Facilitare il ricongiungimento dei minori stranieri non accompagnati con i parenti residenti in Paesi dell'Unione europea: è questo, in sintesi, l'obiettivo che si pone “Pruma”, il progetto finanziato dall'Ue e gesto dall'Oim (Organizzazione internazionale migrazioni) di Roma, dedicato a quei bambini e ragazzi che arrivano in Europa in cerca di protezione internazionale. L'obiettivo è favorire il trasferimento di questi minori nel Paese europeo in cui il parente risiede, così da evitare che il ragazzo prosegua da solo un viaggio difficile e pericoloso, in cui rischia di diventare vittima di tratta o sfruttamento.
Concretamente, “verranno create procedure comuni volte a migliorare la cooperazione fra le Unità Dublino nazionali e le altre autorità competenti spiega ancora Oropeza - Intendiamo contribuire a chiarire e ad accelerare le diverse tappe del processo di ricongiungimento: dall'identificazione del minore fino al suo trasferimento presso lo Stato membro in cui risiedono i suoi parenti, tenendo sempre presente il superiore interesse del minore e le garanzie giuridiche che lo determinano”. Le procedure standard saranno elaborate da un comitato di esperti del settore e verranno proposte alle autorità competenti in Italia, Malta, Grecia, Francia, Regno Unito e Germania.
“Il progetto - conclude Oropeza - prevede il coinvolgimento di due strutture di accoglienza per minori non accompagnati in Grecia e in Italia. Saranno inoltre avviate attività di consulenza legale e verrà fornita assistenza al ricongiungimento familiare a minori non accompagnati particolarmente vulnerabili”. Pruma avrà la durata di 12 mesi e si concluderà a dicembre 2014 con un workshop internazionale, nel corso del quale verranno presentate alla Commissione dell’Unione europea le linee guida condivise dagli Stati membri coinvolti.