione Cécile Kyenge Kashetu e alle europarlamentari Hélène Flautre e Marie-Christine Vergiat che si terrà al Parlamento Europeo al quale è invitata anche la Commissaria Europea per gli Affari Interni Cecilia Malmström.
Ci auguriamo che tale occasione possa rappresentare un momento di partecipazione esteso e transnazionale attraverso il quale le associazioni della società civile in Europa si impegneranno a far valere il proprio ruolo affermando ulteriormente l'urgenza di una nuova normativa a livello europeo.
Per non doverci continuare a vergognare.
Per non sentirci corresponsabili di fronte a queste morti. Ai centinaia di corpi che attraversano il Mediterraneo, e a quelli che il sistema CIE rinchiude per non aver commesso nessun reato.